«Quando ero bambino volevo fare l’artista. Uno di quelli che dipinge le tele e le espone nei grandi musei. Davanti alle cui opere la gente si ama, si bacia e piange. Forse per questo ho iniziato a dipingere sui muri di casa mia e non ho mai smesso: ho dipinto 99 opere di quest’arte che ci piace chiamare fast art per le strade di Torino. Abbiamo reso l’arte interattiva e migliaia di persone hanno fatto arte con noi. Abbiamo raggiunto milioni di persone sui social media e dimostrato che anche un artista di Torino può parlare a tutto il mondo. La centesima opera la dipingeremo dentro il tempio della nostra città, la Mole Antonelliana». Queste sono le parole di Greg Goya, artista torinese famoso per la sua “Fast Art”, una forma di espressione artistica ideata nel 2022 che cattura la velocità e l’immediatezza della società odierna. Le sue opere vengono create in tempo reale, spesso di fronte a un pubblico, e documentate sui social media. Questo approccio dinamico coinvolge attivamente gli spettatori, rendendoli parte integrante del processo creativo. Per il Museo Nazionale del Cinema, l’artista ha realizzato due opere distinte, capaci di raccontare le emozioni suscitate dal potere del cinema. La prima installazione ha utilizzato le pellicole cinematografiche per raccontare i film che hanno segnato la vita degli spettatori, mentre la seconda, prima tela dipinta da Goya nella sua carriera, invitava il pubblico a condividere un momento particolarmente commovente della loro vita. Dalle suggestive strade di Torino, tra Porta Nuova e piazza Castello, fino agli schermi degli smartphone attraverso il flusso di Instagram, le installazioni di Greg come Gregorio, il suo nome di battesimo, e Goya, come il pittore anticipatore del Romanticismo, sfidano i confini tradizionali dell’arte, rendendo ogni fruitore parte integrante dell’opera stessa.
L’arte in tempo reale alla Mole di Torino
Greg Goya dipinge l’immediatezza della nostra società: davanti al pubblico e in diretta social