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Il viaggio di Acqua Sant’Anna nell’arte in mostra a Vinadio

Il Forte Albertino sino al 28 luglio presenta 50 scatti realizzati nello stabilimento dove viene imbottigliata l’acqua più bevuta e amata dagli italiani

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Il percorso entusiasmante di Acqua Sant’Anna nel mondo dell’arte, dopo la tappa di Milano alla Galleria Still, arriva in Valle Stura, a Vinadio proprio nel territorio dove ha sede sin dalle origini l’azienda e dove sgorga nelle terre incontaminate l’acqua preferita degli italiani.
“Acqua – Liquida bellezza”, la mostra fotografica di Acqua Sant’Anna, è allestita alla Caserma Carlo Alberto del Forte di Vinadio ed è in collaborazione con la Fonda­zione Artea e il Comune di Vinadio. Aperta al pubblico dall’11 al 28 luglio (da giovedì a sabato con orario 14.30-19 e la domenica 10-19) raccoglie 50 scatti realizzati da Silvano Pupella nello stabilimento di Acqua Sant’Anna Spa, dove dal 1996 viene imbottigliata l’acqua più amata e bevuta dagli italiani.
Il fotografo ha colto attimi di produzione, il movimento delle imbottigliatrici, la silenziosa danza dei robot e ha immortalato il sorriso dei dipendenti sottolineando il valore delle persone che lavorano nello stabilimento ai piedi delle Alpi. Non solo l’azienda, ma anche il territorio che sovrasta Vinadio è protagonista della mostra: un’infinità di gocce, lo scorrere dell’acqua dalla sorgente nel cuore delle Alpi Marittime. Quella stessa acqua di cui già nel XVI secolo si narravano le qualità, che pura scorre in un ambiente incontaminato e in un contesto montano rimasto ancora autentico. Silvano Pupella riesce così a raccontare con la fotografia l’azienda e la produzione, mettendo in sequenza ritratti, astrazioni materiche e scorci di fabbricati e del territorio; descrive nel dettaglio il ciclo di produzione di Sant’Anna: dall’acqua che sgorga dalla sorgente, arrivando fino a una minuziosa indagine del processo di imbottigliamento, senza mai perdere di vista le persone che sono il motore dell’azienda.
Insieme alle foto di Silvano Pupella viene esposta anche la scultura “Per Aqua Ad Lucem”, realizzata dall’artista Marco Lodola. L’opera vuole rappresentare l’iconica bottiglia di Acqua Sant’Anna, maestosa nelle dimensioni e impreziosita con anima e fasce in alluminio, frontali in metacrilato e pellicole a stampa digitale in vinile polimerico con protezione UV. Si tratta di un vero e proprio esempio di arte applicata realizzato da uno degli artisti italiani più famosi: Marco Lodola è uno scultore poliedrico famoso per le opere luminose in plexiglass e che ha fondato con un gruppo di artisti il movimento del Nuovo Futurismo.
Acqua Sant’Anna sta portando avanti un progetto ambizioso di “culturalizzazione” dell’impresa. L’arte, essendo un linguaggio universale, può contribuire a migliorare le dinamiche industriali. La fusione tra arte, società, etica e inclusione è diventata cruciale per le aziende, offrendo la possibilità di creare legami significativi e virtuosi che permettono di distinguersi e di ottenere una visibilità unica.
L’integrazione dell’arte nelle strategie aziendali diventa inoltre uno strumento di welfare volto a contribuire al benessere dei dipendenti, migliorando l’ambiente lavorativo e aggiungendo un tocco di bellezza alle risorse interne. L’attenzione per il modo in cui l’azienda comunica è oggi un valore aggiunto soprattutto per le persone che ne fanno parte: la creatività e l’arte diventano un pilastro fondamentale per costruire forti legami sociali, garantendo una maggiore visibilità e generando un rapporto innovativo e virtuoso con dipendenti e consumatori.

BaNNER
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