Rotary Club Alba quali strumenti per il territorio?

La presidente Gaia Frunzio ha ospitato il governatore del Distretto 2032 Natale Spineto

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Al ristorante Ca’ del Lupo di Mon­telupo Albese, il Rotary Club Alba ha ricevuto la visita del Go­vernatore del Di­stretto 2032 Natale Spineto.
Si è trattato della prima conviviale della neo Presidente del club Gaia Frunzio e ha visto la presenza del segretario distrettuale Walter Ansaldi, l’assistente del Governatore Fabrizio Costa e i due Past Governor Remo Gattiglia e Giuseppe Artuffo. Presente anche la Presidente del Rotaract Alba Langhe e Roero Marella Ruata.
La prima parte della serata è stata dedicata al colloquio con la Presidente e il suo direttivo. Il Governatore ha iniziato il suo discorso ringraziando Remo Gattiglia per l’anno appena concluso ed elogiando l’apporto dei soci del club albese (in particolare Ezio Porro, Giuseppe Artuffo, Lorenzo Gallo e Cesare Gi-rello), alcuni dei quali proseguiranno il loro lavoro nelle commissioni distrettuali: si tratta di Piera Arata, Paola Ferrero, Lorenzo Gallo, Giuseppe Artuffo ed Enrico Strada.
Come da consuetudine, Spineto ha presentato i temi fondamentali dell’anno rotariano, partendo dal discorso della Presidente del Rotary International Stephanie Ur­chick, che ha parlato della «magia del Rotary». Que­st’an­no non ha proposto temi specifici, ma ha invitato ogni club a lavorare per il cambiamento, nonché sui punti cardine del Rotary Club: perseguire la pace nel mondo, eradicare la poliomielite e fare fronte ai disastri.
Il Governatore è partito proprio da questo punto, il cambiamento, per spiegare l’indirizzo del distretto. Cambiare non significa abbandonare la propria identità, ma adattarsi per continuare ad essere incisivi nella società che muta. A partire dal XX secolo, infatti, i cambiamenti si sono fatti sempre più veloci e, negli ultimi anni, con l’arrivo della intelligenza artificiale, l’accelerazione è ancora aumentata. Il Rotary non ha soltanto come sfida quella di rimanere incisivo nella società, ma deve anche tenere conto della crisi che è presente a livello internazionale nelle società di servizio, che patiscono l’invecchiamento dei suoi membri e il poco ricambio. Questi due fattori insieme devono essere considerati per applicare il cambiamento, cioè tenere conto delle novità per continuare a portare avanti il piano di azione rotariano, basato su quattro grandi punti: avere una maggiore portata per le proprie attività (cioè tante persone), avere un importante impatto nella società, aumentare la condivisione e il coinvolgimento e, infine, adattarsi alla realtà dei nostri territori e alle loro esigenze. È obiettivo del distretto incrementare tre aspetti. Eccellenza: vale a dire competenza e professionalità. Valo­rizzare chi sa fare bene il proprio lavoro, ma anche chi, ancora giovane, ne ha le potenzialità. Rete: ogni persona è un fascio di relazioni. Il Rotary, infatti, deve essere un catalizzatore di relazioni, anche internazionali. Cultu­ra: noi siamo circondati dalla bellezza (artificiale e naturale) ed è necessario valorizzarla e farla nostra. Il Rotary deve essere un modo per aumentare la nostra cultura in senso generale.
Infine, il Governatore ha spiegato i due service su cui intende concentrarsi, uno più legato al territorio e l’altro, in pieno spirito rotariano, legato ai grandi problemi internazionali. Nel primo caso si tratta di rafforzare il Fondo Capone per fare fronte all’emergenze relative a calamità naturali; prende il nome dal Past Governor Giuseppe Capone che nel 1999, nell’ambito del Congresso del Distretto 2030, propose di destinare il proprio avanzo di gestione del suo esercizio per un fondo con l’obiettivo di consentire al distretto di intervenire con tempestività in soccorso di persone o imprese che venissero a trovarsi improvvisamente in condizioni di grave disagio economico e psicologico a causa di calamità naturali (terremoti, alluvioni, eson­da­zioni o altri eventi) sul territorio nazionale.
Il secondo service è un interdistrettuale nazionale che si pone l’obiettivo di intervenire sul problema delle morti di parto in Uganda, che purtroppo detiene un terribile record di mortalità, ben 57 volte maggiore di quello italiano.
Natale Spineto è nato ad Arquata Scrivia (Alessandria); si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, successivamente ha conseguito due dottorati di ricerca, rispettivamente all’U­ni­­versità di Roma La Sapien­za e all’Université de Paris IV-Sorbonne. Già docente presso le università di Milano e Ginevra e directeur d’études invité all’École Pratique des Hautes Études di Parigi, è attualmente Pro­fessore Ordi­na­rio di Storia delle Religioni all’Università di Torino, dove presiede il corso di laurea in Storia. Presidente della Con­sulta Universitaria nazionale per la Storia delle Religioni (Cusr) e del Centro di Scienze Religiose (Csr) di Torino, è autore di oltre cento pubblicazioni in dieci lingue, membro del comitato scientifico o direttivo di quindici collane editoriali e riviste e dirige due collane e una rivista di settore di fascia A.
Dal 2002 fa parte del Rotary Club Gavi-Libarna, che ha presieduto nell’Anno Rota­riano 2016/2017. Nel quadro del Distretto 2032 è stato membro e presidente di diverse commissioni, oltre che assistente del Go­vernatore. È stato inoltre insignito di Paul Harris Fellow 3 rubini.
La serata è stata l’occasione di uno scambio di idee all’insegna dell’amicizia rotariana.