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Gallo: “Ogni giorno chiudono nove negozi in Piemonte serve un piano per salvare un servizio fondamentale”

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Riceviamo e pubblichiamo

Nel primo trimestre del nuovo anno sono scomparse quasi novecento imprese del commercio al dettaglio in Piemonte. In pratica, hanno chiuso ogni giorno quasi nove negozi. Un fenomeno che colpisce indistintamente tutte le otto province della regione. Di pari passo sono cresciute le vendite online che, secondo gli uffici studi delle associazioni dei commercianti, saranno destinate ad aumentare a doppia cifra alla fine dell’anno, fino a toccare un +14%. Numeri che confermano l’inarrestabile crisi del commercio di vicinato. Ma Marco Gallo, candidato consigliere regionale nella lista civica «Cirio Presidente» alle elezioni dell’8 e 9 giugno, è convinto che si possa e si debba fare di più per frenare questa emorragia. «Dobbiamo lavorare per garantire un futuro ai negozi nei piccoli come nei grandi centri perché hanno un ruolo insostituibile: contribuiscono a mantenere viva una comunità, che sia quella di un quartiere in una città o di un intero paese nei comuni rurali o di montagna. Un servizio fondamentale».

La riqualificazione del commercio urbano è un tema che Gallo segue da quasi vent’anni, sin dalla prima esperienza da assessore al commercio a Busca. E nell’ultimo mandato da sindaco, con la sua squadra, ha messo a punto un progetto di rigenerazione urbana per valorizzare il commercio e il turismo che è stato premiato dalla Regione. «Negli anni ci siamo mossi su più fronti – spiega Gallo -: innanzitutto concentrando risorse per recuperare e abbellire il centro storico perché invoglia la gente a visitarlo, crea movimento che è quel che serve a chi ha un negozio. Ma di pari passo, d’intesa con Confcommercio, abbiamo promosso percorsi di formazione per gli operatori commerciali, utili per competere con la grande distribuzione e con i colossi delle vendite online. Un programma di azione che non punta a risultati spot, ma sul lungo medio termine perché solo così si può garantire un vero rilancio del commercio di vicinato. Non solo: ricordiamoci che gli acquisti online arricchiscono multinazionali dell’e-commerce che spesso pagano le imposte in altri Paesi e che uno degli effetti di questa crescita è il crollo delle imposte pagate dai nostri negozi. Un doppio danno».

BaNNER
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