La furia proibizionista di Meloni e Salvini rischia di mettere in ginocchio la filiera della canapa in Italia e in Piemonte.
Sono molto pericolosi i potenziali effetti dell’emendamento presentato dal Governo al nuovo Ddl sicurezza con cui si vieta la coltivazione la vendita di infiorescenze della cosiddetta cannabis legale (con thc inferiore allo 0.2%). Di fatto si equipara un prodotto innocuo con uno stupefacente.
Cirio e la sua Giunta hanno il dovere di farsi sentire con il Governo. In ballo ci sono posti di lavoro, aziende e il futuro di un’antica vocazione del nostro Piemonte, recentemente sostenuta proprio da una legge approvata all’unanimità dal Consiglio regionale di cui sono stato primo firmatario (n. 12/2021 Sostegno alla coltura della canapa e alle relative filiere produttive).
Il Piemonte non può stare zitto. Lo deve alla propria storia ed ai propri lavoratori. Lo deve a chi, faticosamente, sta rilanciando un nuovo settore produttivo sostenibile e in linea con gli obiettivi della transizione agro ecologica.
Da parte mia proseguirò con la campagna di sensibilizzazione sul tema, distribuendo gli ormai conosciuti biscotti di canapa e nocciola al 100% piemontesi, affinché si cancelli una volta per tutte l’errata equazione “canapa uguale droga”.