Di vie selvatiche e alberi che camminano

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Si avvicina l’estate e ripartono le attività, itineranti in Valle Stura, curate dall’Ecomuseo della Pastorizia: da diversi anni l’ecomuseo, con sede nella borgata Pontebernardo (Pietraporzio, CN), offre al territorio una programmazione – a partire da quelli che sono i temi-guida che custodisce, ovvero l’impegno per la salvaguardia e il recupero della razza ovina autoctona sambucana, oltre che la storia della pastorizia in Valle Stura, della pratica della transumanza e l’immenso patrimonio culturale legato al mondo rurale-montano – che attraverso diversi linguaggi, offre occasioni di incontro e confronto, di scoperta e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, per riflettere sul presente e sul futuro delle comunità di montagna.
Tra le varie attività previste nei mesi estivi, una mini-rassegna di documentari dal titolo “Alberi, pastori e massicci: la montagna in tre sguardi” curata dal regista cuneese Andrea Fantino, che metterà al centro la montagna, le terre marginali e i loro abitanti, la ruralità e la necessità di cura e custodia del paesaggio in cui viviamo: “Mattia Colombo, Vanina Lappa e Fredo Valla – dice Fantino – sono tre registi che ho conosciuto negli anni della Scuola di Cinema di Ostana. I loro film hanno storie produttive molto diverse, c’è chi ha passato anni a seguire il protagonista del suo film, circondato da animali, c’è chi si è ritrovato tra i monti senza preavviso o quasi, spinto da una voce che si può definire “letteraria”, c’è chi sui monti ci è nato e ci vive, e si è ritrovato a raccontare un complesso montuoso che non conosceva, anche se a due passi da casa sua. Sono tre sguardi che raccontano la poliedricità dello sguardo documentaristico, sono tre sguardi che possono restituire la complessità insita nelle terre montane e nei suoi abitanti. Sarà bello averli con noi in Valle Stura, dove il fermento culturale è tanto e il pubblico sempre molto attento.”
Ad ogni proiezione, che si svolgerà en plein air, sarà presente il/la regista, che dialogherà con il curatore e con il pubblico. Le proiezioni saranno tre e faranno da cornice alla presentazione di altrettanti libri.
Si parte dunque il 14 giugno, al Parco Borelli di Demonte, dove alle ore 18 si terrà l’incontro con l’antropologo Adriano Favole, autore del libro “La via selvatica. Storie di umani e non umani”. La “via selvatica” è quella che ci fa scoprire che non siamo solo cultura, che l’essere umano vive delle relazioni che intrattiene con tutti i suoi “simili”, dalle api ai vulcani, dalle foreste alle barriere coralline, dalle piante ai funghi che abitano con noi la Terra. Adriano Favole ce la racconta portandoci dentro la foresta di Tchamba, sull’isola di Futuna, tra i vulcani di La Réunion, sulle ramificazioni liquide dell’Amazzonia, nella baia di Lékiny e tra le radure delle Alpi occidentali. Dialoga con l’autore Sara Rubeis. Alle ore 21 la prima proiezione all’aperto della rassegna sarà “Alberi che camminano”, un film di Mattia Colombo con Erri De Luca. Per raccontare il profondo legame che unisce alberi e persone, Erri De Luca – voce narrante e guida del film – parte dall’esclamazione del cieco di Betsaida a cui Cristo, dopo aver bagnato gli occhi con la saliva, ridona la vista: “vedo gli uomini come alberi che camminano”. Dietro la similitudine si cela una domanda semplice quanto insidiosa: la specie umana può dirsi all’altezza della visione del cieco Betsaida? Un viaggio dal Trentino alla Puglia lungo il quale si fanno incontro boscaioli, liutai, scrittori, scultori, ingegneri navali e inventori, uniti dal loro rapporto con gli alberi, con il legno e soprattutto da uno sguardo diverso sul mondo che abitiamo e sulle cose che usiamo. Introduce e dialoga con il pubblico Andrea Fantino.
