Fin dalla forma, ha il suo fascino assoluto e particolare. Il soprannome di Grande Boucle, ovvero “grande ricciolo”, per i percorsi tortuosi e interessanti che giungono fino alla capitale di Parigi. Signore e signori, il Tour de France: la più rinomata, importante, acclamata, seguita, corsa a tappe maschile di ciclismo su strada (professionistico) in Francia, ogni anno, tra giugno e luglio. Coordinata dall’Amaury Sport Organisation e diretta da Christian Prudhomme.
Certamente, il Giro d’Italia per noi italiani è e rimane un qualcosa di unico e inimitabile, ma il Tour ha quel sapore diverso e intrigante per gli appassionati di ciclismo. Il primo Tour fu organizzato su cinque tappe, dal 31 maggio al 5 luglio 1903, con partenza e arrivo a Parigi e tappe intermedie a Lione, Marsiglia, Bordeaux e Nantes. Il transalpino Maurice Garin fu il trionfatore della primissima edizione. Dai cenni storici, ai giorni nostri: l’edizione 2024 del Tour de France è la numero 111, prova dell’Uci World Tour, in 21 tappe dal 29 giugno al 21 luglio e per un totale di 3.492 km totali di percorso. L’edizione, anche e soprattutto, delle prime volte: la prima partenza della storia dal territorio italiano (Firenze) per rimembrare il 100° anniversario del successo di Ottavio Bottecchia, il primo italiano capace ad imporsi nella classifica finale del Tour; il primo arrivo della storia non a Parigi (per gli allestimenti delle Olimpiadi) ma a Nizza.
In tutto questo fascino e in tutto questo lungo “respiro” di storia, le Langhe ed il Roero hanno giocato un ruolo centrale e assolutamente particolare. Con ansia, curiosità e occhi anche un po’ lucidi, abbiamo atteso la Piacenza-Torino: la terza tappa di quasi 231 km, andata in scena lunedì 1 luglio.
«Acqua, aria, terra e natura che regalano sensazioni, scoperte, esperienze. Sport e svago da vivere in libertà e in compagnia per ritrovare benessere e serenità. I percorsi multisensoriali e l’autentica cultura enogastronomica esaltano sapori unici, guidati da un’antica eredità artigianale e dall’eccellenza di trattorie, caffè storici e ristoranti stellati. L’arte, la storia, l’architettura, l’armonia e le suggestioni dei borghi: mura antiche immerse nella campagna tra colline e vigneti o nelle valli montane, percorsi storico-artistici, autenticità e tradizioni. Sulla strada dall’Emilia-Romagna al Piemonte, i velocisti puri hanno avuto l’opportunità di tagliare il traguardo della terza tappa. Un percorso significativo che include il passaggio per Tortona in memoria del grande Fausto Coppi, l’attraversamento delle Langhe, patrimonio Unesco insieme a Roero e Monferrato, patria dell’enogastronomia del vino e del tartufo, e, infine, alcune delle strade già percorse dalla Milano-Sanremo. Lo sprint finale ha lasciato senza fiato in questo scenario di naturale bellezza», così ha presentato la tappa il portale letouritalia.it.
Canelli, Santo Stefano Belbo, Boglietto di Costigliole, Castagnole Lanze, Neive (e Borgonuovo), Barbaresco (e Costa), Tre Stelle, Alba, Mussotto, Racca, Piobesi d’Alba, Sommariva Perno (e Costa), Ceresole d’Alba. Ecco i Comuni di Langhe, Roero e Monferrato toccati dalla “corsa in giallo” e che hanno saputo abbracciare e accogliere al meglio la carovana e i ciclisti. Tanto entusiasmo dopo un’accurata organizzazione, partita nei mesi scorsi. Le immagini televisive hanno dato lustro al territorio, in una giornata di tempo incerto.
Al di fuori della Granda, Carmagnola, Carignano e Vinovo hanno fatto da “antipasto” al grande arrivo in quel di Torino. Giallo di passione. A Sommariva Perno l’attesa è stata spasmodica. Un calendario fitto di eventi, curato nei minimi dettagli, ha saputo accogliere al meglio il Tour. In esclusiva, il racconto dal neo-eletto sindaco del Comune del Roero, Stefano Rosso: «Giornata storica per Sommariva Perno e per me è un’emozione grandissima. Il nostro lavoro di avvicinamento al 1° luglio è cominciato 6 mesi fa, in grande collaborazione con Daniele Sobrero. Anche il mio assessore Massimo Bertolusso ha svolto un lavoro enorme. In quest’ultimo weekend, avvenimenti rigorosamente in giallo. Una grandissima partecipazione e risposta del pubblico. L’onore per noi di aver ospitato un Gran Premio della Montagna e dalle ore 16, proprio da qui, è partita l’Eurovisione».
Il cordone di appassionati a bordo strada, sui balconi, in piedi o seduti e di tutte le età, sta a significare quanto il ciclismo sia universalmente bello e intrigante. Accade ogni volta. Indipendentemente da chi vince una tappa o da chi indossa la Maglia Gialla.
Tutto d’un fiato la carovana gialla resta nei ricordi
Dal Monferrato alle strade di Roero e Langhe: la terza tappa del Tour è in archivio: «Giornata storica»