Home Articoli Rivista Idea «Il ben-vivere deve diventare l’emblema di Bra»

«Il ben-vivere deve diventare l’emblema di Bra»

«Ripartiamo dai cantieri e dai fondi europei o di enti e fondazioni bancarie, è importante non perdere di vista la tempistica. Un tema cruciale è la sicurezza, così come quello del dialogo: dobbiamo imparare a comunicare meglio le nostre attività»

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La politica corre veloce tra scadenze, bi­lanci, programmazione e un sottile equilibrio tra cose fatte e progetti da realizzare. Il sindaco di Bra Gianni Fogliato punta sulla continuità delle idee, ma con la flessibilità di usare nuovi strumenti e una diversa consapevolezza.

Partiamo da una delle sue ultime attività, la presentazione della giunta comunale.

«Nella composizione della Giunta è stata centrale la condivisione con tutte le liste parte della coalizione, che hanno contribuito a creare il programma amministrativo, mettendo in primo piano l’interesse della comunità. La scelta è stata dettata da criteri quali la competenza, le esperienze personali e quelle professionali, dando spazio sia alla continuità che alle nuove generazioni, con l’obiettivo di lavorare da subito per attuare il programma votato dagli elettori. Insieme a tutta la maggioranza e con la collaborazione di coloro che hanno sostenuto il nostro progetto, anche se non rappresentati in Consiglio, siamo pronti a rispondere alle necessità e alle aspettative della nostra Città, meravigliosa comunità in continua evoluzione».

Quali sono le caratteristiche del suo gruppo?

«Diciamo che è un mix di esperienze consolidate in cam­po amministrativo: alcuni elementi vengono dalla precedente giunta, altri da esperienze politiche passate, insieme a due inserimenti nuovi e più giovani. Pertanto, è stata pensato per guardare al futuro, una sorta di investimento».

Ci sono tante priorità nel suo programma, da dove partiamo?

«Dai cantieri aperti o di prossima apertura legati ai fondi del Pnrr, perciò europei, ma anche a fondi di enti o di fondazioni bancarie. Il tema non è solo quello di rispettare i tempi e di permettere velocemente ai cittadini di usufruire dei servizi o di determinate strutture. Mi vengono in men­te due esempi: la nuova sede dell’istituto superiore Er­nesto Guala e la palestra dell’istituto Mucci che non avrà riflessi solo sulla scuola, ma anche sulla città, perché si tratta di un servizio di cui ha bisogno, ma il tema è più ampio».

Ossia?

«Bisogna avere una visione generale e completa degli investimenti, con una tempistica molto precisa dei lavori e dei progetti. E per questo mi sono tenuto le deleghe legate al monitoraggio del Pnrr perché è un settore importante per lo sviluppo in cui è fondamentale rispettare le tempistiche».

Poi c’è la sicurezza.

«Si tratta di un tema cruciale e molto sentito dai cittadini, non a caso l’ho chiamato l’Assessorato “Politiche delle sicurezze” perché significa in­vestire in tecnologia, in uomini, attraverso la collaborazione con le forze dell’Ordine, con gli enti superiori, ma anche con un’attenzione alla prevenzione e investimenti in campo educativo. Altre priorità del nostro programma saranno investimenti per le famiglie e le scuole».

Non si può non parlare del turismo.

«Abbiamo fatto dei passi avanti evidenti, ma dobbiamo continuare su questa linea. Si tratta di un tema trasversale che interessa tutti gli assessorati: sport, cultura, eventi, rapporti con i territori. Sarà importante fare squadra per rendere sempre più appetibili questi territori».

Durante la campagna elettorale che clima ha colto nella cittadinanza?

«Ho percepito una grande attenzione che mi ha fatto piacere. La gente vuole capire, segnalare e anche collaborare. E mi ha fatto capomprendere una cosa importante, un punto nel quale negli ultimi cinque anni forse non siamo stati all’altezza: la capacità di co­municare, di farci capire me­glio dalla cittadinanza, di informare e di coinvolgere. Quando abbiamo raccontato quello che abbiamo fatto ne­gli ultimi cinque anni non c’era la percezione del lavoro svolto e delle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare».

A cosa si riferisce in particolare?

«Sono cose piuttosto ovvie e che hanno condizionato tutti: la pandemia, le guerre che hanno aumentato i costi dell’energia elettrica e delle materie prime. Non siamo stati bravi a farlo percepire alla cittadinanza. Dobbiamo migliorare su questo aspetto, non è solo nell’interesse di chi amministra, ma in quello dei cittadini. La consapevolezza su un tema permette di fare delle rimostranze, di proporsi per collaborare, di suggerire miglioramenti o portare consigli».

Come le piacerebbe venisse percepita Bra?

«La città del ben-vivere con il trattino. Un luogo dove ti senti accolto, sei a tuo agio come se fossi a casa tua e ti trovi bene. Questa sensazione è importante».

Il clima di accoglienza riguarderà anche i rapporti con la minoranza?

«Certo, cercheremo la collaborazione: è importante mantenere il rispetto reciproco, pur con le visioni e i pareri differenti si può dialogare e confrontarsi anche in maniera animata. Dobbiamo ricordarci che il Consiglio comunale e le varie commissioni sono luoghi di approfondimento, in cui si portano istanze, in cui ci si confronta per il bene della città. Ci partecipiamo tutti con compiti diversi, ma con una missione comune: il bene della comunità, maggioranza insieme alla minoranza».