Recupero di edifici e borgate, ideazione di nuovi spazi comuni: assegnato il “Premio Architetto Renato Maurino” agli studenti di architettura di Torino

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Nel pomeriggio di sabato 29 giugno si è svolta a Crissolo, nella Sala delle Guide, la cerimonia di premiazione della terza edizione del premio “Architetto Renato Maurino”, la seconda legata all’atelier di architettura “I Villaggi alpinistici” della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Daniele Regis. Due i progetti premiati dalla commissione giudicatrice, composta dal direttore del “Giornale dell’Architettura” Luca Gibello, dal regista e sceneggiatore Fredo Valla, dal vicepresidente generale del Club Alpino Italiano Giacomo Benedetti, dall’architetto, collega e amico di Renato Maurino Paolo Bovo, dall’architetto e membro dell’Associazione Renato Maurino Francesca Cosmai e dall’assessore del Comune di Crissolo Massimo Ombrello: sono Recupero Hotel Polo Nord. Work. Wellness. Nature e forMElab. Manuale per il recupero dei borghi alpini nel rilancio del comparto agroalimentare. Meire La Font 1.665m slm. È il progetto Jaset ad aggiudicarsi invece il premio derivante dalle preferenze espresse dalla popolazione locale e dai visitatori della mostra in cui sono stati esposti i dieci progetti presentati. Un quarto riconoscimento, attribuito dall’associazione Pro Natura Cuneo, è andato al progetto Collective Adventures Camping. L’immersione individuale verso la condivisione naturale. Menzione d’onore, infine, per il progetto Nana. La filiera pastorale, caseificio e stalla.

La premiazione, cui hanno preso parte anche l’ex sindaco della Città di Saluzzo e neoeletto consigliere della Regione Piemonte Mauro Calderoni e il presidente del Parco del Monviso Dario Miretti, è stata introdotta dall’assessore di Crissolo Massimo Ombrello, che ha ricordato come sia stato proprio il Comune a sollecitare il lavoro degli studenti del Politecnico di Torino proponendo alcuni temi da affrontare durante il loro percorso di studio. In questo modo, il Comune ha potuto innescare un considerevole numero di ragionamenti sul recupero edilizio in paese, che potranno costituire, insieme ai progetti elaborati nel corso dell’anno precedente e presentati all’edizione 2023 del premio “Architetto Renato Maurino”, una ottima base da cui individuare gli interventi prioritari da realizzare per proseguire nel percorso di riqualificazione urbana in corso a Crissolo negli ultimi anni.

Nell’ambito del suo intervento, dedicato in modo prioritario al ricordo di Renato Maurino come iniziatore e figura di riferimento di una scuola di architettura cuneese che comprende tanti professionisti, il professor Daniele Regis ha spiegato le modalità con le quali si è svolto il lavoro degli studenti, che hanno operato sul campo prendendo contatto diretto con i luoghi di cui poi si sono occupati, analizzando lo stato di fatto, incontrando la popolazione locale per farsi raccontare le esigenze e le necessità attuali, contestualizzandole con la storia passata e i possibili sviluppi futuri.

Particolarmente toccante è stato, nel corso del pomeriggio, il ricordo dell’amicizia con Renato Maurino di Fredo Valla: assente per motivi di salute, Valla ha trasmesso un testo nel quale ha ricordato con riconoscenza l’insegnamento di Maurino sia in architettura, ossessione più che passione, sia nel modo caparbio e totalizzante di perseguire l’ideale della bellezza auspicando, in conclusione, che l’eredità fatta di opere e invenzioni sopravviva a lungo all’architetto scomparso nell’ottobre del 2020.
Il progetto Recupero Hotel Polo Nord. Work. Wellness. Nature, presentato dagli studenti Francesco Casiraro, Carolina Fertonani, Alessia Masullo, è incentrato sul recupero di una struttura ricettiva che si trova a poche decine di metri dal centro della borgata Villa di Crissolo, un luogo che merita far tornare a vivere a beneficio del tessuto urbanistico e della comunità locale. Sorto nel 1931, l’hotel è stato interessato da un intervento dell’architetto Renato Maurino nel 1974, ma è ormai dismesso da circa vent’anni. Il progetto prevede di installare nella struttura recuperata alcuni servizi oggi non presenti in loco, una farmacia galenica, un centro medico, un coworking sviluppato in collaborazione con le università piemontesi e un centro di smistamento e ritiro pacchi, il tutto ingentilito dalla presenza di un giardino sensoriale situato nel piazzale antistante l’edificio.

