Non tutti conoscono la passione per la pittura figurativa di Giorgetto Giugiaro. Una passione maturata e tramandata in famiglia: nonno e padre erano decoratori, affrescavano chiese e nobili palazzi, e anche il giovane Giorgetto era indirizzato su binari artistici.

Le contingenze storiche e le necessità pratiche hanno poi condotto Giorgetto Giugiaro verso il disegno industriale, regalandogli una carriera longeva e ricca di successi e riconoscimenti, ma l!amore per il disegno puro, per la pittura e la ritrattistica è sempre rimasto vivo, tanto da essere portato avanti in parallelo all’attività lavorativa.

“Oggi mi trovo con un’attività di progettista ormai consolidata” – dice appunto Giorgetto – “con maggior tempo a mia disposizione, dato che mio figlio Fabrizio prosegue con impegno e costanza questo percorso, in cui mi ritrovo io a essere il suo consulente. Questo tempo che ho ricavato lo dedico alla mia passione per la pittura, senza nessuna ambizione di avventurarmi nel mondo dell’arte, ma semplicemente il desiderio di dipingere e illustrare avvenimenti che si riferiscono al borgo dove sono nato”.

Il borgo in questione è Garessio, un piccolo paese in provincia di Cuneo, sulle Alpi marittime, nel Nord Ovest dell’Italia, a cavallo tra mare e montagna. La concretizzazione di questo desiderio sono le grandi tele che ora abbelliscono la chiesa consacrata a San Giovanni Battista.

Tele che raffigurano momenti significativi della passione di Gesù Cristo e che, pur traendo ispirazione dall’iconografia classica e dai grandi maestri del passato, hanno la particolarità di “rappresentare una rappresentazione”: ogni cinque anni, infatti, gli abitanti di Garessio mettono in scena la Sacra Rappresentazione Medievale del Mortorio, e Giorgetto Giugiaro ha voluto rinnovare e valorizzare questa tradizione raccontandola, insieme ai suoi protagonisti, attraverso la pittura.
L’ultima grande tela realizzata da Giugiaro, che viene esposta e presentata pubblicamente per la prima volta il 22 giugno 2024, alle ore 17.30, presso la Chiesa di San Giovanni, ha invece come soggetto il Battesimo di Gesù, compiuto da Giovanni Battista sulle rive del fiume Giordano, ed è un sentito omaggio alla chiesa che la ospita insieme alle altre opere.

“La mia pittura vuole illustrare i momenti di queste rappresentazioni sacre ancora vive, con l’intento di ritrarre i veri protagonisti: sia quelli attuali che quelli del passato, grazie a foto di repertorio” – ribadisce Giorgetto – “ho voluto arricchire la chiesa e questa ritualità con quattro quadri di cui l’ultimo, presentato in questa occasione, dedicato non al Mortorio ma proprio alla chiesa: il momento in cui Giovanni Battista battezza Gesù. Nessuna ambizione personale, ma una semplice
e appassionata interpretazione di quel momento”.

In contemporanea alla presentazione della tela nella piazza antistante la chiesa saranno esposte tre vetture storiche di differenti epoche che segnano la storia personale, professionale e imprenditoriale di Giorgetto e di Fabrizio Giugiaro: l’Alfa Romeo 2600 del 1960, la Giugiaro Structura del 1998 e la GFG Kangaroo del 2019.