L’inimitabile Mike che fece la storia della tv italiana

A un secolo dalla nascita, a Torino si girano le prime scene della serie dedicata al mito Bongiorno

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“Lascia o raddop­pia”, “Rischia­tut­to”, “La ruo­ta della fortuna”, “Bis”, “Telemike” solo per citarne alcune, ma anche 11 edizioni del Festival di San­remo, di cui cinque condotte in maniera consecutiva. Trasmis­sioni che hanno tutte un comun denominatore: quiz e cultura, musica, intrattenimento e spet­tacolo. E, sopra a tutto, Mike Bongiorno. O semplicemente “Mike”, come vuole il titolo della mi­nifiction che andrà in onda in autunno e con cui la Rai ha deciso di omaggiare uno tra i padri fondatori della televisione italiana in occasione del centenario della nascita, il 26 maggio 1924. Un anniversario che assume una valenza particolarissima poiché combacia con un’altra ricorrenza importante: i 70 anni della Rai. La miniserie, per la regia di Giuseppe Bonito (“Pulce non c’è”, “Figli” e “L’arminuta”) – e la cui realizzazione rientra in una serie di tributi per celebrare l’an­niversario del padre annunciati dal figlio Nicolò Bongiorno – racconterà non solo l’aspetto professionale del “re dei telequiz”, di quel “signor Allegria” che per anni è entrato con garbo nelle case degli italiani conquistandone l’immaginario, ma ne narrerà gli aspetti più intimi e umani. Il successo, ma anche i momenti difficili. Le mille sfaccettature: la passione per lo sport, il giornalismo, la gioventù trascorsa a Torino, il passato come staffetta partigiana, la prigionia, il campo di concentramento, il rientro in America (dove era nato) e il ritorno in Italia. Dove scelse di vivere. E proprio il capoluogo sabaudo sarà protagonista della miniserie insieme a Elia Nuzzolo e a Claudio Gioè, rispettivamente interpreti degli anni giovanili e del Mike della maturità, mentre la bella Va­lentina Romani (Naditza di “Ma­re Fuori”) è Daniela Zuc­coli, moglie amatissima del conduttore.
Claudio Gioè, palermitano, classe 1975, è un volto noto della fiction. Dopo anni di teatro e cinema, è giunto al successo grazie al personaggio di Saverio Lamanna, il giornalista protagonista di Màkari. Elia Nuzzolo: nato nel 2000 a Prato, è apparso al cinema nel cast di “Ros­sosperanza” di Annarita Zam­brano e sarà Max Pezzali nella serie Sky Original “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La vera storia degli 883”.
Infine Torino, con i suoi portici, piazza Vittorio, gli studi Rai del Centro di produzione, l’Audito­rium: ecco il set privilegiato per le riprese della miniserie firmata da Salvatore De Mola. Luoghi che il papà della televisione italiana conosceva bene e ricordava con affetto. Nato a New York dall’italoamericano Philip Bon­giorno, figlio di bottegai immigrati dalla Sicilia, e dalla torinese Enrica Carello, figlia del fondatore dell’omonima fabbrica di fanali auto, fu proprio a Torino che Mike tornò insieme alla mamma all’età di 6 anni, in seguito alla crisi del ’29. Qui si diplomò al liceo classico Ro­smini esprimendo la volontà di diventare giornalista. Lo divenne, in virtù della sua passione per lo sport (praticava anche il salto in alto), lavorando per La Stampa. Durante il secondo conflitto mondiale decise di unirsi ai partigiani. Grazie alla sua perfetta conoscenza dell’inglese, fu impiegato in una pericolosa staffetta: doveva consegnare per conto della Resi­stenza dei messaggi agli alleati di stanza in Svizzera. Ma nel 1944 fu scoperto a Cravegna (oggi nel Verbano), arrestato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato. Fu il suo passaporto a salvargli la vita: come cittadino americano poteva es­sere scambiato con prigionieri tedeschi. Così iniziò la prigionia prima a Milano, dove conobbe Indro Montanelli, poi nel cam­po di transito di Bolzano e in Germania e Austria dove venne liberato nel ’45. Terminato il conflitto tornò in America, fece gavetta giornalistica, iniziò la carriera radiofonica, tornò in Italia e il 3 gennaio del 1954, inaugurò le trasmissioni televisive della neonata Rai con “Arrivi e partenze”, a cui seguiranno molti altri programmi che grande influenza hanno avuto sul costume di quegli anni, sia per la Rai che per Mediaset dove contribuisce alla nascita delle Tv commerciali.
La minifiction, prodotta da Rai Fiction e Viola Film con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte, si configura come un’operazione culturale di grande valore sul ruolo del piccolo schermo e l’eredità di un grande innovatore.

Bjorn Borg, compleanno con 68 candeline per lo svedese che rivoluzionò il tennis

Oggi, giorno di uscita di IDEA, registriamo un compleanno importante nel mondo dello sport: l’ex tennista svedese Bjorn Borg compie infatti 68 anni. Con il suo stile e le sue vittorie ha rivoluzionato il tennis portando un’impronta forte sull’aspetto fisico e metodico. Da celebrare anche l’attore americano Paul Giamatti (57 candeline) e il regista britannico Jonathan Nolan (per lui il traguardo dei 48 anni).