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Carcere a Cuneo, blitz della Penitenziaria: trovato un cellulare in possesso dei detenuti al padiglione Stura

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Nella serata di martedi 23 luglio a seguito di una intensa attività e di una perquisizione straordinaria presso la sezione trattamentale, padiglione Stura, dell’Istituto Penitenziario di Cuneo,  si è potuti arrivare al sequestro di un cellulare di tipo smartphone.

Durante la perquisizione sulla persona ad un detenuto di origine magrebina, quest’ultimo vistosi ormai scoperto  gettava dalla finestra della saletta socialità il telefonino cellulare occultato neo pantaloncini che indossava, prontamente veniva visto, dallo sguardo attento, da uno dei neo agenti sul posto, molto bravo, che immediatamente  avvisava gli altri operatori che erano corsi all’esterno per verificare dove il detenuto avesse gettato il cellulare. Sotto la coordinazione dell’Ispettore di Sorveglianza di turno veniva ritrovato e sequestrato.

Lo segnala la UilPA Polizia Penitenziaria, che sottolinea come «tale ritrovamento ha impedito sicuramente alla criminalità di poter comunicare con l’esterno ma non sfugge l’inquietante circostanza che continuino ad essere introdotti dei cellulari nelle carceri nonostante il nuovo reato che punisce chi detiene o introduce cellulari negli Istituti penitenziari. Probabilmente la risposta dello Stato deve partire soprattutto da investimenti tecnologici – jammer o altri inibitori di segnale – atteso che non sembra che la funzione di deterrenza introdotta dai nuovi reati stia producendo risultati, purtroppo quello del ritrovamento di tali strumenti, spesso anche per le piccole dimensioni, sta diventando una piaga degli Istituti di pena».

«Tuttavia tale fenomeno può essere arginato mettendo in campo professionalità, attenzione e capacità di osservazione, caratteristiche messe in campo dal personale di Polizia Penitenziaria . Nondimeno va rilevato che sotto la guida dell’Ispettore di Sorveglianza che era presente i buoni risultati non si fanno mai attendere», aggiunge la UILPA: «Nonostante vi sia una carenza nell’organico e spesso anche la mancanza di strumenti tecnologici avanzati, con l’impegno, il sacrificio e l’orgoglio di chi appartiene ad un grande Corpo di Polizia, si può sempre porre un argine a comportamenti che minano la sicurezza degli Istituti».

“UILPA polizia penitenziaria – conclude – esprime il proprio apprezzamento a tutto il personale che ha condotto le operazioni in modo eccellente e auspica che anche l’Amministrazione ne riconosca i meriti, il tutto nonostante la carenza di organico ed alcune difficoltà hanno portato al rinvenimento del micro apparecchio telefonico”.