Tappa al grattacielo Intesa Sanpaolo per la quinta edizione di “Imprese Vincenti”, il programma della Banca per la valorizzazione delle piccole e medie imprese che rappresentano un esempio di eccellenza imprenditoriale e del Made in Italy. Le azioni indirizzate verso i filoni progettuali del PNRR e di Transizione 5.0 sono tra i parametri di selezione delle aziende presentate durante il tour, che entro ottobre toccherà 15 città italiane, in collaborazione con VISA.
“Imprese Vincenti” ha raccolto ampio interesse grazie all’opportunità offerta alle aziende da Intesa Sanpaolo e dai partner di progetto di essere inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di ottenere un’ampia visibilità nazionale. In quattro edizioni si sono autocandidate al programma circa 14.000 Pmi, di cui 4.000 solo quest’anno.
Un segmento di imprese che complessivamente contano 150.000 dipendenti e registrano circa 35 miliardi di fatturato.
Le 150 Imprese Vincenti – di cui 10 straniere – che parteciperanno al roadshow 2024 sono state selezionate per aver attivato progetti o raggiunto risultati significativi sul generare valore economico e impatto sociale, su innovazione e ricerca, sulla transizione digitale ed ecologica, su export e internazionalizzazione, su passaggio generazionale e consolidamento dimensionale, su formazione e welfare.
Le Imprese Vincenti descriveranno i percorsi attivati verso l’adozione di criteri ESG, i progetti di crescita, l’impatto sulle comunità e sui territori in cui operano contribuendo a creare valore per l’economia, occupazione e benessere delle persone. A queste imprese verranno forniti gli strumenti per affrontare tutte le fasi di vita del business, favorendo l’investimento nei fattori intangibili (immateriali, R&S, Filiera, Formazione) e nei pilastri dello sviluppo, ovvero crescita all’estero, sostenibilità, innovazione, transizione digitale e finanza straordinaria. Il programma offrirà infine strumenti di crescita alle PMI già focalizzate o che stanno investendo verso obiettivi sinergici a quelli indicati dal PNRR e da Transizione 5.0, grazie anche al coinvolgimento di nuovi partner ed alla partecipazione di Università e Centri Nazionali di Ricerca.
Tre delle 15 tappe saranno dedicate all’agribusiness, alle imprese sociali e al terzo settore, e ad imprese estere che operano nelle geografie della Divisione International Subsidiary Banks di Intesa Sanpaolo. Il tour si concluderà con un evento che riunirà tutte le 150 Imprese Vincenti e proporrà il confronto a più voci sui fattori di successo dell’imprenditoria italiana.
La tappa torinese del tour ha visto protagoniste 10 “Imprese Vincenti” del Nord Ovest e della Sardegna, che si sono presentate all’ampia platea raccontando la propria storia aziendale e le scelte strategiche che le hanno portate a consolidare il proprio percorso di sviluppo: Arca Etichette, protagonista della “rivoluzione autoadesiva” in Italia, Bellevue Hotel&Spa, cultura dell’ospitalità di fronte al Gran Paradiso, Data F., sinonimo di lavorazioni meccaniche di precisione a Pinasca, Enerpaper, che per l’edilizia ha messo a punto i materiali isolanti più sostenibili, Fima Carlo Frattini, il green quality design nell’arredo bagno, Molinas Peppino&Figli, a Calangianus leader nella trasformazione del sughero, Nurjana Technologies, con sede a Elmas, sviluppa soluzioni all’avanguardia per aerospazio e difesa, Secondo Mona, che nel 1903 inizia con le biciclette per poi diventare fornitore del settore aeronautico, Vigel, 75 anni di esperienza e innovazione nella componentistica auto, e Zinox Laser, il made in Italy d’eccellenza nella rubinetteria.
Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo sottolinea: «Le dieci aziende che premiamo oggi sono l’espressione del migliore Made in Italy ed esempi positivi per il sistema produttivo. Hanno saputo cogliere nuovi stimoli e avviato percorsi in logica ESG, elementi distintivi e coerenti con una nuova vocazione che genera sviluppo economico e sociale. Nel primo trimestre 2024 abbiamo erogato alle imprese e alle famiglie del Nord Ovest e Sardegna 800 milioni di euro. Il territorio ha beneficiato di 18 milioni di investimenti sostenibili, circular economy e mutui green, a conferma del nostro impegno nell’aiutare a cogliere tali opportunità in un’ottica di crescita stabile e inclusiva».
Elisabetta Data: «Con Data F. spaziamo dalla terra al cielo»
«Spaziamo dalla terra al cielo!» così Elisabetta Data descrive il core business di “Data F.”, azienda fondata da nonno Ferdinando di cui oggi è titolare insieme al fratello Michele; lei si occupa di amministrazione e personale, lui di innovazione tecnologica, produzione e sviluppo commerciale. “Data F.” è una delle “Imprese Vincenti” presentate nella tappa torinese del roadshow di Intesa Sanpaolo.
Dalla terra al cielo, dicevamo, perché?
«Nella nostra azienda convivono due anime. Ci occupiamo di meccanica di precisione in svariati settori, il principale è quello aeronautico con lavorazioni sia per ala rotante sia su ala fissa, quindi sia per elicotteri che per aerei. Non meno importanti sono i settori ferroviario e medicale. Abbiamo, inoltre, una divisione sportiva con la quale realizziamo un prodotto brevettato per il gioco delle bocce, sia volo che petanque, commercializzato con il nostro marchio Boulenciel».
