Alba: il territorio è sceso in piazza per dire no al caporalato

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Si è tenuta martedì 16 luglio in piazza Risorgimento ad Alba la manifestazione “La terra deve dare buoni frutti per tutti” contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo nelle Langhe e nel Roero. A organizzarla le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil Cuneo e Piemonte.

 

A scendere in piazza non solo i sindacati, ma anche produttori, organizzazioni datoriali, associazioni politiche e sociali, oltre alle istituzioni e ai Sindaci del territorio con la fascia tricolore, tra cui il primo cittadino di Alba Alberto Gatto.

 

Ho voluto fortemente essere qui e ho chiesto ai miei colleghi amministratori di indossare la fascia tricolore, perché mai come in questa occasione serve che le istituzioni siano presenti. Sono qua – ha detto il Sindaco nel suo intervento – per dire che Alba c’è, il comune di Alba c’è e sta dalla parte giusta, dalla parte del lavoro ben pagato e dignitoso, di un’accoglienza vera e arricchente per tutti, dalla parte delle tutele a chi ha bisogno di essere tutelato. È importante non generalizzare: il nostro territorio è ricco di realtà straordinarie che hanno a cuore la propria terra e chi la lavora, sia in modo continuativo che stagionalmente. Anche per loro il caporalato è un danno e una minaccia. Ripartiremo dal protocollo firmato ad aprile in Prefettura per collaborare con tutte le amministrazioni del nostro territorio, le realtà datoriali e sindacali, la Regione e il Consorzio di tutela Barolo e Barbaresco”.

 

E ha proseguito: “Un’amministrazione comunale da sola non ha tutti i mezzi per affrontare un problema così complesso, ma è compito della politica e delle Istituzioni mettere in rete tutti gli attori e le competenze necessarie. Non è più il tempo di sottovalutare il problema o nascondersi dietro ad una foglia di fico. Mi preme che un messaggio arrivi forte e chiaro: le Istituzioni ci sono e combatteranno ogni sfruttamento con ogni mezzo a propria disposizione. Tolleranza zero al caporalato, in tutte le sue forme. Da Sindaco di una città importante come Alba, di un territorio che è stato capace di uscire dalla Malora, adesso non dobbiamo tornare indietro, abbiamo il dovere morale di affrontare questa sfida e mettere fine ad ogni forma di sfruttamento”.