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I Radicali Italiani sul carcere di Cuneo: “70 agenti in più non risolvono il problema”

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Gli istituti penitenziari sono una polveriera, il luogo del disagio e dell’emarginazione. Il carcere di Cuneo, come gran parte dei nostri istituti, è fuori controllo: disagio psichico allarmante, continue aggressioni al personale sanitario, denunce da parte dei detenuti sulle enormi difficoltà ad accedere ai servizi, una continua violazione del fine rieducativo della pena, assenza di misure alternative.

In questo perverso immobilismo arrivano le speranzose dichiarazioni dell’Onorevole Ciaburro, che pensa di risolvere il problema carcerario con l’assegnazione di 55 agenti di polizia penitenziaria a Cuneo e 15 a Saluzzo. Addirittura, dichiara che “le nuove assegnazioni dimostrano l’attenzione del Governo Meloni per il nostro territorio”. Ci sarebbe da ridere se non fosse il tragico scenario di riforme mai fatte.

La situazione delle carceri italiane è allarmante, evidente a tutti tranne che al Governo. Suicidi, maltrattamenti, sovraffollamento, totale assenza di programmazione, carenza di personale amministrativo e medico: liberazione anticipata, amnistia e indulto, depenalizzazione di alcuni reati, eliminazione del carcere per i detenuti in attesa di giudizio che non siano realmente socialmente pericolosi, incremento delle pene alternative al carcere, abolizione degli istituti penali minorili, divieto di permanenza dei bambini negli istituti a custodia attenuata, potenziamento dei servizi di assistenza di psichiatri e psicologi. Sono queste le misure da attuare, tutto il resto sono inutili panegirici che servono solo per sterili dichiarazioni alla stampa. Nell’attesa, i detenuti continuano a suicidarsi.

Lo dichiarano in una nota Filippo Blengino-Tesoriere Radicali Italiani e Alice Depetro, Direzione RI