Quali sono le peculiarità di questo brevetto?
«Dalla nostra esperienza nelle lavorazioni meccaniche di precisione sono nate bocce metalliche colorate che consentono vantaggi anche in termini di immagine perché il pubblico può seguire meglio le gare. Nostro padre, Giancarlo, ha trovato questa soluzione innovativa di bocce in acciaio forate, certificate e usate a livello agonistico. Le bocce sono tornite in esterno e all’interno quindi perfettamente equilibrate e riempite con una sorta di plastica che emerge dai fori e dà l’effetto a pois».
La vostra è un’azienda familiare alla terza generazione, una bella sfida!
«È una grande responsabilità; si dice che la terza generazione non sia la più fortunata, ma cercheremo di smentire questo detto! Con mio fratello c’è un buon gioco di squadra, ci attorniamo di collaboratori validi, investiamo in nuove tecnologie e sulla sostenibilità…. cerchiamo di fare del nostro meglio. Ha iniziato il nonno nel 1952 in un piccolo garage, nostro padre ha fatto l’exploit negli anni ’80. Oggi abbiamo 125 dipendenti in due stabilimenti, uno in Val Chisone, a Pinasca, casa madre, e l’altro a Beinasco».
Siete tra le “Imprese vincenti” 2024, qual è secondo lei il vostro valore aggiunto?
«Siamo attenti alla sostenibilità, abbiamo investito in fotovoltaico e in colonnine ricarica. Siamo molto sensibili al tema dell’inclusione sia all’interno dell’azienda, sia nel contesto delle sponsorizzazioni. Puntiamo molto sui giovani e con la nostra squadra, “La Perosina”, organizziamo corsi per promuovere il gioco delle bocce. Credo inoltre che il fatto di essere una realtà alla terza generazione che cerca di “tener duro” sia un parametro importante, così come l’avere un prodotto originale e brevettato».
Intesa Sanpaolo e “Data F.”, com’è il rapporto?
«In Intesa ho incontrato sempre persone intraprendenti e coinvolgenti sia tra chi ci segue come impresa sia tra chi ci segue come private; cito in particolare Donatella Indini e Livia Bernardi. La cosa bella è che riescono anche loro a lavorare in squadra. All’evento di Torino c’erano tutti, e abbiamo festeggiato dei risultati raggiunti insieme… diciamo che avevo la mia curva»!
Marta Beltrami: «Zinox laser, qualità artigianale e ricerca»
Nata nel 2007 come impresa individuale artigiana, dieci anni dopo diventata una srl per gestire meglio il forte incremento delle commesse, Zinox Laser fa capo a un socio unico, Guido Zanazio. L’azienda, che ha sede a Gravellona Toce, produce e commercializza soffioni, colonne doccia e articoli per l’arredo bagno in acciaio inox. È una delle 150 “Imprese vincenti” selezionate da Intesa San Paolo. Ne parliamo con Marta Beltrami, responsabile amministrativa di Zinox e referente aziendale per il progetto Intesa.
Da una lastra inox a una colonna doccia: quali sono le fasi di lavorazione di cui vi occupate?
«Il 90 per cento delle lavorazioni è eseguito all’interno dell’azienda. Si parte dalla lamiera sottile con diversi tipi di lastra. Si effettuano i tagli laser gestiti direttamente dall’ufficio tecnico, utilizzando la tecnica nesting per ottimizzare l’intero formato della lamiera. C’è poi la saldatura che viene effettuata in maniera più automatizzata (tramite laser), oppure manualmente con la torcia che richiede la presenza di un operatore specializzato (saldatura tig). Abbiamo un reparto di tornitura con torni e centri di lavoro, uno di pulitura per lucidare i soffioni, il collaudo e le linee di assemblaggio, dal montaggio del soffione fino all’inscatolamento, per mandare poi il prodotto a magazzino e alla logistica per la spedizione. Tutti i nostri prodotti sono studiati in azienda; dedichiamo molte risorse in ricerca, sviluppo e prototipazione».
Quanti sono i dipendenti?
«Abbiamo raggiunto il numero di circa 90 dipendenti perché, soprattutto negli ultimi mesi, ci sono stati picchi di lavoro; questo in controtendenza rispetto al settore per il quale si sta prolungando una fase di lieve calo avviata nell’autunno scorso».
Quanto conta in questa ripresa la qualità ancora “artigianale” del vostro prodotto?
«È fondamentale: i nostri clienti sanno che il nostro è un prodotto interamente italiano, e che, gestendo tutto il ciclo della catena produttiva possiamo intervenire direttamente anche in caso di eventuali difetti».
Quali sono, secondo lei, il valore aggiunto che vi ha reso “impresa vincente”?
«La crescita veloce vissuta negli ultimi anni e la volontà di reinvestire il capitale in tecnologie di ultima generazione guardando all’automatizzazione dei processi produttivi. E poi c’è l’attenzione alla sostenibilità: tra qualche mese installeremo un impianto fotovoltaico per ridurre i consumi energetici».
E Intesa Sanpaolo in cosa è stata un “partner vincente”?
«Otto anni fa siamo passati a Intesa è l’evoluzione è stata evidente. Hanno creduto nella nostra azienda, ci hanno sostenuti e sono stati dalla nostra parte nel ricorrere al credito e questo ci ha permesso di realizzare i nostri obiettivi».