Il progetto forMElab. Manuale per il recupero dei borghi alpini nel rilancio del comparto agroalimentare. Meire La Font 1.665m slm, elaborato da Marco Cencellu, Stephanie Coristo, Sara Parodi, Vittoria Salmaso, Martina Vitali, ha lo scopo di riproporre la vocazione agropastorale della borgata abbandonata Meire la Font, un nucleo rurale esteso posto a monte della Villa di Crissolo che ad oggi è completamente abbandonato, rilanciando le economie locali attraverso la produzione casearia, valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio. A seguito della rifunzionalizzazione degli edifici, dei quali è stato indagato lo stato di conservazione e gli interventi necessari proponendo una ricomposizione armoniosa dei fabbricati esistenti, si intende collocare la borgata in una nuova chiave di lettura produttiva in cui si affiancano la coltivazione, il pascolo e la produzione di formaggi a nuovi linguaggi più contemporanei, come laboratori didattici, workshop e spazi liberi.

Il progetto Jaset, proposto da Anna Facheris, Federica Gerbaldo, Leandro Marceddu, Davide Mazzali, si dedica al recupero e alla rifunzionalizzazione degli edifici costruiti al Pian Jasét, ex bar/ristorante situato nei pressi del vecchio arrivo a monte della seggiovia di Crissolo, che oggi si ferma in una zona a quota inferiore. L’area, luogo un tempo molto amato dalla cittadinanza e dai turisti, è abbandonata dalla fine del Novecento e in essa spicca per qualità costruttiva la Chiesa di Santa Maria delle Nevi, le cui ampie vetrate della parte alta della facciata hanno ispirato il recupero degli edifici circostanti, nei quali si intende installare un albergo-rifugio, un ristorante, un luogo aperto alla frequentazione pubblica e un museo sull’alpinismo, sul Monviso e sulla storia di Crissolo.

Il progetto Collective Adventures Camping. L’immersione individuale verso la condivisione naturale, elaborato dalle studentesse Martina Gariglio, Vanessa Lai, Sara Palmieri, Sara Pietricola, prevede la realizzazione di uno spazio ricettivo per alpinisti e turisti, con caratteristiche anche di luogo d’incontro e di attività condivise. Lo spazio progettato è formato da un complesso di casette in legno immerse nella natura e disseminate su più livelli, che permettono di osservare il paesaggio da una grande vetrata; le casette si sviluppano intorno a un piazzale già esistente, riconvertito per ospitare un punto di accoglienza per i visitatori, con un giardino sensoriale e una struttura centrale che comprende in sé i servizi utili e richiama nell’aspetto le casette. Il nome del progetto esplicita il desiderio di offrire al visitatore un modo di vivere avventure, esperienze, di incrementare la sua crescita personale interfacciandosi con la natura e con altri individui, permettendo quindi un’immersione individuale verso la condivisione naturale.

Il progetto Nana. La filiera pastorale, caseificio e stalla è stato presentato da Silvia Sartore, Francesco Satta, Gaia Rosa Vidotto, Alice Vozza e si concentra sulla sensibilizzazione riguardo al tema ambientale e alle attività produttive di montagna. Prevede la riattivazione di una filiera pastorale e produttiva con caseificio e stalla, per venire incontro alle esigenze di una piccola azienda agricola locale che alleva animali. Il progetto prevede la riqualificazione di una stalla esistente, con l’uso di materiali locali, e la realizzazione di nuovi spazi per riattivare la filiera, su impronte preesistenti ed ex-novo. Nel progetto è stata analizzata anche la possibilità di promuovere la collaborazione con istituti scolastici e altre realtà territoriali attivando laboratori didattici in loco.

Il premio è organizzato dall’Associazione “Architetto Renato Maurino” e dal Comune di Crissolo in collaborazione con il Politecnico di Torino e con il patrocinio di CAI Piemonte, UNCEM – Delegazione Piemontese, Terres Monviso, Parco del Monviso, Riserva della Biosfera transfrontaliera MaB Unesco, Unione Montana Comuni del Monviso, Consorzio BIM del Po, Città di Saluzzo, Chambra d’Oc, Espaci Occitan e Pro Natura Cuneo.