Riceviamo e pubblichiamo
Apprendiamo ora la notizia degli esiti dell’operazione “Iron Rod” finalizzata all’emersione delle situazioni di sfruttamento lavorativo nei vigneti delle Langhe.
Non siamo stupitə, tenendo conto delle numerose storie di cui sentiamo spesso testimonianze sul nostro territorio e dei dati emersi dalla recentissima “maxi-ispezione” che ha visto coinvolte aziende agricole in diverse regioni d’Italia in risposta, purtroppo intempestiva, alla vicenda del bracciante indiano Singh Satnam.
Da questa indagine infatti è emersa una vera e propria emergenza strutturale nel sistema agricolo, che tende a raggirare la legge sul lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori e lavoratrici (due terzi delle aziende controllate sono risultate irregolari, un lavoratore su tre non è in regola e uno su 10 lavora completamente in nero).
Mostriamo solidarietà alle vittime, e condividiamo un senso di amarezza e rabbia nel vedere i video in cui vengono documentate violente aggressioni fisiche nei confronti dei lavoratori che protestavano per le condizioni di sfruttamento.
Condanniamo gli organi di stampa per aver ripreso nella maggior parte delle comunicazioni l’origine delle persone indagate, un dato di per sé poco informativo e che sposta l’attenzione da un fatto: questi intermediari reclutavano manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi, ovvero aziende localissime che nella migliore delle ipotesi non hanno prestato attenzione a quanto succedeva al loro interno, nella peggiore hanno chiuso colpevolmente gli occhi interessati solo al loro profitto.
Ribadiamo l’importanza di introdurre quanto prima il salario minimo anche in Italia, di investire nelle ispezioni e nell’inclusione delle persone migranti.
Ribadiamo il nostro impegno a monitorare, denunciare e combattere queste pratiche barbare nella quotidianità del nostro lavoro nei contesti dove siamo presentə come amministratori, a partire dal Consiglio Regionale all’interno di Alleanza Verdi Sinistra e Possibile Piemonte.