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Scaricatore di piena della Carassona: “Ad appalto era prevista la realizzazione in sette mesi, inaccettabile un anno e mezzo di ritardo, con ennesima rassicurazione che i lavori si sarebbero conclusi a giugno”

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Un cantiere eterno, quello dello scaricatore di piena del canale Carassona, che ormai per la
terza estate consecutiva è in corso, dopo che i tempi per la consegna dei lavori sono ormai
raddoppiati. Una situazione che non si è mai verificata in alcun cantiere cittadino. Perché? «I ritardi nei cantieri sono comprensibili, ma sino ad un certo punto – dice Enrico Rosso, consigliere capogruppo del Centro-destra di Mondovì – e un anno di ritardo, con tempistiche previste ormai raddoppiate, è davvero inaccettabile».
Per questo motivo, assieme ai colleghi consiglieri Rocco Pulitanò (Fratelli d’Italia) e Carlo
Cattaneo (Lega), Enrico Rosso ha inviato un’interrogazione in Comune per cercare di fare chiarezza sulla questione. «Lo scorso inverno – prosegue Rosso – il sindaco aveva evidenziato “enormi difficoltà” nella prosecuzione del cantiere, senza peraltro chiarire tecnicamente di quali difficoltà si trattasse. All’epoca veniva ipotizzata in giugno 2024 la conclusione del cantiere, già di per sé in ritardo clamoroso. Ora siamo a luglio, e il cantiere è ancora aperto. Perché? Quali sono le lavorazioni in corso, e chi sta lavorando? Abbiamo infatti visto all’opera un’altra ditta rispetto a quella che ha vinto la gara di appalto: se c’è stato un subappalto, perché non lo si è pensato sin da subito ed arriva ora che il cantiere è in fase (ce lo auguriamo!) conclusiva? Di quali lavorazioni si tratta? Hanno comportato dei costi aggiuntivi? Tra i disagi causati dal cantiere, la chiusura ormai da tempo di via dell’Arciprete: «Un tratto viario che rappresenta un importante collegamento tra i rioni di Breo e dell’Altipiano, utilizzato soprattutto in giorni di mercato: quando riaprirà?», proseguono i consiglieri di Centro-destra. «Senza contare il pessimo biglietto da visita dal punto dell’impatto visivo che rappresentano i cumuli di terra e l’incuria nella zona che delimita il cantiere nell’area di Parco Europa».
L’elemento più interessante, giunti a questo punto, è proprio capire “quando” lo scaricatore
sarà concluso, elemento che ovviamente interessa anche i cittadini. «Dopo una nostra richiesta di accesso agli atti – concludono i consiglieri -, ci è stato assicurato che i lavori si sarebbero conclusi entro giugno 2024 nonostante le maggiori lavorazioni non previste. Ora che siamo a luglio, anche attraverso l’interrogazione, chiediamo una risposta chiara e precisa: quando si prevede di concludere quest’opera eterna?».