La nuova perla della Langa ha anche un po’ di accento napoletano. Stiamo parlando del relais Le due Matote tra le colline di Bossolasco. Un luogo incantato dove le due culture, quella di Langa e quella partenopea, si mescolano e si completano.
La struttura è nata dal recupero di un vecchio casale del XVI-XVII secolo che è stato da sempre un punto di riferimento storico per tutti i cittadini del paese. Molti di loro hanno una piccola grande storia da raccontare legata a questo luogo, infatti era una cascina in cui hanno lavorato la maggior parte delle loro famiglie e dei loro antenati. Dopo una lunga ristrutturazione conservativa durata circa due anni che ha coinvolto esclusivamente persone locali, con il recupero delle cementine originali di varie cascine piemontesi per i pavimenti e la realizzazione delle terre armate con i detriti dei lavori, oggi ha cambiato abito ed è diventato un luogo di ospitalità di lusso, con sei suites, che vuole ambire ad essere un punto di riferimento per questa meravigliosa zona del Piemonte, un territorio che ha saputo attirare le attenzioni internazionali soprattutto grazie ai suoi gioielli enogastronomici. Un perfetto compromesso tra comfort, lusso e rispetto dell’ambiente. Viene sfruttata al meglio l’energia dei pannelli solari per il mantenimento della struttura e di conseguenza il relais rimane chiuso nei mesi più freddi per contenere l’impatto ambientale e minimizzare l’uso di fossili combustibili; ci sono colonnine di ricarica elettrica per le auto, viene recuperata l’acqua piovana per annaffiare il giardino, vengono utilizzati flaconi refill per i prodotti delle stanze per ridurre l’utilizzo della plastica.
La firma di questo splendido progetto sono l’impegno e il cuore di Arianna Cefis, la proprietaria. Un incontro casuale ed un amore a prima vista quello che lega Arianna e questo angolo delle Langhe che è tornato a splendere grazie alla sua passione. Un progetto nel quale ha voluto coinvolgere fin da subito Roberto Di Pinto, rinomato chef di Sine by Di Pinto a Milano il quale ha scelto come frontman della cucina Luca La Peccerella, chef che ha fatto parte della sua brigata per diversi anni. La Peccerella, 36 anni, originario di Benevento, è a Bossolasco da poco più di un anno: «Mi è cambiata la vita – racconta -, ho lavorato in giro per il mondo, a Milano, ma qui ho trovato la mia dimensione». Si occupa personalmente dell’orto «dal quale ricaviamo il 70 per cento dei prodotti che usiamo in cucina» dice. Una cucina la sua che mescola ricette di Langa con piatti partenopei. Due esempi? «Gli agnolotti del plin con il ragù di nonna Ida, la mia nonna che lo preparava tutte le domeniche. Oppure la pizza fritta sul quale è adagiato il vitello tonnato. Due piatti popolari, non mancano mai sulla tavola napoletana e piemontese e per questo si sposano così bene» racconta.
Il grande orto è coltivato con cura maniacale.
«Mi aiuta il giardiniere Andrea» confessa La Peccerella, ed è uno dei patrimoni preziosi a disposizione della cucina per ortaggi, vegetali ed una moltitudine di erbe aromatiche, valorizzando al meglio la stagionalità e le caratteristiche ambientali e del terreno. È inoltre simbiotico, infatti la compostiera degli scarti umidi permette che vengano riutilizzati per la concimazione. Questo dà vita ad un menù degustazione dedicato ai suoi frutti all’interno de L’Orangerie by Di Pinto. «È stato anche fatto un minuzioso lavoro di ricerca sul territorio – prosegue lo chef – per trovare fornitori locali che, oltre ad essere molto vicini al chilometro zero, sposino una filosofia di qualità e di sostenibilità. A partire dal consorzio “La Granda Quality Food”, presidio Slow Food, che impone ai suoi allevatori un rigido disciplinare per mantenere benessere ambientale (con agricoltura simbiotica), animale e sociale; alle nocciole, ai pomodori coltivati con una tecnica avanguardista, ogni fornitore è in realtà un vero e proprio partner che condivide con noi la filosofia “Sustainable Luxury”». Una proposta di cucina elegante e raffinata ed ha nelle sue fondamenta la tradizione italiana, le origini napoletane degli chef e un legame con il territorio. «Questo si traduce – continua La Peccerella – in piatti contemporanei che parlano ad un pubblico sia italiano che internazionale. Menù alla carta affiancato da due percorsi degustazione, “Piacere Luca” e “Piacere Roberto”, a cui si aggiunge una proposta che esalta il nostro orto e un brunch domenicale incentrato sulla territorialità e sulle famiglie. Chef’s table fino a 6 persone per chi desidera un’esperienza a diretto contatto con lo chef. I nostri ospiti possono mangiare in cucina e seguire tutte le preparazioni. Il brunch domenicale vuole essere un momento di festa, di ritrovo per le famiglie». Con un allestimento particolare: «Tutta la struttura, dal ristorante, al bar, al giardino, viene allestita a isole con chicche del territorio, piatti della tradizione italiana, formaggi finemente affinati, ostriche e crudi di pesce, “crepe” preparate al momento, zucchero filato per i più piccoli. Per una giornata da vivere dall’ora di pranzo fino alla sera».
Il ristorante è fiancheggiato dal “Crystal Bar” e da “Il Giardino” (trattoria e pizzeria gourmet). Quest’ultimo ha appunto una doppia veste, trattoria per il pranzo infrasettimanale, proponendo una declinazione di cucina più semplice, fortemente legata ai sapori e ai piatti della tradizione del territorio; pizzeria invece alla sera, in versione napoletana gourmet. Una decina di proposte, anche in formato più piccolo, cinque tradizionali e cinque più creative, dedicate sia alle Langhe che alle origini di Roberto. Impasto leggero e digeribile grazie alla lievitazione di 48h, rappresenta una proposta ideale ed alternativa al ristorante per aprire le porte non solo ai turisti e agli ospiti della struttura, ma anche agli abitanti di Bossolasco e dei paesi vicini.
Cucina, ospitalità ma non solo. «Abbiamo pensato – dice lo chef – ad una serie di esperienze e servizi da mettere a disposizione dei nostri ospiti, sia per chi vuole un soggiorno dedicato alla natura, sia per chi vuole dedicarsi all’enogastronomia. Dal picnic nelle vigne o nei boschi a bordo della nostra Fiat Spiaggina, guidata da me (in questo periodo andiamo a Sale ad ammirare la lavanda), alle degustazioni personalizzate e verticali con il nostro sommelier che esaltano i vitigni autoctoni, all’afternoon tea, alla visita del giardino e dell’orto con il nostro giardiniere, alla caccia al tartufo con il trifolau nei boschi e noccioleti delle Langhe (da ottobre a dicembre), alla lezione di cucina, all’escursione a bordo di uno yacht sulla costiera ligure».
Se a Bossolasco il plin incontra il ragù napoletano
Le Due Matote, un relais bello e sostenibile voluto da Arianna Cefis. Con un menù che sorprende