Al S. Croce e Carle nuovo direttore e un’attestazione

L’Asl Cn1 nomina Alberto Rivarossa in Chirurgia plastica. Tumori del sangue, cure avanzate a Cuneo

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Tante e puntuali le novità per l’Asl Cn1. Il direttore generale dell’A­zien­da Ospedaliera S. Croce e Carle ha nominato Alberto Rivarossa direttore della struttura complessa di Chirurgia plastica, di cui il medico già esercitava le funzioni. Il dottor Rivarossa, specializzato con lode in Chirurgia plastica presso l’Università degli studi di Torino, ha inoltre conseguito la specializzazione in Otori­no-laringoiatria presso lo stesso Ateneo e in Chirurgia maxillo facciale e plastica della faccia all’Università di Nancy II. Dal 2005 è dipendente del S. Croce e Carle; in precedenza, era stato dirigente medico presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino, dopo un lungo periodo nel quale si era dedicato all’attività di medico di assistenza primaria territoriale. Dal 2013 è docente di chirurgia plastica e ricostruttiva al quinto anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, ed è stato docente presso le scuole di specializzazione in Chirurgia plastica e di Otorinolaringoiatria all’Uni­ver­si­tà di Torino. È tutor esclusivo di chirurgia plastica per gli studenti. Al suo attivo ha anche esperienze di ricercatore su specifici programmi di ricerca presso il Cancer Institute Hospital di Tokyo. Dal maggio 2020 è delegato regionale per il Piemonte e Valle d’Aosta della Società Italiana di Chi­rurgia Ricostruttiva ed Estetica.

Il direttore generale dell’A­zienda, Livio Tranchida ha ribadito: «Sono lieto di aver formalizzato la nomina a direttore di struttura complessa del dottor Rivarossa, che apprezzo per la sua professionalità. Ha dedicato quasi vent’anni della propria vita lavorativa al S. Croce, sviluppando in questa sede tutta la carriera e acquisendo meriti crescenti nello svolgimento di ruoli professionali e manageriali. Gli auguro di proseguire con noi, nel nuovo ruolo apicale, il suo impegno di apprezzato chirurgo plastico».

A ciò si aggiunge che dopo 2 anni di lavoro e il coinvolgimento di oltre 40 professionisti dell’Azienda Ospe­da­liera S. Croce e Carle, coordinati dall’Ematologia diretta dal professor Massimo Mas­saia, il direttore generale Livio Tranchida ha inviato ad Aifa l’autocerticazione che attesta che l’Azienda ha i requisiti per condurre studi clinici di fase I, diventando il quarto ospedale in Piemonte, dopo Candiolo, Torino e Alessandria in grado di offrire ai pazienti con tumori del sangue le più avanzate opportunità di cura.

«È stato un lavoro molto impegnativo», spiega il professor Massaia, «perché la normativa è molto severa e i requisiti richiesti sono molto stringenti a tutela in primo luogo dei pazienti. Il risultato è stato raggiunto con lo sforzo congiunto e l’impegno di numerosi specialisti oltre agli ematologi, come farmacisti, rianimatori, radiologi, ma anche con il supporto di servizi come l’ufficio qualità, l’ingegneria clinica, gli informatici, il servizio tecnico, la direzione sanitaria e molti altri».

Tra l’altro è stato necessario acquisire nuove apparecchiature, formare un gruppo di medici e infermieri dedicato agli studi di fase I che dovrà rimanere costantemente agg­iornato, attrezzare in modo specifico locali e spazi dell’E­matologia creando percorsi dedicati con le altre strutture coinvolte e stipulare convenzioni con altri centri di fase I per garantire la continuità delle cure in ogni circostanza e molto altro».
Conclude Massaia: «Gli studi clinici di fase I rappresentano il settore più avanzato della ricerca clinica e sono gli unici che possono garantire benefici ai pazienti quando gli studi di fase II e III o le terapie convenzionali sono fallite. È un dovere per un ospedale di alta specializzazione come il S. Croce offrire queste opportunità di cura, per ora solo ai pazienti ematologici, ma successivamente anche ai pazienti con altre patologie».
Soddisfazione anche nelle parole di Livio Tranchida, direttore generale S. Croce e Carle: «La nostra Azienda è al top nella ricerca, con studi ad altissimo livello ed ha sempre investito e oggi ancor più impegna risorse umane ed economiche nei settori più avanzati degli studi clinici, con l’obiettivo di trovare cure per affrontare patologie ri­spetto alle quali, fino a non molto tempo fa non c’erano speranze. Ringrazio l’impegno, che spesso passa anche attraverso l’abnegazione personale, di molti professionisti che credono nell’Azienda e nelle sue potenzialità».
Un ringraziamento particolare alla sezione Ail Paolo Rubino di Cuneo e alla Fondazione Crc che hanno cofinanziato il progetto. Considerati i tempi tecnici di Aifa è previsto l’arruolamento dei primi pazienti a fine settembre.