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L’opinione di Stefano Farioli Vecchioli

«Stare in mezzo alla natura e godere della bellezza che ci circonda induce effetti positivi sul nostro benessere: si abbassano gli stimoli stressogeni»

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IL FATTO
diabete, malattie vascolari e sindrome metabolica hanno tutte in comune l’infiammazione sistemica. gli studi dimostrano che un aiuto può arrivare anche da un weekend nel verde

Trascorrere il fine settimana immersi nel verde non è mai una cattiva idea. A maggior ragione se uno studio specifico entra nel dettaglio spiegando come il piacere mentale trasmesso dalla possibilità di stare nel mezzo della natura abbia la capacità di ridurre i livelli di infiammazione sistemica. Quindi immergersi nella natura è una buona idea, supportata anche dalla ricerca scientifica.
Come sappiamo, l’infiammazione sistemica è comune ad alcune tra le malattie più diffuse in questi tempi: ad esempio il diabete, le patologie cardiovascolari oppure genericamente la sindrome metabolica. I ricercatori si sono basati sui dati dell’indagine Midlife in the U.S. (Midus) che ha interessato 1.244 partecipanti ai quali è stato chiesto quanto spesso avessero sperimentato la natura e quanto ne avessero tratto piacere. «Sembra non sia tanto il “quanto”, ma il “come” stare in mezzo alla natura a indurre effetti positivi sul nostro benessere. L’approccio estetico alla natura e la connessione emotiva che si instaura fra un individuo e l’esperienza di stare in un posto bello e benefico attiva una serie di feedback positivi nel cervello che convergono in due direzioni principali: aumentare il senso estetico, le emozioni positive e la spiritualità da un lato, abbassare gli stimoli stressogeni dall’altro. È soprattutto questo secondo aspetto a esercitare nel tempo un’azione antinfiammatoria molto importante», ha commentato Stefano Farioli Vecchioli, ricercatore presso l’Istituto di Biochimica e Biologia cellulare presso il Consiglio nazionale delle ricerche a Monterotondo (Roma). «Infatti – ha continuato -, è ampiamente dimostrato che la vulnerabilità allo stress cronico è correlata alla presenza di processi infiammatori sistemici i quali, a loro volta, contribuiscono all’acuirsi dei disturbi dell’umore in un circolo vizioso che molto spesso conduce alla comparsa di una sintomatologia depressiva».
Per evitare tutto questo, insomma, è consigliabile uscire di casa, rilassarsi nel verde, passeggiando serenamente. Così l’infiammazione se ne va.
Sono risultati che contribuiscono ad aumentare l’attenzione verso le tematiche legate allo stress e al benessere generale, alimentando la letteratura scientifica collegata: «Vivere negli spazi verdi sembra aiutare a ridurre i rischi di obesità, diabete e patologie cardiometaboliche ha puntualizzato il ricercatore -. Due aspetti concorrono alle interazioni positive fra la natura e il benessere psicofisico. Il primo è rappresentato dalla teoria del coinvolgimento con le bellezze naturali che si fonda sul concetto di bellezza come aspetto fondamentale della condizione umana, come esperienza percettiva che induce piacere senza una componente utilitaristica e senza coinvolgere processi mentali connessi al ragionamento. Tale sintonia, che si basa su canoni estetici percettivi, induce comportamenti positivi quali la socialità, la solidarietà, l’empatia e la generosità che nel loro insieme concorrono alla felicità e al benessere».