Un omaggio alle grandi donne dello sport. Trasformate in Barbie dalla Mattel nell’ambito delle celebrazioni per i sessantacinque anni della bambola più famosa d’ogni tempo. Aspettando le Olimpiadi di Parigi che sanciranno la parità tra sessi – le partecipanti saranno 5.250, esattamente quanto i colleghi uomini: nel 1900, nella stessa capitale francese, erano 22, pari al 2 per cento -, la multinazionale statunitense dei giocattoli ha scelto dei simboli per incoraggiare le bimbe a ispirarsi ai loro sacrifici per inseguire le proprie ambizioni, trasferendo lineamenti e tratti nella Barbie classica: c’è Christine Sinclair, leggenda del calcio, Venus Williams, icona del tennis, Eva Swoboda, polacca, riferimento dell’atletica, e c’è Federica Pellegrini, regina italiana del nuoto.
I record in vasca sono il passato, oggi Fede è mamma felice di Matilde e coach che cura talenti in erba ma si rivolge ad appassionati senza età in un’Academy che vuole mettere in pratica, spiega, la vita sua e del marito Matteo a livello concreto e passionale, tuttavia rimane stella polare d’un movimento che valica lo sport praticato e arruola tifosi in sacche imprevedibili, tra chi mai i passato s’era accostato a una piscina e non sapeva distinguere dorso e rana. Perché Federica, con il suo sorriso, con il suo fascino, con la sua determinazione, con la sua tenacia, è diventata simbolo universale oltre l’acqua, riconosciuta e seguita da appassionati e profani coinvolti solo dalla sua figura. Un privilegio per pochi: Alberto Tomba che superò i confini dello sci, il compianto Marco Pantani che pedalò oltre il ciclismo, Valentino Rossi che ci ha stregato con la sua spavalda freschezza anche se poco masticavamo di moto e adesso Jannik Sinner sul quale s’informano ammirate anche nonne che mai hanno impugnato una racchetta. Fede sorride, contenta d’una scelta che lei stessa ha reso nota attraverso i social, soffermandosi sull’orgoglio di essere stata individuata come esempio positivo ma ancor di più sull’opportunità che le è concessa di lanciare messaggi utili alle nuove generazioni.
«Sono molto felice – scrive mostrando la bambola – di essere stata nominata Role Model Barbie per il 2024 e di aver ricevuto una bambola One-of-a-Kind a mia immagine e somiglianza considerandola un tributo ai successi ottenuti nella mia carriera sportiva», e aggiunge subito come la scelta veicoli «un messaggio unico e positivo per tutte le bambine che hanno il coraggio di sognare in grande. Partecipando a questo progetto, che affonda le sue radici nel programma Dream Gap di Barbie, ho la possibilità concreta di ispirare le bambine e le giovani donne a inseguire i loro sogni con fiducia in sé stesse, sfidando gli ostacoli e superando i pregiudizi». Non si parla, si badi, solo di ambizioni sportive, ma di aspirazioni in generale. La Divina aggiunge nel post come Barbie si proponga di incoraggiare ad ambire a una vasta gamma di professioni, sviluppare abilità di leadership e costruire autostima, ricordando, attraverso esempi quali il suo, come con determinazione, passione e supporto mirato non esiste sogno che non possa diventare realtà e Krista Berger, responsabile globale bambole Mattel oltre che vicepresidente senior di Barbie completa il pensiero: «La collezione intende sostenere, attraverso le atlete e le loro storie, la convinzione che ogni ragazza merita l’opportunità di perseguire le sue inclinazioni».
Messaggio di Fede
Federica Pellegrini, e altre grandi atlete, trasformate in Barbie: così le bambine imparano giocando che i sogni, con sacrificio e determinazione, possono realizzarsi