Il ritorno vivace e partecipato del “Suono delle Scuole”, l’incredibile colpo d’occhio dell’Orchestra Giovanile Provinciale, la prima tappa del tour italiano di Tony Effe con migliaia di presenze, la cena in bianco con oltre quattrocento partecipanti. E poi l’inaugurazione della mostra “Pictures of you” di Henry Ruggeri, il talk con Massimo Cotto e quello su “Disco Ruin”, l’after show al Sottaceto e l’esibizione di Comrad, I Boschi Bruciano e Quarantena.
La prima edizione del Mondovì Music Festival organizzato in collaborazione con Wake Up e il primo weekend di “Movì”, insomma, hanno incontrato uno straordinario successo di pubblico, con presenze diffuse e intergenerazionali. Più di 8.600 i passaggi complessivi della funicolare da mercoledì 6 a domenica 9 giugno con diverse persone che nella serata di venerdì hanno usufruito anche delle navette speciali; ventotto i giovani che si sono esibiti durante il “Suono delle Scuole” con oltre cinquecento spettatori, trecentocinquanta i musicisti e i cantanti dell’Orchestra Giovanile Provinciale e più di seicento i partecipanti al White Dinner Show. Numeri che dimostrano l’attrattività degli eventi proposti, certificati anche dai numerosi passaggi all’ufficio turistico e dai tanti pernottamenti nelle strutture ricettive di zona.
«Siamo estremamente soddisfatti per questi primi cinque giorni di Movì all’insegna della musica e del divertimento e rivolgiamo fin da ora un profondo ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile questo straordinario fine settimana, effige di una comunità monregalese che sa collaborare, ma che sa anche rispondere alle proposte nuove e non convenzionali» il commento, a caldo, del sindaco Luca Robaldo e dell’assessore alle Manifestazioni, Alessandro Terreno. «Movì vuole essere esattamente questo: un momento di aggregazione e di promozione della città attraverso concerti, eventi artistico-culturali e manifestazioni enogastronomiche. Vogliamo trasmettere l’idea di una città vivace che sappia essere attrattiva anche per le nuove generazioni. Siamo consapevoli di alcune migliorie che potranno essere apportate in futuro per minimizzare i disagi e agevolare la fruizione dell’intera città, ma Movì, dopotutto, non vuole essere un contenitore rigido. Lo abbiamo immaginato elastico e malleabile proprio per poterlo modellare di volta in volta con le suggestioni e i suggerimenti che ci arriveranno».