Nella serata di mercoledì 5 giugno è stato effettuato il primo rilevamento previsto dal monitoraggio annuale sulla colonia riproduttiva di chirotteri dell’Abbazia di Staffarda. L’attività, svolta per verificare la consistenza della colonia e la sua eventuale variazione numerica stagionale, viene fatta dal 2016, a cura del Parco del Monviso tramite esperti nel campo. Nel corso del monitoraggio, svolto mediante l’utilizzo di termocamere, è stato possibile constatare che sono già molte le nuove nascite: un dato in linea con il passato ma parzialmente inaspettato quest’anno poiché le condizioni climatiche di questa primavera avevano lasciato supporre un leggero ritardo nel ciclo riproduttivo. Grazie al secondo rilevamento, che verrà effettuato tra qualche settimana, sarà possibile avere dati più precisi sull’effettiva consistenza numerica della colonia di Staffarda.
A Staffarda si concentra la seconda maggior colonia riproduttiva di chirotteri nota nell’Italia nordoccidentale e una delle sole quattro di dimensioni cospicue note in Piemonte: le specie presenti sono il vespertilio maggiore (Myotis myotis) e il vespertilio di Blyth (Myotis blythii) e tra aprile e settembre-ottobre la loro consistenza numerica raggiunge circa 1.200 esemplari, in larghissima maggioranza femmine che qui si radunano per partorire. Questa particolarità ha contribuito all’individuazione della Tenuta agricola di Staffarda come Sito di Interesse Comunitario riconosciuto dalla Rete europea Natura 2000, che dal 2019 è in gestione al Parco del Monviso.
Le femmine gravide ogni anno utilizzano sempre lo stesso locale all’interno del chiostro dell’abbazia di Staffarda creando una vera e propria nursery, dove le femmine più esperte aiutano quelle più giovani durante il parto e insieme collaborano nella cura dei piccoli appena nati, uno solo per ogni genitrice. I chirotteri resteranno negli spazi dell’Abbazia per buona parte dell’estate: nella seconda metà di agosto comincerà la dispersione che proseguirà fino alla metà di ottobre, quando anche gli ultimi esemplari avranno abbandonato questo sito per poi raggiungere, verso novembre, i luoghi protetti dove trascorrere, in ibernazione, l’inverno. Nella prossima primavera le femmine torneranno qui per prepararsi alle nuove nascite.
Vespertilio maggiore e vespertilio di Blyth sono molto simili tra loro e indistinguibili se non attraverso il maneggiamento degli esemplari; persino il loro verso di ecolocalizzazione (ultrasuoni) è molto simile, quindi indistinguibile anche attraverso monitoraggi effettuati con il bat-detector. Sono tra le specie più grandi della chirotterofauna europea e il primo può raggiungere apertura alare di 45cm, mentre il secondo è soltanto leggermente più piccolo. Fino alla metà del Novecento erano specie comuni: a causa delle alterazioni ambientali operate dall’uomo oggi sono invece minacciate d’estinzione. I pipistrelli sono animali molto longevi: le due specie presenti a Staffarda vivono dai 20 ai 30 anni. Il guano che producono è un eccellente concime, apportando notevoli quantità di azoto derivante dalla loro dieta: ogni pipistrello può mangiare fino a 2.000 zanzare per notte. Le zanzare compongono però solo l’1% della dieta dei chirotteri e ogni specie si è specializzata nella cattura di specifici gruppi di insetti.