Il progetto prevede la realizzazione di un lungometraggio, un ibrido tra il documentario di narrazione etnografica e un racconto di taglio promozionale. L’obiettivo è quello di realizzare un film che inviti lo spettatore a esplorare e conoscere più a fondo l’Alta Val Tanaro, con le sue tradizioni e il suo folklore, ma soprattutto grazie alle persone che la abitano e le loro storie.
Un invito che si propone di condensare in maniera efficace e accattivante paesaggio, storia, tradizione e resilienza mostrando l’anima e l’autenticità del territorio.
La narrazione prende il via a Ceva, nello studio del pittore Tanchi Michelotti immerso tra disegni e bozzetti raffiguranti i paesaggi distintivi dell’Alta Val Tanaro. I suoi occhi ripercorrono pedissequamente queste figure, mentre la mano scorre la matita sulla tela, tratteggiando un nuovo dipinto, quello di un falco che improvvisamente si anima e comincia a sorvolare il territorio.
Durante il percorso, l’animale plana sui luoghi distintivi della Valle, a cominciare da Nucetto, col suo Castello, il suo piccolo centro abitato e la linea ferroviaria Ceva-Ormea che per decenni ha testimoniato i frequenti transiti in questa valle.
Il viaggio prosegue a Bagnasco, dove il falco sorvola la Chiesa di Santa Giulitta e s’immerge in un cielo azzurro denso di nuvole, arrivando, prima a planare e poi a posarsi sulla sommità della Torre Medievale. Qui ammira gli splendidi murales che colorano il piccolo borgo e assiste al Bal do Sabre, la tipica danza folkloristica dalla coreografia spettacolare, legata a riti propiziatori per la fertilità della terra e dalla quale si congeda per proseguire il suo percorso.
Al termine del suo vagabondare, l’uccello giunge a Ormea, per posarsi anche qui sulle mura del suo Castello, indagando dapprima il singolare centro storico a forma di cuore e i suoi fitti ‘trevi’ (vicoli), ma non solo.
Il territorio è così vasto che non indugia a esplorarne tradizioni importanti come quella del Corpus Domini e altre peculiarità, a partire dalle piccole frazioni un tempo densamente popolate da uomini e donne con le loro usanze pastorali, fino ad arrivare ai boschi ricchi di biodiversità e caratterizzati da una natura prorompente, per giungere infine a raccontare le persone che ancora oggi qui studiano, abitano e svolgono le proprie attività, quali testimoni di una resilienza e di una volontà di riscatto.
La narrazione di tutti i luoghi sarà affidata alle voci di donne nate e cresciute in questa valle, ma anche giunte da terre lontane per mettere le proprie radici in questo piccolo lembo di terra.
Il docu-film è realizzato col contributo del Nuovo Cinema Ormea e dei suoi operatori, Roberto Sappa, Germano Nasi e Andrea Vinai e vanta altrettante collaborazioni importanti, a partire dalle testimonial dei racconti, Martina Borgna per Nucetto, Roxana Doran per Bagnasco ed Erika Peirano per Ormea.
Le musiche sono affidate a due artisti piemontesi, Pietro Pagliana e Mauro Carrero, quest’ultimo autore del brano “Lungo il Tanaro” (pubblicato nel 2022 e contenuto nell’ultimo album “Nagìra”)
La regia è diretta da Remo Schellino, in collaborazione col giovane regista e sceneggiatore Luca Delpiano, mentre l’animazione grafica è curata da Antonio Perri.
L’iniziativa è compresa tra le attività immateriali del progetto Borghi e Castelli lungo la Ferrovia del Tanaro: recupero infrastrutture, rigenerazione culturale e sociale tra storia e paesaggio – PNRR – Missione 1 – Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3) – Misura 2 – Investimento 2.1, finanziato dall’ Unione Europea e promosso dal Ministero della Cultura nell’ambito dell’attrattività dei borghi storici. L’attività specifica è attribuita all’Azione 3.1 “Attività di storytelling e realizzazione di video racconti” del progetto.
Remo Schellino, Produttore e Regista, è titolare dal 1991 della casa di produzione Polistudio che si occupa prevalentemente di tematiche storiche, sociali e antropologiche.
Ha realizzato una serie di documentari sul valore della testimonianza orale legata al secondo conflitto mondiale. Parallelamente ha iniziato un’attività privata di archiviazione della memoria storica raccogliendo testimonianze correlate ai principali eventi del Novecento italiano.
Collabora con l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo, con Slow Food e con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo al progetto “I granai della memoria”.
Nel 1999 – 2008 la Polistudio ha prodotto per l’allora Sat 2000, su commissione della DueAfilm di Pupi Avati, ad alcune trasmissioni televisive dell’emittente: “Il giornale del volontariato”, sulla realtà del volontariato in Italia e “Incontri”, lunghe interviste a personaggi noti della cultura e dello spettacolo e “Feste Storiche Italiane”.
Da alcuni anni ha intrapreso il progetto di cinema itinerante “Terra, cielo e altre storie” divulgando i propri lavori nei piccoli borghi con l’obbiettivo di creare comunità.