Le Camere di commercio italiane dell’area alpina ritengono che sia urgente intervenire sul problema dei grandi carnivori

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Presto gli agricoltori riporteranno di nuovo il loro bestiame ai pascoli. Anche quest’anno i grandi carnivori rappresentano una minaccia per gli animali d’allevamento. Nell’ambito dell’iniziativa “Alps Benchmarking”, le Camere di commercio italiane dell’arco alpino italiano hanno discusso le possibili soluzioni per l’alpicoltura. Tutte concordano sulla necessità di un’azione concreta a livello politico.
L’iniziativa “Alps Benchmarking” è stata avviata nel 2012 per promuovere uno scambio regolare di informazioni e di esperienze tra le Camere di commercio italiane nell’area alpina. Rappresentanti delle Camere di commercio di Bolzano, Trento, Sondrio, Cuneo, Treviso-Belluno e della Valle d’Aosta si incontrano regolarmente per discutere temi importanti per le province alpine. Recentemente sono state affrontate in modo approfondito, tra l’altro, la filiera bosco-legno e l’agricoltura in generale.
Nell’ambito di due incontri online, è stato esaminato il futuro dell’alpicoltura e le sfide connesse alla coesistenza con i grandi carnivori. I rappresentanti delle Camere di commercio hanno riportato la situazione nelle rispettive province e i rischi legati alla presenza di lupi e orsi. Inoltre, sono stati presentati i risultati di studi sull’agricoltura alpina in Alto Adige e in Lombardia, seguiti da un dibattito sulle strategie per la tutela del bestiame negli alpeggi. Proprio ora, all’inizio della stagione estiva per gli alpeggi, sono necessari interventi politici per arginare il pericolo rappresentato dai grandi carnivori. Ridimensionare l’attuale status di protezione del lupo deve essere assolutamente prioritario.
Fabiano Porcu, componente della Giunta camerale di Cuneo per il settore agricolo, ha sottolineato
“L’Italia, diversamente da altri Paesi, ancora non è riuscita ad adottare un “Piano di conservazione e gestione del lupo’”. Una corretta gestione della popolazione del lupo sulle Alpi dovrebbe passare attraverso linee condivise tra tutti i Paesi interessati onde evitare comportamenti difformi. Inoltre, bisogna tenere in considerazione che singoli predatori e branchi si stanziano e si spostano attraverso i confini nazionali. Riteniamo dunque che la gestione di questo predatore debba essere omogenea e auspichiamo che si possa giungere a definire un’unica strategia valida per tutti i territori interessati.”

I confronti sulla tematica del bosco-legno proseguiranno nei mesi autunnali, quando la Camera di commercio di Cuneo, in occasione della Fiera del Marrone, ospiterà i partner nell’ambito degli eventi di Cuneo Città Alpina 2024.