Franco Demaria, già vicesindaco, è il nuovo primo cittadino di Saluzzo, eletto con la coalizione di centrosinistra “Insieme si può” (95 candidati e 6 liste a sostegno di Demaria) che ha raggiunto oltre il 50 per cento dei voti (il 54,48 per cento). Bancario, 67 anni, sposato con Luisa, due figli, tra i fondatori del Consorzio Monviso Solidale, organizzatore di manifestazioni sportive, ex assessore ed ex presidente dell’Avis, Demaria ha ottenuto 4.890 voti e ha superato nettamente i suoi tre avversari: Giovanni Damiano, candidato del centrodestra, è arrivato secondo con 2.785 voti (31,03 per cento), Marco Piccat, ex sindaco dal 1988 al 1993, sostenuto da tre liste, ha ottenuto 961 voti (10,71 per cento) e infine Renato Pagliero, già assessore comunale, con la sua lista Saluzzo Viva si è fermato a 340 voti (3,79 per cento).
Franco Demaria, lei passa da vicesindaco a primo cittadino, arriva quindi da un’importante esperienza politica. A che cosa è stata dovuta principalmente la sua vittoria?
«Alla squadra senza dubbio: qualificata, rappresentativa di diversi ambiti della vita cittadina, numerosa, entusiasta. Poi ad una bella campagna elettorale sempre propositiva e mai aggressiva. Tra le campagne elettorali vissute, credo che questa sia stata quella che più mi ha dato soddisfazioni: soprattutto per la squadra che si è costruita, fatta di persone motivate e giovani partecipi e di grande supporto. Un grande merito certamente va al gran lavoro fatto nel passato. E penso che abbia aiutato anche la mia propensione al dialogo».
I cittadini hanno apprezzato il lavoro della giunta uscente? Quali interventi sono stati più significativi?
«Senza dubbio è stato apprezzato il nostro lavoro. Lo dimostra il nostro risultato e quello di Mauro alle regionali. La gestione del Covid, quella degli stagionali, la capacità di attrarre importanti finanziamenti che ci hanno consentito di ammodernare la parte ottocentesca della città e tutte le scuole cittadine oltre che a ridurre il costo dei servizi alle famiglie».
E ora ci sarà una continuità politico-amministrativa rispetto al percorso intrapreso in questi anni?
«“Insieme si può” era data per finita da molti: ha dimostrato-di essere una realtà viva e vitale, che sa rigenerarsi ed ampliarsi. Non c’è dubbio che continueremo a fare una amministrazione concreta, non ideologica, vicino e tra le persone».
Il nodo della ferrovia è da anni una questione irrisolta, che cosa pensate di fare?
«Vigileremo affinché le promesse della regione si concretizzino e non si dimostrino slogan da campagna elettorale. Continueremo pertanto a monitorare lo stato del servizio di trasporto pubblico nel Saluzzese e a chiedere alla regione maggiori attenzioni e investimenti».
Il rapporto con i vicini francesi sarà incrementato? In che modo?
«Il 22 giugno una delegazione francese sarà all’inaugurazione di “C’è fermento” per festeggiare la nostra vittoria e per riprendere il lavoro sul Piter Terres Monviso 2.0. Sono rapporti ormai consolidati che sarebbe un peccato non alimentare».
Lei ha detto che vuole una città a misura di anziani, famiglie e giovani, quali saranno le iniziative?
«Attenzione alle tariffe dei servizi pubblici nella speranza di poterli ancora ridurre. Investimenti sulla qualità urbana e sull’impiantistica-sportiva. Implementazione della rete di 200 videocamere per aumentare la sicurezza. E tanti altri progetti emersi dal tavolo che ha costruito il programma elettorale di mandato».
Quali sono le sfide più importanti che vi aspettano in questi 5 anni?
«La gestione degli stagionali resta la sfida più grossa poiché noi la subiamo, ma la competenza è nazionale e regionale. Poi la difesa di livelli-minimo di servizio su sanità, trasporti, scuola e infrastrutture».
I principali interventi per il turismo e per lo sport, tanto importanti per la città e il suo territorio?
«Sul turismo si è fatto molto e proseguiremo con la promozione internazionale integrata tra le Terres Monviso che ha ormai permesso di consolidare i rapporti con numerosi tour operator italiani e stranieri. Un progetto transfrontaliero che unisce Italia e Francia al fine di valorizzare l’offerta turistica attraverso la messa in rete di operatori, di-percorsi e territori. Inclusi nel progetto sono le valli Infernotto, Po, Varaita, Maira, Grana e Stura e la pianura saluzzese sul versante italiano, il Guillestrois, l’Ubaye e il Queyras sul lato francese. Per lo sport è di grande rilevanza la nuova cittadella compresa nella variante Sedamyl: 1 palazzetto, 3 palestre, 1 campo da calcio a 11, 1 palestra di roccia».
Lei non è nuovo alla politica, come abbiamo detto, ma che-emozione è stata essere eletto sindaco della sua città?
«Una emozione fortissima! La Città mi ha dato molto, prima-nello sport, poi nel sociale ed-ora il percorso si completa con la partecipazione attiva di moltissimi saluzzesi che ringrazio ancora. Vincere le elezioni al primo turno con quasi il 55% dei voti mi dà una grande carica e nel contempo grande responsabilità».