Home Attualità L’Unesco pubblica lo studio fatto a Bra sull’e-commerce in tempo di pandemia

L’Unesco pubblica lo studio fatto a Bra sull’e-commerce in tempo di pandemia

0
0

(foto pagina FB Comune di Bra)

Bra torna a salire agli onori delle cronache. Questa volta, a parlare della città della Zizzola è addirittura l’Unesco (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, la Comunicazione e l’Informazione), che nel suo annuario sullo stato dell’alfabetizzazione informatica intitolato “Media and information literacy for the public good” ha citato una ricerca realizzata a Bra sull’impatto dell’emergenza Covid 19 sul commercio alimentare e la ristorazione cittadina.

Il volume raccoglie ricerche da ricercatori e professionisti di tutto il mondo che hanno esplorato come le conoscenze informatiche possano contribuire in vario modo al conseguimento del bene comune. Tra i contributi, il capitolo “Opportunistic Media and Information Literacy: A Case Study of the Implementation of E-Commerce in the Food Retail Sector in Italy”, scritto da Michele Fontefrancesco, già ricercatore presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e oggi professore associato di antropologia culturale dell’Università Cattolica di Milano.

Il capitolo è l’esito della ricerca “L’impatto dell’emergenza Covid-19 sul commercio alimentare e la ristorazione a Bra” condotta dai ricercatori dell’Università di Pollenzo in collaborazione con Comune di Bra e Ascom Bra.

Nello specifico, la pubblicazione guarda alle dinamiche legate allo sviluppo dell’e-commerce tra 2020 e 2021 in città. Bra, infatti, è stata una della città italiane le cui botteghe hanno saputo meglio e più velocemente utilizzare strumenti di e-commerce come risposta alle limitazioni dei lockdown, grazie al ruolo fondamentale giocato dall’amministrazione comunale e commercianti. D’altra parte, per molti versi a quest’espansione è corrisposto un accantonamento di questi strumenti una volta ritornati alla normalità.

Di fronte a questo fenomeno, il testo spiega le ragioni della rapida ed efficace risposta ma mette in luce come l’acquisizione di competenze e l’uso di strumenti informatici non sia un processo lineare ed irreversibile ma piuttosto un dato profondamente legato all’ideale forma di servizio che un’azienda vuole fornire, che nel caso delle botteghe braidesi si incentra sul senso di radicamento territoriale, conoscenza personale, cura e relazione con il cliente, ovvero un modello di servizio profondamente legato alla presenza nello spazio cittadino, piuttosto che all’impersonalità del commercio di rete.

Il commento del sindaco Gianni Fogliato: “Siamo davvero soddisfatti che l’Unesco abbia citato lo studio realizzato dall’Università di Pollenzo in collaborazione con il Comune e l’Ascom, perché viene riconosciuto appieno il rilievo scientifico della ricerca oltre a far conosce al mondo intero Bra come città famosa per la sua cultura alimentare”.