Riecco Collisioni con il suo “ponte” tra genitori e figli

Il tema dell’incomunicabilità generazionale in musica: ad Alba il festival apre con Calcutta

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Riconciliare mondi, comprendere linguaggi diversi, ab­battere le barriere generazionali attraverso la musica. È questo il senso della sedicesima edizione di Collisioni che, da venerdì 5 a sabato 13 luglio, si prepara ad accogliere ad Alba, in piazza Medford, migliaia di spettatori in arrivo da tutta Italia.
Un titolo evocativo per l’edizione 2024 presentata martedì 18 giugno dal direttore artistico, Filippo Taricco, nella cornice del Circolo dei Lettori di Torino: “La Guerra dei mondi”. Presenti il neo eletto sindaco di Alba Alberto Gatto, Marco Chiriotti, dirigente del settore promozione attività culturali della Re­gione Piemonte, la vice presidente della Fondazione Crc Elena Merlatti, Annapaola Venezia, segretario generale ad interim di Fondazione Crt, Ilio Piana, collaboratore delle Latterie Inalpi ed Elena Tassone, responsabile marketing di Acqua S.Bernardo. Una “guerra dei mondi”, dunque. Richiamo potente alla fantascienza espressa da H.G. Wells in un romanzo del 1897 e adattata da Orson Welles in un celebre programma radiofonico nel 1938 in cui raccontava di un’invasione aliena in maniera così realistica da mettere seriamente in allarme il pubblico americano.
Oggi quel tema viene trasfuso in Collisioni come incomunicabilità tra mondi che non sono “extra” e “terrestre”, ma quello degli adulti e dei giovani talvolta (o troppo spesso) inascoltati nei linguaggi, nei gusti musicali, in quella quotidianità post Covid che ne ha stravolto la vita «chiudendoli per due anni nelle cucine di mamma e papà».
Un’opportunità per riflettere su come la pandemia abbia cambiato il mondo e la musica, cosa sia stato perduto e cosa di nuovo sia emerso. Non solo una serie di concerti, ma un vero e proprio laboratorio permanente, iniziato a novembre con l’apertura del Circo di Collisioni nel riqualificato Parco Tanaro di Alba. Qui, centinaia di ragazzi delle scuole superiori hanno partecipato a riunioni e laboratori settimanali, costruendo una line-up di artisti in piena libertà, sotto la guida discreta della “vecchia guardia” di Collisioni.
Il percorso triennale è stato, descrive Taricco, un’esperienza umana preziosa e una riflessione sullo scollamento generazionale esistente oggi in Italia. Due mondi sembrano incapaci di dialogare: quello degli adulti, legato a tv, politica e giornali, e quello dei giovani, che comunicano at­traverso mezzi spesso sconosciuti agli adulti e scelgono l’invisibilità del mondo digitale per sfuggire ai pregiudizi e agli stereotipi. Collisioni ha cercato di abbattere questi muri, offrendo una piattaforma dove la musica rap e trap, spesso criticata dagli adulti, potesse esprimere messaggi profondi contro gli stereotipi su colore della pelle, orientamento sessuale e modi di stare insieme.
«Si conclude con questa edizione – racconta Taricco – un intenso ed emozionante triennio interamente dedicato alla cultura giovanile, nato allo scopo di aprire un dialogo con coloro che fruiranno il festival nei prossimi dieci anni. Un percorso servito in primo luogo a sfatare il mito che dopo la pandemia e la morte del rock, i giovani siano semplici consumatori di spazzatura senza cultura musicale. Ma anche una strada che ci è servita a comprendere meglio la silenziosa guerra dei mondi che si sta consumando tra figli e genitori, in un contesto in cui il conflitto generazionale sembra sopito e i genitori appaiono come migliori amici dei figli, ma dove in realtà la cultura e la musica dei ragazzi ci terrorizzano e ci destabilizzano nei nostri pregiudizi più profondi, ricordandoci l’importanza di mantenere vivo un dialogo e di non chiuderci nel fortino delle nostre certezze per evitare il confronto».
C’è poi la connessione con il territorio, come sottolinea il presidente della Regione Al­ber­to Cirio: «Collisioni si conferma un evento di grande livello capace di parlare ai giovani, di coinvolgerli e di essere attrattivo per il grande pubblico, senza rinunciare alla sua forte connotazione territoriale di festival nato per promuovere la musica, ma anche le eccellenze del nostro territorio».
Per il sindaco di Alba Alberto Gatto «il Festival AgriRock è da molti anni un’istituzione della musica, della cultura e dell’intrattenimento nelle Lan­­ghe. Il parterre di ospiti testimonia il prestigio di Alba e di Collisioni; desidero ringraziare la direzione artistica e la passata amministrazione per il lavoro di programmazione messo in campo».
Il festival aprirà venerdì 5 luglio con Calcutta, re dell’indie italiano, che presenterà i brani del suo nuovo disco “Relax”.
Il 6 luglio sarà la volta dei Club Dogo, che porteranno ad Alba il loro nuovo album “Club Dogo”. Domenica 7 luglio vedrà la prima Giornata Giovani, un progetto nato in collaborazione con Banca d’Alba, con un cast ricco di artisti emergenti come Nayt, Silent Bob, Mida e l’attesissimo Tedua. La seconda Gior­nata Giovani, il 13 luglio, chiuderà il festival con una maratona di concerti dedicata espressamente ai giovanissimi. Sul palco: Capo Plaza, Anna, Artie 5ive, Tony Boy e Paky, artisti rappresentativi della nuova scena musicale italiana.

Articolo a cura di Erika Nicchiosini