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Museo Civico della Stampa di Mondovì, la mostra “Solchi” su Federica Galli sarà dal 20 luglio al15 settembre

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Federica Galli, Parco di Racconigi, 1994 courtesy Fondazione Federica Galli

Solchi è la mostra presentata – dal 20 luglio al 15 settembre 2024 – al Museo Civico della Stampa di Mondovì (CN) dell’artista Federica Galli, le cui incisioni di paesaggio hanno segnato l’arte italiana del secondo novecento.  L’evento è organizzato da Noau | Officina Culturale in collaborazione con la Fondazione Federica Galli di Milano. L’inaugurazione sarà introdotta, il 20 luglio a partire dalle 11, da una presentazione di Lorenza Salamon, direttrice della Fondazione, in dialogo con l’incisore Oscar Giachino. L’evento di apertura proseguirà con una visita guidata animata dedicata ai bambinialle 14:00 (costo di partecipazione 7 €), e il laboratorio di incisione alle 15:00 (costo 10 €, oppure 15 € per l’abbinamento di entrambi le partecipazioni). Un successivo laboratorio di incisione sarà organizzato en plein air con Oscar Giachino il 18 agosto.

Federica Galli (1932-2009) è una delle più importanti esponenti dell’arte incisoria italiana. Le opere in mostra, che coprono un periodo di oltre 20 anni (dal 1974 al 1997), offrono al pubblico l’opportunità di esplorare i temi principali dell’artista, con un particolare focus sui soggetti piemontesi. Le acqueforti di Federica Galli hanno interpretato con sguardo poetico e rivelatore il paesaggio, aspetto centrale di tutta la sua opera. L’abilità tecnica ha consentito all’artista di rappresentare condizioni ambientali ostiche agli incisori, quali la neve, la nebbia, la notte. Gli elementi che appartengono al mondo naturale, sia esso antropizzato o meno, sono i soggetti che la Galli utilizza per restituire all’osservatore uno sguardo inedito sulla bellezza e sul senso di divino che la permea. Grande assente delle composizioni dell’artista è l’uomo, mai ritratto all’interno del paesaggio; di essi, tuttavia, si avverte una sorta di presenza in absentia. “Solchi”, quindi, sono sia quelli tracciati da Federica Galli per rappresentare il paesaggio, quanto quelli impressi da esso nella sensibilità dall’incisore per giungere all’osservatore finale in maniera chiara e luminosa.