Un premio speciale per cure più umane all’Ospedale Ferrero

A Verduno la seconda edizione dell’evento dedicato ad Alberto, Antonella e Silvana Levi. Con una lectio del professor Massimo Recalcati su “Eredità e restituzione”

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La sede è quella dell’auditorium dell’O­spe­­dale Michele e Pietro Ferrero di Verduno, domani (venerdì 19 luglio) alle 16.30 si celebra la seconda edizione del premio “Ci prendiamo cura di te”, speciale momento di riflessione dedicato all’umanizzazione del­­le cure in memoria di Alber­to, Antonella e Silvana Levi.
La data non è scelta a caso. Esattamente un anno fa, il 19 luglio del 2023, nella stessa sede dell’ospedale di Ver­duno, il premio era stato nell’occasione ufficialmente dedicato alla memoria di Alberto, Anto­nella e Silvana Levi, i cui parenti per primi avevano deciso di sostenere l’iniziativa (tra cui il presidente Bruno Ceretto, l’editore di Radio Alba Claudio Rosso e il socio Eugenio Rabino).
Nel dettaglio erano stati premiati i primi tre progetti, questi: 1) “Curare la bellezza per curare l’anima” proposto da un gruppo di Psicologia, che coinvolge gli studenti delle scuole professionali in estetica e acconciatura in piccoli trattamenti estetici (la piega, il trucco, ecc.) per supportare le donne durante le terapie. Proposta premiata in quanto esprime al meglio l’umanità e il pensiero di Antonella e Silva­na.
2) “Meritate innovazione vera” e “Umanizzazione ogni gesto” (accorpate perché proposte similari): progetti presentati rispettivamente dalla Medici­na interna e dalla Neurologia in quanto, una volta realizzati, permetteranno di avvicinare i pazienti all’organizzazione dei vari reparti con informazioni puntuali (su esami da effettuare e/o procedure utili dopo le dimissioni) reperibili sulle televisioni, già fornite dalla Fondazione Ospe­dale.
3) “So-Stare in natura” proposta da un gruppo della Comu­nità Srp1 (ex Ctp)-La Zagara Bra. Progetto che prevede la sistemazione dello spazio esterno della struttura che ospita la comunità Srp1 (Struttura residenziale psichiatrica di livello 1) di Bra, attualmente poco usufruibile e che invece riqualificato con un healing garden (giardino curativo) potrà trasformarsi in una zona dove poter organizzare attività riabilitative.
Inoltre, dopo la valutazione dei progetti presentati si erano resi disponibili altri donatori che avrebbero contribuito alla realizzazione di ulteriori iniziative valutate positivamente. In totale 12 i progetti (circa il 40% delle proposte pervenute) sono stati “adottati” e realizzati grazie al loro sostegno. Un grande successo di coinvolgimento del personale dell’Asl Cn2 che ha messo impegno e creatività nelle proposte e del territorio. Nell’occasione, l’anno scorso, era presente anche il professor Massimo Recalcati. La notizia è che ci sarà anche per la seconda edizione e, al termine, terrà una lectio magistralis sul tema “Eredità e restituzione”. I posti a disposizione per il pubblico sono esauriti. Massimo Re­calcati vive e lavora come psicoanalista a Milano. Insegna Psicologia dinamica presso l’Università degli Studi di Verona e Psicoanalisi, estetica e comunicazione allo Iulm di Milano. Ha insegnato Psic­o­patologia del comportamento alimentare presso l’Università degli Studi di Pavia e Psi­coanalisi e scienze umane presso il Di­partimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Verona. È direttore scientifico della Scuola di specializzazione in Psicoterapia Irp, Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Ap­plicata. Ha fondato nel 2003 Jonas Onlus, centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi.
Recalcati è di recente tornato in libreria con la seconda edizione de “L’elogio dell’inconscio. Come fare amicizia con il proprio peggio”, (Castelvecchi, 2024), che segue le sue ultime pubblicazioni “A pugni chiusi. Psicoanalisi del mondo contemporaneo” (Feltrinelli, 2023), “Jacques Lacan”, (Fel­trinelli, 2023). Nell’ultimo lavoro l’autore sostiene che in un’epoca sempre più votata alla robotizzazione della vita, elogiare l’inconscio è un atto di resistenza. Invenzione di Fre­ud – secondo la sua radicale lettura -, è il luogo in cui il desiderio del soggetto si manifesta nella sua irriducibile singolarità, ritagliando uno spazio creativo che nessuna pianificazione educativa può addomesticare.
L’inconscio non smette di destabilizzare il conformismo sociale. È l’unico vero antidoto alla concezione dell’uomo come macchina e al culto narcisistico dell’io-padrone. Ri­co­noscere l’esistenza del soggetto dell’inconscio significa anche mettere in scacco l’ideale prestazionale di un’identità forte, deporre ogni forma di fanatismo o dogmatismo totalitario.

“Artisti per la ricerca”, raccolti 18.640 euro
donazioni per 83 opere e non è finita qui

All’Auditorium dell’Ospedale di Verduno si è svolta una serata dedicata alla consegna delle opere esposte presso la chiesa di San Domenico e aggiudicate grazie ad un’asta benefica online. L’iniziativa ha permesso di raccogliere 18.640 euro, che saranno destinati totalmente alle attività di ricerca clinica aziendale e di formazione del personale. Il progetto “Artisti per la ricerca” ha visto 98 artisti dimostrare la propria vicinanza all’Azienda Sanitaria consegnando ben 135 opere originali. Le opere che hanno trovato un donatore a oggi sono state 83, ma tutti possono consultare il sito dell’asta: https://aslcn2artistiperlaricerca.bidinside.com.
Tra i partecipanti all’asta, insieme ai tantissimi privati, anche la Fondazione Ferrero e l’Associazione Commercianti Albesi. Tra le organizzazioni, anche l’Ordine dei Cavalieri delle Langhe e la Famija Albèisa che non hanno mai mancato di fornire il loro prezioso e indispensabile supporto logistico ed organizzativo.