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«Facciamo squadra e pedaliamo insieme per il territorio»

Daniele Sobrero è coordinatore del comitato dei comuni cuneesi che preparano il passaggio del Tour

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Una pedalata lunga 230 ore e 50 minuti. Dalle 4 del mattino di mercoledì 22 maggio fino alle 18.50 di venerdì 31, in piazza Michele Ferrero. È così che Alba ha deciso di omaggiare il Tour de France nella sua tappa più lunga: 230,5 chilometri con partenza da Piacenza e arrivo a Torino il 1 luglio, attraversando le bellezze dei 12 comuni di Langhe e Roero. La manifestazione #Alba230.5 è stata ideata dall’Ufficio sport del Comune di Alba coordinato da Daniele Sobrero. Una tappa adatta ai velocisti, quasi senza salite. La terza dell’edizione di quest’anno che per la prima volta parte dall’Italia, da Firenze, e vi resta per tre giorni. Una grande festa, sottolinea Daniele Sobrero presidente del Comitato a cui aderiscono gli undici comuni cuneesi toccati dalla corsa (oltre ad Alba, Santo Stefano Belbo, Neive, Barbaresco, Treiso, Gua­rene e ancora Piobesi, Cor­neliano, Sommariva Perno, Bal­dissero e Ceresole) più Ca­stagnole delle Lanze – in provincia di Asti – primo paese confinante alla provincia di Cuneo. «Abbiamo trasformato la tappa più lunga del Tour de France modificando i 230,5 chilometri in altrettante ore di pedalata su cyclette. L’evento, partito tra martedì e mercoledì notte con la partecipazione del gruppo di sbandieratori inclusivo Le Nuvole, è seguito in piattaforma streaming da Tuttosport – continua Sobrero -. Ciò che vogliamo è regalare un record alla Città di Alba». Tutti possono contribuire a stabilirlo, anche senza essere sportivi professionisti: studenti, associazioni sportive, famiglie, amici, team aziendali «…come quello formato da un produttore di micro frutti del Trentino che si trovava ad Alba per lavoro, ha visto cosa stava succedendo in piazza Ferrero e il mattino dopo è venuto a pedalare con il suo team», constata ancora Sobrero. Come funziona l’evento?
«Squa­dre di cinque ciclisti si alternano ogni ora sulle dieci cyclette di ultima generazione allestite in piazza dotate di un’app che le collega tramite intelligenza artificiale allo studio di un notaio, come un cuore che batte. Questo perché il record deve essere registrato. La cosa importante – puntualizza Sobrero che martedì notte ha aperto la kermesse con la sua squadra – è che ci sia sempre un team pronto in posizione prima che quello precedente finisca il suo turno, in modo da non interrompere mai la pedalata, h24. E per tutti ci sarà un pacco gara con la maglietta ufficiale in ricordo dell’evento e se tutto andrà in porto verra consegnata una pergamena a tutti i parrtecipanti per dire “io c’ero”».
Ma #Alba230.5 non vuole “solo” regalare un record alla città. È sport, spettacolo, ma anche cultura e solidarietà che coinvolge tutta la popolazione. «L’energia prodotta dalla pedalata servirà alla gara stessa, sarà quantificata grazie alla collaborazione con l’azienda eViso (le statistiche sono pubblicate sul sito www.alba230-5.com) e utilizzata grazie a una colonnina elettrica che caricherà la batteria di due Fiat Topolino. Serviranno per portare i turisti in giro per la nostra bellissima città. Alla fine dell’evento le stesse cyclette saranno vendute per il progetto solidale».
Infine la cultura dello sport con la mostra di 12 prime pagine storiche di Tuttosport dove hanno ben figurato i nostri campioni italiani con la maglia gialla e dedicate ai 12 comuni del Comitato. E poi ci sarà il coinvolgimento delle associazioni del territorio in tanti eventi serali come il concerto in­clusivo di musica classica di “Crome in Movimento” programmato per la serata conclusiva del 31 maggio, con “Le Nuvole” e la “Ginnastica Alba”. Perché il passaggio del Tour deve essere anche promozione di un territorio che certamente trova nell’enogastronomia e nella dolcezza dei suoi paesaggi la sua naturale vocazione ma in cui lo sport, con le sue tante sfaccettature, può e deve divenire un volano. Un capitolo sul quale fare investimenti importanti. «Lo sport è per me la più grande palestra di vita e Alba in questo senso può diventare un grande traino – conclude Sobrero -. Abbiamo uffici, come l’Ufficio sport, molto competenti e disponibili a collaborare con le altre realtà. Investire in questo settore, nelle strutture, favorisce lo sviluppo di filiere sia legate al turismo sia alla solidarietà. Filiere, che aiutano ad aiutare. Penso all’iniziativa “Regala un sorriso” dedicata al reparto materno infantile dell’ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno con la quale siamo riusciti a donare macchinari di ultima generazione non presenti nelle vicinanze, per rendere il nostro ospedale a km0 per le famiglie. Dobbiamo continuare su questa strada sapendo che “fare del bene aiuta a fare bene”».

Articolo a cura di Erika Nicchiosini