C’è anche chi lavora per aiutare a capire il mondo dei migranti

Sara Meneghini dell’Ascs Onlus: «Organizziamo campi di formazione tra Fossano, Cuneo e Saluzzo»

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C’è chi sfrutta i più deboli: li costringe a la­vorare per una miseria, sotto al sole cocente delle colline in estate, in cambio di una manciata di euro al giorno conditi con botte, umiliazioni, violenze e nessuna dignità. E c’è chi, anche sul territorio, si mette al loro fianco: per dare un aiuto e sollievo nella disperazione, ma anche per provare a capire, approfondire, imparare a fare scelte consapevoli guardando al mondo con occhi più umani.
Si chiama “Attraverso” e, dal 19 al 24 agosto, coinvolgerà una quindicina di ragazzi in un percorso per conoscere meglio il mondo delle migrazioni e del caporalato tra Fossano, Cuneo e Saluzzo.
Al fianco dei più deboli
È uno dei campi estivi organizzati da Ascs Onlus (Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo) che, dal 2004, opera come braccio operativo della congregazione dei Missionari Scalabriniani di San Carlo. Come spiega la referente Sara Meneghini: «Ogni estate, in diverse Regioni d’Italia, organizziamo dei campi di servizio e formazione tra i migranti. Lo facciamo in due tipologie di luoghi: i confini (quest’anno è toccato a Ventimiglia, Oulx e Trieste, ndr), che per chi ha lasciato il proprio paese cercando una vita migliore sono spesso barriere invalicabili; e poi alcuni territori di caporalato e sfruttamento lavorativo. I campus hanno fatto tappa a San Severo e in Puglia e prossimamente nel Cuneese».
Sfruttamento e disumanità
Qui, il progetto è alla seconda edizione, dopo la prima del 2023. Non è solo la cronaca degli ultimi giorni, d’altronde, a testimoniare quanto in tutta Italia si evidenzi la piaga del caporalato. Da un lato ci sono centinaia di aziende che lavorano con onestà e, oltre alla qualità dei prodotti, hanno a cura il benessere e la sicurezza di tutti i lavoratori. Dall’altro, altre operano sen­za scrupoli, intercettando le fasce più deboli e bisognose della popolazione. Molti di loro sono migranti, spesso in attesa di una risposta per le richieste di accoglienza e protezione che hanno già formalizzato. Il lavoro stagionale nei campi, così, con l’ambizione di mettere da parte qualche risparmio, diventa sfruttamento senza scrupoli, quando si incappa nei contesti sbagliati.
Il campo di Ascs
Spiega Meneghini: «Con i nostri campi, non abbiamo la pretesa di risolvere questa piaga o aiutare tutte le persone che ne sono vittime. Diamo una mano a chi, sul territorio, se ne occupa tutto l’anno e, parallelamente, ci informiamo, approfondiamo l’argomento con esperti, ci confrontiamo per condividere opinioni, idee e sensazioni». Il progetto è svolto in collaborazione con la Caritas di Cuneo-Fossano e quella di Saluzzo, che forniscono pasti e assistenza.
«Supporteremo i volontari della Caritas e, per gli altri momenti del campo, ospiteremo diversi esperti di migrazioni e caporalato. Con i loro racconti, ci aiuteranno a farci un’idea migliore delle complessità di queste tematiche».
Fa la differenza, soprattutto in ambito alimentare, compiere sempre scelte consapevoli. Si parlerà anche di questo, imparando a riconoscere quali aziende lavorano in modo etico e sostenibile e quali prodotti, invece, rischiano di essere realizzati in filiere non rispettose dei diritti delle persone e dei territori.
Ascs, poi, organizza diversi momenti di condivisione, dialogo e confronto tra i partecipanti. A partire dall’ultima edizione organizza durante l’anno, insieme ai volontari della Caritas ed altri enti sensibili a questi temi, una serie di eventi sul territorio del Cuneese dedicati al complesso e controverso mondo delle migrazioni.
Iscrizioni aperte
Per partecipare al campo, c’è ancora qualche posto disponibile. Bisogna iscriversi compilando il form disponibile sul sito www.ascs.it. È richiesto un contributo di 120 euro a persona, per sostenere le spese dell’organizzazione, ma non deve essere un ostacolo alla partecipazione: se qualcuno è in difficoltà a versarlo, può prendere contatti con l’organizzazione per trovare una soluzione.
La “base” del campo è a Fossano, dove tutti i partecipanti soggiornano. Per le attività, poi, Ascs organizza gli spostamenti sul territorio.

Articolo a cura di Luca Ronco