Silvio Monasterolo è il presidente Cia della zona di Fossano. Con la moglie, Bianca Rosa Garelli, conduce un’azienda ortofrutticola nella frazione Tagliata, al confine con il Comune di Cervere. Quali sono le prospettive della stagione 2024 per l’area del territorio provinciale di cui è rappresentante? Risponde: “Al momento le previsioni sono quelle di un’annata incerta, per diversi fattori. Quest’anno non dovremmo patire la siccità, perché c’è neve in montagna e la pioggia ha riempito le falde. Tuttavia, a causa delle abbondanti precipitazioni delle ultime settimane, siamo in ritardo con i lavori nei campi e la frutta di stagione ha problemi di marciume. Per i mesi a venire ci auguriamo che si torni a una maggiore normalità delle condizioni meteo, anche se i condizionamenti dei cambiamenti climatici sono imprevedibili”.
Altre difficoltà da affrontare? “Le spese di produzione continuano a essere molto alte. I prezzi dell’energia, del gasolio agricolo e delle materie prime per la coltivazione si sono assestati, ma a livelli decisamente più alti rispetto al periodo prima del Covid. E poi i costi dei tassi di interesse sui mutui hanno raggiunto soglie insostenibili per le aziende che sono con l’acqua alla gola e fanno fatica a tirare avanti: soprattutto quelle più piccole”.
In questa situazione cosa possono fare gli agricoltori? “Continuare a curare la qualità delle produzioni. E imboccare sempre di più la strada dello smercio diretto ai cittadini, ai supermercati e a chi trasforma i frutti dei campi. Eliminando i passaggi intermedi. Un percorso che si può ottenere trovando delle forme di collaborazione tra le aziende agricole. Solo così le possiamo rendere sostenibili a livello economico e avere dei prezzi finali di vendita vantaggiosi per i consumatori. Su questo fronte Cia, che ha tecnici e personale degli uffici molto capaci, disponibili e sempre pronti ad aiutarci, sta lavorando per aprire nuove prospettive”.
Cosa servirebbe dalle Istituzioni politiche? “Se il problema siccità dovrebbe essere risolto per quest’anno, la mancanza di neve e di pioggia tornerà a farsi sentire. Quindi bisogna progettare il futuro dell’acqua, con la costruzione degli invasi. Inoltre, attraverso i bandi dello Sviluppo Rurale, servono maggiori aiuti per le piccole aziende: quelle più in difficoltà che, però, danno un forte contributo allo sviluppo economico dell’Italia. Infine, occorre ridurre la burocrazia: l’agricoltore, spesso, al posto di fare il suo mestiere, cioè produrre e vendere, deve dedicarsi a compilare carte su carte sottraendo tempo prezioso al lavoro nei campi e nelle stalle”.