La storia di Emilie e l’esame di maturità “dedicato” ad Oasi Giovani

Emilie Annaelle Mbarga Maleton è cresciuta al Centro educativo post-scolastico, che definisce «una seconda famiglia»

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Oasi Giovani
Emilie con Eliana Mondino

Ha dedicato gli ultimi minuti del proprio esame di maturità ad Oasi Giovani e a tutte le educatrici che negli anni l’hanno affiancata nel percorso di crescita, educativo ed umano. È la storia della saviglianese Emilie Annaelle Mbarga Maleton, fresca di diploma di liceo scientifico: un traguardo che è anche e soprattutto il coronamento di un sogno e di un percorso non privo di ostacoli.

Emilie – nata a Roma, famiglia originaria del Cameroun – ha frequentato il Centro educativo post-scolastico di Oasi Giovani dalla quarta elementare fino alla fine delle medie come studentessa. Poi vi ha fatto ritorno come animatrice volontaria e successivamente per l’alternanza scuola-lavoro.

«Oasi Giovani? Per me rappresenta una seconda casa, la mia seconda famiglia – racconta la ragazza –. All’orale di maturità ho dedicato gli ultimi minuti di Pcto (“Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, l’ex alternanza scuola-lavoro, ndr) alla mia esperienza presso Oasi. Ho voluto tornarci come animatrice per la nostalgia e per i tanti ricordi di corso Roma che mi porto dentro. Le feste, lo studio tutti insieme, il basket, il teatro, il canto, il ballo: tutti momenti che mi hanno aiutata a crescere e con cui ho potuto esprimere me stessa. È ciò che ho detto ai professori, in Oasi Giovani non si dà importanza soltanto ai compiti in sé, ma si guarda alla crescita della persona e allo sviluppo delle abilità in generale».

Tra i ricordi più belli di Emilie, quelli legati alle educatrici del Centro. «Martina, Marco e soprattutto Cinzia ed Eliana sono parte di una famiglia – spiega –. La mattina dell’orale erano impegnate, ma le avrei fatte entrare ad assistere insieme a mia madre, perchè mi sono rimaste a fianco e so che ci saranno sempre».

«Le persone del Centro educativo – aggiunge ancora Emilie – mi hanno aiutata a superare molte cose difficili. Alla maturità volevo che mia madre fosse orgogliosa. Farle vedere che mi sono impegnata, che tutti i suoi sacrifici fossero ripagati».