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Cirio senza rivali secondo mandato da governatore

Dalla sfidante Pentenero complimenti e un po’ di rammarico: «Siamo partiti in ritardo»

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Il commento definitivo è stato quello, in tarda serata, della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Il risultato di Alberto Cirio dimostra la concretezza del centrodestra», ha sottolineato, assieme ai complimenti per il secondo mandato del Governatore della Regione Piemonte.
Fratelli d’Italia primo partito in Piemonte seguito a ruota dal Partito Democratico. Segnali che a Gianna Pen­tenero fanno dire: «Se fossimo partiti prima…». In­dub­biamente la rappresentante del Pd, alternativa a Cirio, non ha avuto tempo per costruire un progetto articolato: «Mettere in piedi la baracca in 15 giorni non è mica uno scherzo. Poi a me la campagna piace sempre. E quindi, nella fatica, devo dire che la reazione di tutti i circoli e degli altri partiti della coalizione è stata immediata e bella». Nessun commento sulla mancata alleanza con i Cinque stelle, se non che forse sarebbe stata decisiva, ma che nei fatti è stata irrealizzabile. E comunque a livello regionale la flessione, anzi
l’insuccesso dei Cinque stelle è stato evidente. Lo ammette tra le righe la stessa vicepresidente Chiara Appendino: «Non è un risultato che ci soddisfa, speravamo di fare qualcosa in più, ma entra una pattuglia di consiglieri regionali capitanata da Sarah Disabato, che farà battaglie nell’interesse dei piemontesi. Ripartiamo da qui con orgoglio con un movimento che vuole continuare a cercare di dare risposte ai cittadini». E proprio la sfidante Sarah Disabato si è unita alle congratulazioni per Cirio, se­guendo il commento di Gian­na Pentenero. «Augu­ria­mo a lui e alla sua squadra buon lavoro – ha detto Disabato -. Il risultato delle elezioni regionali in Piemonte è in linea con quello delle europee e con le ultime competizioni elettorali delle altre Regioni. Ci aspettavamo un risultato migliore ma da domani saremo nuovamente al lavoro per il bene dei cittadini piemontesi e per fare un’opposizione costruttiva. Come in questi cinque anni, il Movimento 5 Stelle non farà sconti». Gli altri candidati alla regione erano Francesca Frediani, conosciuta per le battaglie No Tav in Valle di Susa, laureata in Scienze della Comunica­zio­ne e in corsa per la presidenza con Piemonte Po­polare. Infine l’avvocato Al­berto Costanzo, appoggiato dalla lista Libertà di Cateno De Luca.
Cirio ha incassato anche l’apprezzamento trasversale del sindaco Pd di Torino, Stefano Lo Russo: «La dimensione del successo di Cirio è innegabile ed è doveroso da parte mia fargli le congratulazioni per questo risultato».
I complimenti per Cirio sono ovviamente arrivati anche dal leader di Forza Italia, Antonio Tajani: «Questo risultato – ha scritto via social il vice Meloni – dimostra la bontà del tuo lavoro e si inserisce in una giornata straordinaria e concreta per il centrodestra». Perché se è vero che a Cirio è mancata la rituale telefonata di Silvio Berlusconi che in questi casi non faceva mai mancare il suo apprezzamento, è anche innegabile – come ha più volte sottolineato Tajani – che contro molte previsioni Forza Italia non ha smarrito la strada dopo la scomparsa del suo fondatore. La grande affermazione di Cirio lo dimostra: la politica moderata di centrodestra ha un riscontro pratico.

«Mi è mancata la telefonata di Berlusconi. Conferma non scontata, ora subito al lavoro»

Tutto come previsto. Un largo successo che ha un sapore speciale: «Sono molto soddisfatto di questo risultato, soprattutto perché è una conferma», ha detto Alberto Cirio appena i risultati facevano capire l’esito definitivo. «Cinque anni fa per me fu straordinario diventare governatore della mia regione, ma ero nuovo nel contesto piemontese e torinese, arrivavo da Bruxelles e da Alba. Tanti non mi conoscevano. Oggi essere confermato vuol dire che mi hanno scelto vedendo i pregi e i difetti come ciascuno di noi. E questo mi responsabilizza moltissimo e mi fa dire, come ho appena detto ai miei, che domani saremo in ufficio a lavorare per il Piemonte».
I dati indicano un’affermazione indiscutibile, riconosciuta in primis dai concorrenti. La dem Gianna Pentenero, candidata del centrosinistra alla guida della Regione Piemonte ha chiamato subito il rivale: «Auguri di buon lavoro». E poi ha commentato: «Ho telefonato al presidente Albero Cirio riconoscendone la vittoria e facendogli gli auguri di buon lavoro. Confidando di lavorare tutti insieme, ovviamente ognuno nel rispetto del proprio ruolo nell’interesse dei cittadini».
Dal canto suo Cirio ha continuato: «Confermare un governo uscente non è mai scontato. Basta pensare a chi mi ha preceduto, tutte persone di valore come Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino che furono eletti al primo mandato ma poi non vennero riconfermati. Credo mi abbia premiato il fatto di essere una persona fra la gente, di ascoltare tutti, e di cercare sempre di trovare il punto di equilibrio fra diversi soggetti. Sono molto soddisfatto di questo risultato e lo sono soprattutto perché è una conferma».
Il suo arrivo a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale, è stato accolto con applausi. Con lui c’erano anche moglie e figli. «Il voto dei piemontesi è oggi un voto consapevole. Oltre venti punti di scarto sono la testimonianza di una vittoria netta che ci mette in condizione di governare bene nel nostro Piemonte». Tra i primi argomenti da riprendere in pugno, la sanità e le liste d’attesa. Poi la dedica a Silvio Berlusconi: «Il centrodestra in Italia è una sua invenzione e a lui io voglio dedicare questo momento». C’era anche una ricorrenza a rendere ancora più significativa la considerazione di Cirio: mercoledì scorso (ieri) è trascorso «un anno da quando Silvio Berlusconi se n’è andato – ha detto ancora il Presidente della Regione Piemonte – quindi anche questa contestualità per me vuol dire tanto. Ho ricevuto tante telefonate importanti dall’It­a­lia e dall’estero, tante congratulazioni, ma il numero privato che squillava con la telefonata da Arcore, mi manca a livello umano ed emotivo, prima ancora che politico».
Un accenno anche ai risultati dalle urne europee con i segnali di protesta per gli equilibri costituiti : «L’Europa deve essere mamma non matrigna – ha detto Cirio -. Non bisogna sottovalutare le indicazioni che sono arrivate da queste votazioni».