Riceviamo e pubblichiamo
L’ultima conferma arriva dal “Rapporto 2024” delle Camera di Commercio: è la provincia di Cuneo a trainare l’export agroalimentare del Piemonte. Negli ultimi dodici mesi metà delle merci destinate ai mercati stranieri sono partite dalla “Granda”: vino, ortofrutta, formaggi, carne. Il valore complessivo di questo bendidio – che ha segnato un nuovo record – è di 4,2 miliardi di euro. Il Piemonte esporta nell’insieme merci per un valore che supera gli 8 miliardi. E negli ultimi nove mesi ha messo a segno un incremento a doppia cifra: +14%.
«Il merito di questo exploit è delle 18 mila imprese che ogni giorno nella nostra provincia lavorano per produrre eccellenze premiate dai consumatori, puntando su qualità e tradizione ma anche sull’innovazione – sottolinea Marco Gallo, candidato consigliere regionale alle elezioni di sabato e domenica 8 e 9 giugno -. Ma per sostenere questo settore chiave dell’economia provinciale e favorirne un’ulteriore crescita dobbiamo migliorare il sistema delle infrastrutture, fondamentale per garantire consegne in tempi rapidi non solo in Italia. Quindi abbiamo bisogno di risolvere i nodi dei valichi alpini del Tenda e della Maddalena, completare l’autostrada Asti-Cuneo e migliorare anche il trasporto ferroviario. Un aiuto può venire anche dall’aeroporto di Levaldigi aprendolo al mercato dei cargo».
Un insieme di eccellenze quelle che ogni giorno si producono nelle aziende agricole del Cuneese – tanto da far guadagnare alla provincia l’appellativo di “Fattoria d’Italia” – che è valorizzato anche dai marchi di denominazione protetta sia per i vini sia per gli altri prodotti. Una trentina in tutto tra Dop, Igp, Docg e Doc. «Certificati indispensabili per garantire al consumatore la certezza sulla zona di produzione e per contrastare in modo efficace il fenomeno dell’italian sounding, prodotti che richiamano l’Italia ma in realtà non sono autentici – aggiunge Gallo che corre nella lista civica “Cirio Presidente-Piemonte liberale e moderato” – Dalla carne alla frutta, dai vini agli ortaggi nel Cuneese abbiamo i prodotti e la filiera. Un patrimonio costruito sulla biodiversità grazie a contadini che si sono trasformati in imprenditori senza venire meno a quel rispetto che da sempre nelle nostre fattorie si ha per la terra e per i suoi frutti. Un patrimonio che sono pronto a difendere e a rappresentare in Consiglio regionale».