Dichiarazione della Sindaca Patrizia Manassero sui tagli alla spesa corrente dei Comuni annunciata dal MEF

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Riceviamo e pubblichiamo

 

Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è arrivata la attesa chiarificazione su come verrà realizzata la spending review di 200 milioni a valere sui Comuni annunciata con la legge di bilancio: graverà in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti PNRR che hanno ricevuto per gli investimenti. Decidere una misura del genere, mentre il PNRR è in corsa e senza averlo definito alla partenza di questo percorso, rappresenta un controsenso e un cappio per tutto il nuovo che si sta creando.

Abbiamo candidato tanti progetti e lavorato alacremente per attirare su Cuneo finanziamenti PNRR che ci permettessero di realizzare un nuovo asilo nido, una scuola, una palestra, una nuova biblioteca, oltre a una rete di 132 alloggi per rispondere a esigenze abitative particolari, servizi digitali e tanto altro ancora. Lavori che valgono per il Comune di Cuneo oltre 64 milioni di euro. Affinché il nuovo che ci sarà a partire dal 2026 – perché le regole del PNRR vogliono che entro quella data i lavori finiscano – possa essere usato serviranno risorse. Invece con gli annunciati tagli alle risorse di spesa corrente, come si potrà assumere il personale per fare funzionare il nuovo asilo nido? E la biblioteca che è in preparazione come potrà garantire un servizio efficace ed efficiente? Come si pagheranno le utenze della palestra? E con quali risorse gestire la rete di 132 alloggi di edilizia sociale che si riqualificheranno per rispondere a nuovi bisogni abitativi? Le notizie che arrivano dal MEF mettono tutto a rischio. Anziché premiare la virtuosità dei Comuni e prevedere contributi aggiuntivi per il funzionamento del nuovo, si tagliano le gambe ai servizi programmati. Se già l’annunciata spending review sarebbe costata al Comune di Cuneo circa 200 mila euro l’anno (a cui si aggiunge il taglio di circa 100 mila euro legati alla legge di stabilità del 2021), l’indicazione del MEF implica un ulteriore grave e pesante fardello.

Il fatto che sindaci da ogni parte dello spettro politico abbiano espresso contrarietà e opposizione a questa proposta del Ministero ne dimostra l’intrinseco controsenso. Confidiamo che si faccia uno sforzo di ascolto degli enti locali per comprendere che cosa succede veramente nei Comuni, evitando di far calare dall’alto una misura così scoordinata che sarebbe in profondo contrasto con il rilancio che l’Unione europea voleva generare con i fondi del Recovery, rilancio che il Paese ha accolto e per il quale gli enti del territorio stanno lavorando.