Gli appuntamenti con libri e cinema proseguiranno poi nei mesi di luglio e agosto: venerdì 12 luglio a Pontebernardo, l’antropologa Valentina Porcellana presenterà il suo ultimo lavoro, “In montagna non ci sono alberi. Esperienze di antropologia alpina”: l’autrice racconta in prima persona luoghi, incontri e modalità di lavoro sperimentate nel corso degli anni in diverse località di montagna, ma anche di come gli abitanti di quei luoghi hanno saputo rispondere ai cambiamenti e alle conseguenti sfide legate alle trasformazioni globali e ai nuovi bisogni della loro terra. In questo viaggio, la scrittura autobiografica si intreccia con ciò che la montagna e i suoi abitanti possono insegnare in un momento in cui le questioni ambientali, oltre a quelle sociali ed economiche, ci pongono di fronte a scelte che riguardano la nostra stessa sopravvivenza. In serata, secondo appuntamento con la rassegna “Alberi, pastori e massicci: la montagna in tre sguardi”, e proiezione del documentario di Vanina Lappa “Nessun posto al mondo”: la transumanza, dichiarata nel 2019 patrimonio universale dall’Unesco, è praticata da millenni sulla montagna cilentana del Cervati, eppure le istituzioni sembrano ostacolare il lavoro dei pastori che da sempre portano là a pascolare le loro mandrie. Un nuovo regolamento comunale ha infatti stabilito che si debba pagare una tassa per portare gli animali al pascolo sulla montagna su cui è sempre stata praticata. Il pastore Antonio, esasperato dalla burocrazia, sembra riuscire a comunicare solo con gli animali e con quella montagna rigogliosa che frequenta da quando è nato e di cui conosce tutti i meandri. La storia di un uomo che, attraverso il rapporto con gli animali, trova un posto che tra gli uomini e le loro leggi non riesce ad avere. In dialogo con la regista cilentana, Andrea Fantino.
Nel mese di agosto invece, giovedì 22, arriveranno nella borgata sede dell’Ecomuseo, Enrico Camanni e Fulvio Beltrando, che racconteranno “TERRE DEL VISO – Le sue valli, la sua gente”. L’obiettivo di Fulvio Beltrando, capace di dominare luci e ombre della natura trasformandole in opere d’arte, accompagnato dal racconto di uno dei maggiori esperti del territorio alpino, Enrico Camanni, affondano lo sguardo – o, meglio, il sentimento – nell’anima degli abitanti delle Terre del Viso, nelle Alpi Cozie, i luoghi in cui resistono e sono motivo di orgoglio le tradizioni occitane. Dialoga con gli autori Flavia Cellerino di Arte sul cammino. Il protagonista della terza ed ultima proiezione della rassegna sarà Fredo Valla con il suo ultimo lavoro “Ambin, la roccia e la piuma”: le oltre 30 cime che superano i 3000 metri di quota, con i loro colori pallidi caratterizzati dall’insolita conformazione geologica a base di carbonati, sono punto di incontro tra lingue – Occitano, Francoprovenzale, Piemontese, Italiano e Francese – luoghi di guerra testimoniati dalle numerose fortificazioni e sentinella dei cambiamenti climatici con i loro piccoli ghiacciai sofferenti. I racconti delle persone che popolano le pendici della montagna o ne esplorano le sommità, sono accompagnati da straordinarie riprese aeree di paesaggi mozzafiato che compongono un vero e proprio film d’autore in grado di sollevare riflessioni ed emozioni nel quadro estetico di un montaggio lento ma coinvolgente. In dialogo con il regista, ça va sans dire, Andrea Fantino.

Tutte le attività sono gratuite, ed è gradita la prenotazione.
Per ogni informazione:[email protected] | +39 347 211 8377

La ricca programmazione dell’Ecomuseo della Pastorizia è possibile grazie al contributo di Fondazione CRC, Fondazione CRT e Regione Piemonte L.R. 13/2018.