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Oltre 800 runners hanno partecipato alla 23/ma edizione della “Stracandiolo – Corri per la ricerca”

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Grande successo di partecipanti, oltre 800, alla 23/ma edizione della “Stracandiolo – Corri per la ricerca”, la gara podistica del calendario regionale Fidal e Uisp che da sempre sostiene la lotta contro il cancro. Come ogni anno, la gara si è svolta con partenza e arrivo all’Istituto di Candiolo – IRCCS, centro oncologico di eccellenza per la cura e la ricerca sul cancro riconosciuto a livello internazionale. L’intero ricavato delle iscrizioni è stato devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, organizzatrice in collaborazione con Torino City Marathon e Torino Road Runners ASD. Quest’anno sono stati raccolti oltre 10 mila euro.

Nella parte competitiva, in campo maschile ha vinto il marocchino Said Hachchach, della Torino Road Runners, in 28’18”. Sempre della Torino Road Runners la vincitrice in campo femminile, Elisa Viola, che ha fatto registrare il tempo di 32’32”. La corsa, patrocinata dal Comune di Candiolo, è ormai un classico del podismo piemontese e si snoda su un percorso di 8,2 chilometri.

Commentando il successo dell’edizione 2024 della Stracandiolo – Corri per la Ricerca, il Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Gianmarco Sala, ha affermato: “Dal 1999 la Stracandiolo – Corri per la Ricerca accompagna lo sviluppo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS e sostiene le attività oncologiche della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Per questo desideriamo ringraziare il mondo del podismo e dello sport per il continuo supporto, oggi finalizzato a realizzare nuovi spazi per curare sempre più persone e farlo sempre meglio. La Fondazione è, infatti, costantemente impegnata nel continuo aggiornamento del parco tecnologico dell’Istituto, e in particolare nella realizzazione della nuova Biobanca, struttura di circa 3.000 mq. di grande importanza per le ricerche oncologiche, che consentirà di sviluppare studi diversificati e su larga scala su campioni biologici crioconservati, con il fine di raggiungere diagnosi e terapie sempre più precise”.