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Guarene grande tavolata aspettando le bici

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Due appuntamenti “Aspettando il Tour de France”. Guarene si veste di giallo per omaggiare il passaggio della “Grand Boucle”. Lo fa il 21 e 22 giugno, organizzando due eventi che omaggeranno il ciclismo e le tradizioni locali. Perché il Tour è, per i comuni che lo ospitano, certamente una vetrina ma anche momento di condivisione, sinergia, valorizzazione del territorio e coinvolgimento. Per le amministrazioni e i cittadini è un pedalare, insieme, nella stessa direzione. Anche se la corsa in passaggio il prossimo 1° luglio, come spiega il consigliere comunale Mattia Artusio che in prima persona si è occupato degli eventi di avvicinamento al Tour, lambirà il piccolo comune per soli 700 metri nella frazione di Racca di Guarene. Le forze in campo sono però quelle dei grandi eventi che muovono e mettono a sistema tanti attori del territorio. L’amministrazione ma anche Pro Loco e accompagnatori cicloturistici. Perché il 21, la piazza di Racca si trasformerà in una grande tavolata coinvolta in una festa di paese in cui degustare (a partire dalle 19,30) i sapori delle colline di Langhe e Roero, patrimonio dell’Unesco. Il giorno dopo, accompagnatori cicloturistici nati grazie al corso di Apro Formazione condurranno ciclisti esperti e meno esperti lungo i percorsi della collina.
Intanto nel borgo del Palazzo e del Parco d’arte Re Rebau­dengo, dimora settecentesca e luogo d’installazioni artistiche a cielo aperto, l’attesa cresce.
D’altra parte il Tour per il borgo, poco più di 3.500 abitanti, è «la ciliegina sulla torta di un quinquennio di sacrifici e investimenti che però hanno portato grandi soddisfazioni», constata Artusio, anche dopo il risultato elettorale. «Ci è stata confermata la Bandiera Aran­cione per il triennio 2004-2027 conferita dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni che si distinguono per qualità dell’accoglienza turistica, so­stenibilità am­bientale, cura del patrimonio artistico e culturale, la Spiga Verde (Confa­gricoltura) per i borghi più sostenibili d’Italia, abbiamo avuto per tre anni il Giro d’Italia e ora il Tour. Nel 2021, periodo di Covid, con il passaggio del Giro abbiamo avuto anche il Gran Premio della Montagna e ci siamo accorti, dopo, dell’aumento di turisti e appassionati in visita. Nel corso degli anni sono stati fatti investimenti nelle politiche turistiche e di accoglienza come parcheggi e opere strutturali nel centro e nelle frazioni. In questo ambito il Tour ci dà un’ulteriore spinta alla visibilità di tutto il territorio». Una visibilità che non prescinde dalle bellezze già insite in Guarene: il castello simbolo del borgo, la pinacoteca del Roero, i già citati Palazzo e Parco d’arte Sandretto Re Rebaudengo che recentemente ha visto l’inaugurazione delle nuove installazioni inserite nel progetto “Snodi”».
Tasselli che concorrono a rendere Guarene un punto di partenza, e non solo di arrivo. «Noi diciamo “andiamo in Langhe, Mon­ferrato e Roero”, abbiamo attrattori importanti come San­dretto e il Castello, ma Gua­rene è in una comunità, in un sistema che comprende tutti i comuni del territorio: siamo abituati a tirarci su le maniche. Cosa manca? La narrazione del territorio, qualcosa che stiamo imparando a fare e che può sicuramente arrivare con un cambio di cultura».

Articolo a cura di Erika Nicchiosini