Sarà Mauro Giordana a prendere in mano l’eredità di mister Paolo Ghio come allenatore dell’Infernotto nel campionato di Promozione 2024/25.
Una chiamata importante, che il tecnico ex Moretta spiega di aver accettato “in primis per la grande determinazione con la quale la dirigenza mi ha cercato. Tutte le volte che ho affrontato l’Infernotto ho sempre avuto l’immagine di una società seria, fatta di uomini concreti e organizzati, e questo è stato un incentivo in più. In seconda battuta, il fatto che loro abbiano fatto un percorso importante sul settore giovanile, con le idee ben chiare, è stato sicuramente un elemento decisivo. Con il Ds Coalova abbiamo subito trovato una sintonia importante ed è stato facile dire di sì”.
Ma che squadra troverà? “Sarà un buon gruppo, con un’ossatura importante, che quest’anno è riuscito ad ottenere il risultato voluto della salvezza, ma che con ogni probabilità avrebbe meritato anche di più, perché mister Ghio ha lavorato bene. È un tecnico preparato e una grande persona, quindi erediterò un grande lavoro. Lui ha seminato tanto, ora toccherà a me dare altri input a una squadra giovane per provare a fare ancora meglio”.
Il tutto nel quadro di un campionato tutt’altro che semplice, visto il livello della concorrenza: “Sul mercato, insieme al Ds, cercheremo di colmare due-tre zone sulle quali, da quel che mi è stato detto, si sono avute delle difficoltà. L’obiettivo sarà quello di essere competitivi al massimo, perché il girone quest’anno sarà di altissimo livello. Ci saranno almeno 10 squadre che potranno contendersi i primissimi posti, ma questo non fa altro che darci stimoli maggiori. Siamo felici di poterci misurare con un livello di calcio così alto. Nel concreto, punteremo ancora alla salvezza, ma i sogni ci sono sempre. Se sono qui, è anche perché la società si aspetta di provare ad alzare l’asticella, pur senza patemi”.
Per Giordana l’Infernotto rappresenta anche un punto di ri-partenza, dopo la difficile avventura di Moretta: “È stata un’esperienza non finita bene. Mi dispiace innanzitutto per chi mi aveva voluto, ma per me ha rappresentato comunque un momento di crescita. È stato positivo poter vedere il campionato di Eccellenza e i suoi ritmi. Anche l’esonero, un’esperienza che non avevo mai vissuto, mi ha dato nuova carica in vista di questa nuova stagione. Cosa non ha funzionato? Pur essendo una squadra forte, non è mai stato un gruppo vero e con poca umiltà, cosa che invece, da quel che ho sentito, troverò sicuramente all’Infernotto. Questo fa sempre la differenza perché con il lavoro si possono poi ottenere i risultati”.