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Una spinta in più per “Re” Pogacar a Sant’Anna

Il campione sloveno, vincitore del Giro d’Italia, si è allenato in quota a Vinadio assieme alla Uae Team Emirates. Con tanto di benedizione

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Chissà che sorpresa, salire fino al Santuario di San­t’An­na, a Vinadio, e lassù trovare il campione sloveno Tadej Pogacar, fresco vincitore del Giro d’Italia. Ma in fondo, non c’è niente di strano: quelle zone hanno già conosciuto la storia del ciclismo, hanno ospitato grandissime imprese, e inoltre il Tour alle porte impone ai ciclisti di prepararsi seguendo programmi di allenamento concertati con le loro squadre.
Aggiungiamo poi che proprio Pogacar sogna la doppietta Giro-Tour, come fece il “pirata” Marco Pantani nel 1998. Domenica 16 giugno, il ciclista sloveno in ritiro a Isola 2000 con la squadra della Uae Team Emirates, ha così fatto tappa al Santuario di Sant’Anna di Vinadio, con tanto di benedizione.
Lo ha confermato il rettore don Erik Turco: «Dopo la messa mi hanno detto che c’era Pogacar al bar del Santuario e sono andato a salutarlo. C’era mezza squadra, con l’ammiraglia al seguito. Sono giorni che si allenano. Vanno su è giù da Isola 2000 salendo per il colle della Lombarda. Il suo manager mi ha anche chiesto una benedizione in vista del Tour, poi abbiamo fatto una foto ed è stato lui il primo a postarla». Quella foto è rimasta a lungo sui social, in tanti hanno visto il campione con i suoi compagni di team in una delle rare soste tra un allenamento e l’altro. Il dettaglio della benedizione, poi, aggiunge un po’ di umanità a un fuoriclasse che peraltro già al Giro ci aveva stupiti con azioni di grande delicatezza (la borraccia regalata al volo a un bambino).
La Embrun-Isola 2000, in programma il prossimo 19 luglio, sarà una delle tappe decisive. Ecco perché molti ciclisti stanno testando il percorso in vista del Tour de France che quest’anno partirà dall’Italia a Firenze, e si concluderà eccezionalmente a Nizza. Ci sarà anche il passaggio molto atteso in Langa lunedì 1° luglio nella tappa Piacenza-Torino che attraverserà Neive, Barbaresco, Alba, Piobesi d’Alba, Sommariva Perno e Ceresole d’Alba.
«Il Tour era già passato una volta dal Santuario – ricorda don Turco -. All’epoca ero un pretino giovane. Ero andato a vedere i ciclisti, ma quest’anno abbiamo tante iniziative in programma a Sant’Anna e non so se riuscirò a trovare il tempo di raggiungere Isola 2000». Si tratta di un impianto sciistico con piste da fondo, snowpark, lezioni e assistenza all’infanzia che si trova in territorio francese, sulla strada che arriva proprio dal confine italiano.
Intanto il Forte di Vinadio da due mesi ha riaperto le porte ai turisti. L’obiettivo per il 2024, è di coinvolgere sempre di più il pubblico in progetti di sensibilizzazione alle tematiche di tutela dei luoghi e dei territori con proposte innovative volte ad ampliare il concetto di visita tradizionale introducendo attività esperienziali come, ad esempio, gli itinerari in e-bike di “Pedala Forte” o ancora, novità di quest’anno, attraverso l’Orto Segreto. Questo spazio rappresenta, infatti, un nuovo approccio alla cultura in quanto combina la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico, la cura della terra e dei suoi prodotti con esperienze di comunità e condivisione che rendono la visita unica e irripetibile nel tempo. Inoltre, sempre in tema di sostenibilità, gli spazi museali del percorso multimediale “Montagna in Movimento” riapriranno con un nuovo impianto di illuminazione green più efficiente, a basso impatto ambientale.
E dopo la benedizione di Pogacar – e le immagini che hanno spopolato sui social – tutto è pronto per un’estate in primo piano. E per Vinadio c’è un ruolo di primo piano grazie anche al ciclismo, con il Tour che passa vicino e i campioni che si allenano.

A Torino una mostra con i cimeli del massaggiatore Cimurri
Credem ha aperto la mostra “Quando il tricolore si tinse di giallo. I campioni italiani al Tour de France”, che avrà luogo fino al 12 luglio nella sede dell’istituto di Villa Frassati a Torino. Credem intende celebrare le importanti gesta dei grandissimi del ciclismo italiano in terra francese attraverso biciclette, maglie gialle, cimeli e ricordi del Tour de France appartenuti allo storico massaggiatore Giannetto Cimurri (1905-2002), originario di Reggio Emilia. Corridore mancato, massaggiatore nato, Cimurri era chiamato “mano santa”: guariva con le mani, ma anche con le parole, con la pazienza, con la saggezza. Da Bartali a Coppi, da Moser a Bugno, Cimurri è stato il massaggiatore della Nazionale di ciclismo per 34 anni, ha vissuto 74 campionati del mondo tra strada, pista e cross, 40 Giri d’Italia e 11 Tour de France, e ha partecipato a otto Olimpiadi. In mostra, oltre a rari cimeli storici, saranno presenti le biciclette di Coppi e di Bartali e un raffinato biciclo di fine ’800 di pregiata produzione parigina, proveniente dalla collezione di biciclette storiche di Cimurri. Più in dettaglio, l’iniziativa rientra tra le attività che il Gruppo Credem porta avanti da anni per valorizzare la storia, lo sport e la cultura dell’Italia e dei territori a favore della collettività ed è legata all’arrivo di tappa a Torino. La mostra è allestita al piano terra degli eleganti spazi di Villa Frassati, realizzata nel 1916 dal celebre ingegnere ed architetto piemontese Giuseppe Momo (1875-1940), presso cui è stata inaugurata la nuova sede Credem.