Home Articoli Rivista Idea «Bellezza accessibile: in un libro l’amore per le nostre Valli»

«Bellezza accessibile: in un libro l’amore per le nostre Valli»

Luca Scolfaro, ricercatore appassionato di natura e fotografia, ci racconta il suo lavoro

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Coltivare una passione e, a un certo punto, poterla fermare e condividere attraverso un libro. Si tratta della storia di Luca Scolfaro, ri­cercatore torinese nel campo delle scienze sociali, appassionato di natura e fotografia, che ha scritto “Escursioni in Val Grande, Val Pellice e Val Maira – 12 itinerari adatti a tutti”.

La sua è una storia un po’ atipica.

«Sono un ricercatore nel cam­po delle scienze sociali, e da sempre ho avuto una forte passione per la montagna, merito di mio zio che mi ha avvicinato a questo mondo. Lo frequento da più di 10 anni, in generale mi piace viaggiare e fare delle fotografie».

Proprio i suoi scatti hanno avuto un ruolo fondamentale.

«La casa editrice del libro ha visto le fotografie di alcuni miei viaggi su Instagram. Parliamo di Dolomiti, Islanda, isole Fa­roe, per citare alcuni esempi. E mi hanno illustrato il progetto, quello di selezionare 12 itinerari adatti a tutti, per la loro accessibilità e per la varietà di paesaggi, in Val Grande, Val Pellice e Val Mai­ra».

Da cosa è partito per la stesura del libro?

«Dalla mia passione per le montagne e dalla volontà di condividere la bellezza di questi luoghi con un pubblico più ampio. Ho voluto creare un elenco di escursioni semplici e accessibili che coprono un territorio ampio, permettendo a chiunque di esplorare le meraviglie delle Alpi Cozie, delle Al­pi Marittime e delle cime temperate vicine al Lago Mag­gio­re».

Queste valli presentano caratteristiche molto diverse tra loro.

«La Val Pellice è storicamente legata al movimento valdese e offre un paesaggio alpino tipico con valli e montagne aspre. La Val Maira, invece, ha una conformazione quasi dolomitica e una forte impronta culturale occitana, il che la rende unica. Infine, la Val Grande e le valli ossolane offrono un mix di am­bienti alpini e temperati, con una forte presenza di biodiversità e insediamenti Walser, di origine germanofona».

Nella guida sottolinea l’importanza di pianificare accuratamente le escursioni. Quali sono i consigli fondamentali che da­rebbe agli escursionisti?

«La pianificazione è essenziale per qualsiasi escursione. Con­siglio di dotarsi sempre di carte sentieristiche aggiornate, e di verificare le condizioni meteorologiche tramite siti affidabili come quello dell’Arpa Pie­monte. È importante essere pre­parati con abbigliamento ade­guato, attrezzature specifiche, e considerare l’uso di app Gps come GeoResq per segnalare eventuali emergenze. In­fine, è fondamentale essere con­sapevoli delle proprie capacità fisiche e del livello di difficoltà dei sentieri scelti».

Può parlarci di uno degli itinerari che ritiene più suggestivi?

«Uno degli itinerari più suggestivi è sicuramente quello del Lago Apsoi in Val Maira. Si tratta di un percorso di circa 8 km con un dislivello di 700 metri, che porta fino al Bivacco Bo­nelli. La bellezza di questo itinerario ri­siede nella sua posizione remota e nei paesaggi mozzafiato che si incontrano lungo il cammino. L’area è ricca di storia, con numerosi resti di strutture militari della Seconda Guerra Mondiale e una forte connessione con la cultura occitana».

Un altro percorso da consigliare?

«Quello che porta al Lago della Niera in Val Maira. Questo percorso, situato nell’iconico Val­lone del Maurin, è un vero pa­radiso per gli amanti della natura. Offre viste spettacolari sulla Rocca Provenzale e le Cascate di Stroppia, le più alte in Italia. Combina la bellezza naturale con la sfida fisica, adatto per escursionisti esperti».

Le valli descritte nella sua gui­da hanno anche una ricca storia culturale, come si riflette nei percorsi escursionistici?

«Ad esempio, la Val Pellice è in­trisa di storia valdese, con luo­ghi come la Guieiza d’la Ta­na, una grotta utilizzata dai valdesi durante le persecuzioni re­li­giose. Nella Val Maira, la presenza della cultura occitana è palpabile, con i suoi villaggi storici e le tradizioni musicali e di danza. La Val Grande, invece, è le­gata alla storia della Resi­stenza durante la Seconda Guer­ra Mondiale, con testimonianze della vita partigiana disseminate lungo i sentieri».

Quali sfide ha in­contrato nel realizzare questo lavoro?
«Una delle principali è stata la verifica dei percorsi e delle in­formazioni. Le condizioni dei sentieri possono cambiare rapidamente a causa del clima e di altri fattori; quindi, è stato ne­cessario effettuare sopralluoghi in diverse stagioni. Inoltre, ho voluto assicurarmi che le de­scrizioni fossero accurate e utili sia per i principianti che per gli escursionisti più esperti. È stato anche importante raccogliere dati storici e culturali affidabili per arricchire la guida».

Cosa spera che i lettori traggano dalla guida?
«Spero che i lettori trovino ispirazione per esplorare questi luoghi meravigliosi con rispetto e consapevolezza. Vorrei che comprendessero l’importanza della conservazione dei nostri patrimoni naturali e culturali e che queste escursioni possano offrire momenti di pace, riflessione e connessione con la natura. Se anche solo una persona scopre una nuova passione per le montagne grazie a questa guida, mi sentirò soddisfatto del mio lavoro».

Articolo a cura di Daniele Vaira