«Sì, abbiamo fatto una grande impresa avanti con i giovani»

Il presidente Gianfranco Bessone festeggia il ritorno in serie D del Fossano: «Contento per chi ha lavorato tanto»

0
1

Una incredibile, clamorosa, rincorsa verso la gloria. Il Fossano Calcio trionfa nei playoff na­zionali di Eccellenza e torna, un’anno dopo la retrocessione, in Serie D: una promozione al sapore di impresa per i blues che, a metà stagione, si trovavano al settimo posto in classifica, in crisi di gioco e risultati ed a distanza siderale dalla vetta della classifica. Poi, la svolta: dopo il pesante ko nel gelo di Dronero, lo scorso 20 dicembre, nella pausa natalizia del campionato il club opta per il cambio in panchina, con l’esonero di mister Matteo Solari e la scelta, per la panchina, ricaduta su Alberto Merlo. Al ritorno in campo, assistiamo ad una vera e propria trasformazione e il girone di ritorno dei biancoblù è pazzesco: 13 vittorie su 15 gare giocate e la D diretta contesa fino all’ultima giornata al Saluzzo Calcio, con i granata in grado di spuntarla con un solo punto di vantaggio. La cavalcata, però, non si interrompe, ma anzi prosegue ai playoff: il 3-0 all’AC Cuneo 1905 Olmo proietta Alfiero e compagni alla fase nazionale, in cui il Fossano è stato in grado di eliminare il forte Sandonà 1922 ed accedere alla Finalissima. Il doppio confronto con il Cili­ver­ghe Mazzano si apre con un ko 3-1 in terra lombarda che, però, non abbatte i fossanesi: nel return match in un “Po­chissimo” strapieno e caldissimo, si materializza la re­muntada, vera ciliegina sulla torta di questa straordinaria e travolgente corsa, un netto ed inappellabile 3-0 che fa esplodere la festa promozione. Enorme la soddisfazione per la società, guidata da Gian­franco Bessone.

Presidente Bessone, questa promozione in Serie D resterà nella storia del Fossano Cal­cio…
«Abbiamo fatto davvero una grande impresa, dopo un girone d’andata in cui siamo stati davvero in difficoltà: il ritorno ci ha dato la possibilità di giocarci i playoff che non sono stati assolutamente facili da affrontare. Infatti abbiamo incontrato squadre qualitativamente molto forti, dal Sandonà al Ciliverghe Maz­zano: nella finale, dopo aver perso 3-1 in trasferta, abbiamo dovuto tirare fuori tutti gli attributi e questa squadra ha dimostrato di avere tanta qualità e, soprattutto, voglia di vincere».

Una stagione iniziata non con il piede giusto, poi qualcosa però è cambiato. Cosa vi ha permesso di svoltare?
«La svolta? È nata dopo che, ad un certo punto, ci siamo resi conto che il girone di andata del campionato non ci ha portato i risultati che noi tutti ci aspettavamo ed abbiamo dovuto fare un cambio a livello di allenatore. Forse, l’avessimo fatto un mese prima, saremmo già al mare con le nostre mogli o i nostri nipotini, ma purtroppo il calcio questo ci insegna: una decisione sì in ritardo, ma comunque la carta vincente con la scelta di Alberto Merlo. Il destino ci ha anche dato una mano, ma ora siamo contenti e questo è ciò che conta».

Un trionfo frutto dell’impegno di tutti…

«Sono contento per la società e per tutte le persone che hanno passato questa stagione insieme a me, faticando e dedicandoci tanto tempo. Non faccio nomi, perché ri­schierei di dimenticare qualcuno e sarebbe brutto non citare qualche tuo collaboratore che ha dato l’anima. Ma dico solo una cosa, a cui tengo particolarmente: ci sono due persone, Elisa Chiaramello ed Ezio Panero, e voglio ringraziarli, con cui ho condiviso tanti momenti, belli e brutti».

Il Fossano torna in Serie D e rappresenterà la Granda in­sieme al Bra ed al Saluzzo…
«Mi fa estremamente piacere perché significa che la provincia di Cuneo ha alzato nuovamente la testa, visto che altre squadre della nostra regione sono retrocesse dalla Serie D e, quindi, vi sarebbe stata un po’ di carenza di protagoniste piemontesi. Abbiamo inserito il Fossano, insieme al Bra (società molto consolidata per la categoria) e il Saluzzo, che vivrà un’esperienza nuova come noi. Iniziamo quindi subito a lavorare, cercando di fare bene senza sperperare soldi e muovendoci nella maniera corretta: il nostro obiettivo rimane quello di far crescere e giocare i giovani i quali, se sono bravi, sicuramente si imporranno anche in prima squadra. Sappiamo che dovremo faticare e soffrire, perché la Serie D, se non la imposti bene, è sofferenza pura: ma può nascere anche la soddisfazione e la gioia di avere dei ragazzi del vivaio che sanno approcciarsi a questo campionato con ottimi risultati».