Nei giorni scorsi il vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, riflettendo sul tema del caporalato, ha scritto ai suoi sacerdoti e a tutta la comunità diocesana una lettera accorata invitando tutti a denunciare ciò che secondo il Vangelo non è soltanto un reato, ma anche un grave peccato «che esclude dalla comunione eucaristica». La lettera, inviata nella festa di San Benedetto, patrono d’Europa, acquista particolare significato considerando che l’abbate di Norcia aveva dato grande dignità al lavoro agricolo accostandolo alla preghiera con il suo celebre motto “Ora et labora”. Il vescovo di Alba invita a non sottovalutare la situazione, fosse anche un solo caso, perché «anche una sola persona sfruttata, picchiata ed emarginata rappresenta un fatto grave e inaccettabile per una società civile e democratica che fa dell’accoglienza e dell’inclusione un principio cardine della propria convivenza».
In seguito, venerdì scorso, c’è stato poi il primo incontro ufficiale tra la Giunta comunale di Alba e il vescovo Brunetti. Quest’ultimo ha fatto presente come con le Amministrazioni di Alba ci sia stato sempre confronto e collaborazione, soprattutto su alcuni temi sociali e di solidarietà (Caritas, Emporio, emergenza casa), sulla gestione dei beni culturali e sulla sostenibilità (Comunità energetiche), come pure sulle attività a favore dei giovani (Oratori, estate ragazzi). Il vescovo ha illustrato la situazione, gli accordi in essere e le possibilità di ulteriore sviluppo della collaborazione. Il sindaco Alberto Gatto ha dichiarato: «È stato un incontro proficuo. Ringrazio monsignor Brunetti per la visita. Credo molto nella cooperazione come miglior metodo di lavoro per affrontare temi complessi. Con la Diocesi porteremo avanti una programmazione condivisa nell’interesse della città sui tanti temi emersi».
Gatto aveva anche ricevuto la visita del segretario generale Cisl, Enrico Solavagione, dopo gli eventi della scorsa settimana: «I fatti accaduti non molti giorni fa inerenti al caporalato – ha detto Solavagione -, sono un problema sul quale dobbiamo intervenire affrontandolo non con la demagogia ma con soluzioni vere. Non ci possono essere posizioni diverse, ognuno deve intervenire con i propri ruoli e con i propri strumenti. Noi ci siamo».
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