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La Rete Antiviolenza Cuneo è tornata a riunirsi per migliorare i servizi alle donne in difficoltà

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Il tavolo di lavoro della Rete Antiviolenza Cuneo è tornato a riunirsi nel pomeriggio di ieri, mercoledì 22 maggio, a poco meno di un mese dall’ultima volta, quando il procuratore capo Onelio Dodero aveva sciorinato i dati delle notizie di reato riguardanti il “Codice rosso”, la legge introdotta nel luglio 2019 per rafforzare la tutela di chi subisce violenze, atti persecutori e maltrattamenti. Il gruppo si è ritrovato nella sala Consiglio del palazzo Municipale, dove ha proseguito il confronto.

 

Ad aprire gli interventi – in seguito ai saluti istituzionali – è stata Serena Anna Marro, assistente sociale del Consorzio Socio-Assistenziale del Cuneese, che ha illustrato i dati relativi al CAV 10A, Centro Antiviolenza territoriale, il punto di accoglienza e ascolto a sostegno delle donne che hanno subito o che si trovano esposte alla minaccia di violenza, o dei loro figli. Nel 2023 il servizio, che opera nel bacino dell’Asl CN1 (Cebano escluso), ha avuto in carico 301 donne, di cui 59 hanno proseguito il percorso e 242 lo hanno iniziato. Le nuove prese in carico sono in aumento rispetto al 2022 (189) e al 2021 (186). Un dato valutato con positività dall’assistente sociale: “Registriamo una crescita della richiesta di aiuto – ha detto Marro -, il che non deve essere letto necessariamente come un dato negativo: le donne hanno più fiducia nei servizi di assistenza e non hanno paura di chiedere aiuto”. Il CAV è strutturato su 9 Sportelli, articolati in 14 punti di ascolto e, oltre ad offrire una prima assistenza alle donne vittime di violenza, si adopera per dare sostegno abitativo e lavorativo, di modo da garantire loro la necessaria indipendenza. Anche quest’anno sono in piedi alcuni progetti su questi temi, unitamente all’attività di informazione e sensibilizzazione nelle scuole in collaborazione con gli altri componenti del CAV. Un momento di riflessione è stato dedicato al Reddito di Libertà, misura economica introdotta per favorire l’indipedenza e l’emancipazione delle donne vittime di violenza: al momento i fondi sono esauriti e non ci sono certezze sul rifinanziamento.

 

Altri spunti sono arrivati dall’intervento delle funzionarie dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, che oltre a condividere alcuni dati con il tavolo – su 1.200 autori di reato, oltre un centinaio sono relativi a casi di violenza di genere -, hanno evidenziato la necessità di aumentare i CUAV (Centri per uomini autori di violenza, attualmente uno in tutta la provincia) e di pari passo trovare un protocollo per valutare se il soggetto interessato è in grado di avviare un percorso di questo tipo, di modo da ottimizzare tempi e costi. La necessità di abbattere le liste di attesa è stata condivisa da Nicola Mellano della Cooperativa Fiordaliso, referente del CUAV locale, che si occupa dei percorsi di reinserimento degli autori di reato.

 

Il confronto è proseguito con l’intervento del dott. Giorgio Nova, già primario del Pronto soccorso dell’ospedale di Savigliano, in rappresentanza della Croce Rossa. Il medico ha comunicato la disponibilità dell’associazione a proporre servizi di aiuto per le donne vittime di violenza. Novità importanti anche da parte della Caritas diocesana di Cuneo. Ivana Lovera, responsabile del Centro di Ascolto, ha comunicato l’avvio dei lavori per la creazione di un dormitorio femminile per donne senza fissa dimora nei locali dell’ex Centro di Ascolto di via Sen. Toselli 2 bis. Si tratterà di un’accoglienza temporanea, circa due mesi, che dia il tempo di immaginare percorsi per soggetti in situazione di fragilità. Tra le idee in fase di definizione c’è anche la volontà di creare uno spazio per le dimissioni protette. Inoltre, negli stessi locali, c’è in cantiere uno spazio multifunzionale dove le donne possano trovare risposte ai propri bisogni. Infine, l’intervento di una volontaria dell’associazione Telefono Donna ha puntato il faro sull’importanza di avere mediatrici culturali specializzate per intervenire nei casi più delicati che vedono protagoniste donne che non padroneggiano la lingua italiana e hanno una cultura diversa.

 

La Rete Antiviolenza – costituita nel maggio 2008 coinvolgendo gli attori sociali, pubblici e privati, impegnati nella lotta alla violenza sulle donne, promosso e coordinato dall’assessorato Parità e Antidiscriminazioni del Comune di Cuneo – continuerà a confrontarsi su questi temi. Nel frattempo, l’ente locale resta attivo nella sensibilizzazione della cittadinanza sul tema. Sabato 25 maggio, dalle 16 alle 18, si terrà, con la collaborazione della Polizia Locale, una lezione gratuita di difesa personale rivolta alle donne presso l’ex Media n. 4 di via Bassignano. L’iniziativa ha ottenuto un ottimo riscontro, registrando più di cento iscrizioni e registrando il tutto esaurito. Lunedì 27 maggio alle ore 11, avrà luogo l’inaugurazione di una panchina rossa in corso IV Novembre, davanti all’IIS “S. Grandis”, grazie a un’iniziativa di alcune docenti dell’istituto e al partenariato attivo del Comune e dell’associazione Mai+Sole.