L’opinione di Piera Levi-Montalcini

«il mondo è complesso e bisogna lasciare i nostri figli liberi anche di sbagliare, perché l’errore non è un fallimento ma un momento di crescita»

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IL FATTO
La nipote della scienziata ha commentato il testo che è stato utilizzato come traccia per uno dei temi delle prove di maturità. UN “elogio dell’imperfezione”
di grande attualità

«È un tema caro a mia zia», dice Piera Levi-Montalcini ricordando così l’illustre Rita, premio Nobel per la Medicina nel 1986. Nei giorni scorsi un testo della scienziata, tratto dal libro del 1988 dal titolo “Elogio dell’imperfezione”, è stato scelto per una delle tracce dei temi dell’esame di maturità. Una riflessione della scienziata sull’accettare i propri limiti.
E la nipote Piera ne ha parlato in un’intervista all’Ansa: «Mi sembra che ci sia bisogno non solo da parte dei ragazzi che stanno cercando il loro futuro, ma anche dagli adulti, di capire che il mondo è complesso. Bisogna lasciare liberi i nostri figli, bisogna lasciare che provino, sbaglino e imparino dall’errore e che l’errore non sia più visto come un fallimento ma come un momento di crescita. Oggi i ragazzi che sbagliano si sentono in colpa, a noi quando sbagliavamo ci dicevano “un’altra volta non ti capita più”».
Ritrovare il pensiero di Rita Levi-Montalcini di nuovo attuale, per la nipote «è stata una sorpresa e sono contenta che della zia ci si ricordi. Quando lei è mancata avevo scritto due righe in cui dicevo “aiutatemi a non dimenticarla”: mi sembra che siamo sulla buona strada». Piera Levi-Montalcini, ingegnere elettronico, si è occupata di informazione e robotica «in anni in cui al Politecnico eravamo 7 donne su 2.000» ed ora si occupa delle oltre cento scuole intitolate alla zia. Per lei il brano scelto si presta a più letture. Ad esempio: «Bisogna ritornare ad una forma meno competitiva della vita e più vivibile: godersi quello che si ha e non desiderare quello che non si ha».
Piera spiega che si tratta di un argomento caro alla zia «perché parla di lavoro, perseveranza, intuizione, osservazione, ragionamento. Bisogna guardare quello che ti circonda, cercare di capire ogni dettaglio e vedere se è migliorabile, quindi l’elogio dell’imperfezione è anche prendere spunto da una cosa che funziona in un certo modo per ragionare se si può farla funzionare meglio. Bisogna essere aperti alle opportunità e non affannarsi a voler raggiungere rapidamente una meta. I ragazzi non devono aver paura, ma la paura si vince se siamo educati a essere autonomi e convinti di essere capaci di fare le cose. Un grande stimolo a non mollare se una cosa ti piace… ci provi e alla fine ci riesci». Una traccia ideale per tante ragazze, ma «anche per moltissimi maschi che sentono il bisogno di avere qualcuno che li indirizzi verso un modo più rilassato di affrontare la vita». Anche se poi questa traccia è stata scelta solo dall’11,3% degli studenti.
Per Piera Levi-Montalcini sua zia oggi «sarebbe stupita e contenta di essere stata scelta con il suo testo». Neurologa originaria di Torino, la scienziata scoprì, durante gli anni Cinquanta, il fattore di accrescimento della fibra nervosa Ngf. Fu anche la prima donna a essere ammessa alla Pontificia accademia delle scienze. In seguito nel 2001 ricevette la nomina di senatrice a vita.