Home Articoli Rivista Idea Le sfide al vertice: ecco chi “minaccia” il re Pogacar

Le sfide al vertice: ecco chi “minaccia” il re Pogacar

Grande attesa per le tante stelle che si preparano ad animare la Grande Boucle puntando a battere il grande dominatore del Giro. Incognita Vingegaard

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Il Tour de France 2024 contribuirà a scrivere un nuovo entusiasmante capitolo della storia del ciclismo. Già prima del via l’edizione numero 111 della Grande Boucle presenta infatti delle novità destinate a rimanere impresse nel tempo. Per la prima volta la manifestazione partirà dall’Italia, mentre il finale della corsa non prevederà la tradizionale passerella sui Campi Elisi – visto che la città di Parigi sarà impegnata nei preparativi per l’inizio dei Giochi Olimpici -, ma si svolgerà in Costa Az­zurra, con una cronometro tra Monaco e Nizza. La straordinaria rilevanza del Tour 2024 non è però legata solamente alle novità “strutturali”, ma poggia come sempre anche sull’epicità della battaglia sportiva che lo accompagnerà nel corso delle tre settimane di gara.
Il valore tecnico dei campioni che prenderanno parte alla corsa, le loro ambizioni personali e i loro palmarès sono de­stinati a circondare di pathos e memorabilità la rincorsa alla maglia gialla. Il duello più affascinante per la conquista della vittoria finale dovrebbe essere quello tra i due favoritissimi, il danese Jonas Vingegaard e lo sloveno Tadej Pogacar. La rivalità tra i due campioni, che si sono equamente divisi le ul­time quattro edizioni della corsa, è pronta a regalare nuo­ve emozioni sulla strada verso la gloria. L’avvicinamento al Tour dei due fuoriclasse è stato però decisamente diverso, con un punto interrogativo legato alle condizioni fisiche del campione danese. Vin­gegaard, infatti, a causa della spaventosa caduta rimediata lo scorso 4 aprile durante una tappa del Giro dei Paesi Ba­schi – nella quale aveva riportato la perforazione di un polmone, svariate contusioni e fratture multiple – arriverà in Francia dopo un periodo di stop forzato e dovrà pertanto testare il suo stato di forma di giorno in giorno. Per andare all’assalto del terzo alloro consecutivo, il capitano del team Visma-Lease A Bike sarà chiamato ad una sorta di impresa, elemento che probabilmente stimola in maniera ulteriore il cuore del campione, che in avvio di stagione aveva messo in mostra le sue doti da fenomeno nell’incontrastato successo alla Tirreno-Adriatico. Pogacar si presenterà invece al Tour sulle ali dell’entusiasmo, forte di una prima parte di annata praticamente perfetta, culminata nel meraviglioso trionfo del Giro d’Italia, dove il capitano della squadra Uae Team Emirates ha conquistato la maglia rosa collezionando 6 successi di tappa e infliggendo distacchi siderali agli avversari.
Vincitore in Francia nel 2020 e nel 2021, secondo classificato nei due anni successivi, lo sloveno sarà spinto da una motivazione in più: centrare nella stessa annata l’accoppiata Giro-Tour, impresa che non si verifica dal 1998, quando a riuscirci fu l’indimenticato Marco Pantani. A contendere la corona ai due meravigliosi fenomeni di cui sopra saranno altri due artisti del pedale: lo sloveno Primoz Roglic e il belga Remco Evenepoel. Co­me Vingegaard entrambi sono stati sfortunati protagonisti al Giro dei Paesi Baschi, ma a differenza del campione in carica arriveranno rilanciati da un Giro del Delfinato vinto dal primo e ben interpretato dal secondo. Roglic, atteso da una nuova sfida con la maglia della Red Bull Bora-Hansgrohe, proverà a cancellare la forte delusione del 2020 quando ad un passo dal successo fu spodestato da Pogacar nella cronoscalata finale di quell’edizione, disputatasi eccezionalmente tra agosto e settembre per l’emergenza pandemica. Evenepoel, leader indiscusso della Soudal Quick-Step, si metterà invece in gioco per la prima volta nella più grande corsa a tappe del mondo con l’obiettivo di sparigliare subito le carte.
Oltre che sulla lotta per la classifica generale, gli appassionati potranno godere di grande spettacolo ad ogni singolo respiro. In quest’ottica circoletto rosso intorno al nome dell’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin-Deuceninck). Il campione del mondo, che ha monopolizzato la primavera con i successi del Fiandre e della Roubaix, vorrà sicuramente lasciare il segno anche per rifinire al meglio la preparazione in vista dell’appuntamento olimpico. Ha chance di regalare forti emozioni anche il suo grande rivale di sempre, Wout Van Aert (Visma-Lease A Bike), la cui partecipazione è però ancora in dubbio. Il belga ha dovuto rinunciare alle classiche del Nord e al debutto al Giro d’Italia per colpa di una brutta caduta. Il Tour, già impressionato dalle sue gesta negli anni scorsi, potrebbe essere il palcoscenico giusto per tornare a sorridere.
Attenzione finale sulle volate. L’uomo da battere sarà il belga Jasper Philipsen, compagno di squadra di van der Poel e vincitore dell’ultima Milano-Sanremo, che cercherà di migliorare i già eccellenti risultati raccolti nella scorsa stagione. Gli avversari non mancheranno e tra questi vi sarà anche Mark Cavendish. Il portacolori dell’Astana ha ritardato il ritiro per inseguire un record storico: conquistare un successo per staccare il “Cannibale” Eddie Merckx ed isolarsi a quota 35 come il ciclista con più vittorie di tappa nella storia della Grande Boucle.

 

Articolo a cura di Domenico Abbondandolo