Home Articoli Rivista Idea «Con il nuovo regolamento UE più poteri e responsabilità»

«Con il nuovo regolamento UE più poteri e responsabilità»

La presidente Astesana: «Una produzione sostenibile e di qualità con massima attenzione all’origine»

0
1

Il Regolamento del Parla­men­to Europeo e del Con­si­­glio n. 2024/1143 ha mo­di­ficato profondamente il sistema di certificazione e tutela delle Indicazioni Geo­gra­­fiche (IG), oppure DOP, IGP e STG. Una delle principali novità è che per la prima volta si ha un testo unico che disciplina tutte le produzioni agricole, compresi i vini e le be­van­de spiritose.

UNA PRODUZIONE
SOSTENIBILE E DI QUALITà

Sul piano produttivo il nuovo regolamento vuole garantire che i produttori che agiscono collettivamente abbiano i poteri e le responsabilità necessari per gestire le IG, anche per rispondere alle richieste della società, come la salute e il benessere degli animali, i prodotti derivanti da una produzione sostenibile, e per operare ed essere competitivi sul mercato. A livello di mercato le nuove norme intendono contribuire a garantire una concorrenza leale e generare valore aggiunto con l’obiettivo di condividere questo valore aggiunto lungo la catena di commercializzazione, al fine di garantire un rendimento equo per i produttori. Altro aspetto a cui guarda questo regolamento è il mantenimento della capacità dei produttori di investire nella qualità, nella reputazione e nella sostenibilità dei loro prodotti. Il nuovo sistema delle IG vuole anche contribuire al raggiungimento degli obiettivi della politica di sviluppo rurale, fornendo sostegno alle attività agricole e di trasformazione, preservando il know-how e promuovendo prodotti di qualità specifici per l’area geografica in cui sono prodotti.

PIù ATTENZIONE
AI CONSUMATORI

Sul lato consumatori l’UE vuole che essi ricevano informazioni affidabili e garanzie su origine, autenticità, qualità, reputazione e altre caratteristiche legate all’origine geografica o all’ambiente geografico dei prodotti IG e che possano identificarli facilmente sul mercato, anche quando vengono venduti e acquistati online.

UNA GESTIONE PIù SNELLA E UNA PROTEZIONE
PIù EFFICACE

A livello gestionale le nuove norme intendono introdurre una registrazione efficiente e facile da usare delle IG, tenendo conto dell’adeguata protezione dei diritti di proprietà intellettuale, nonché garantire controlli, applicazione e im­missione sul mercato efficaci in tutta l’Unione, anche nel commercio elettronico, assicurando così l’integrità del mercato interno. Infine, questa norma contribuisce all’effettiva protezione dei diritti di proprietà intellettuale relativi ai prodotti IG nei mercati dei Paesi terzi. In particolare consentirà una registrazione au­tomatica all’Atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona che prevede una protezione rapida e indefinita in tutti i Paesi firmatari, anche extra-UE. Sono eliminate le falle del sistema che consentivano di sfruttare indebitamente la reputazione delle IG tramite norme tecniche nazionali o strumenti unionali, quali le menzioni tradizionali (es. Prosek made in Croazia) chiarendo che queste non possono corrispondere, ne evocare le IG riconosciute.
Si avrà inoltre una maggiore protezione online e del sistema dei domini. Tramite un sistema di geo-blocking gli Stati membri sono tenuti a impedire l’accesso a tutti i contenuti evocativi di una Indicazione Geografica, an­che grazie a un alert system sviluppato da EUIPO.
«Il nuovo quadro normativo rafforza ulteriormente il ruolo dei Consorzi di tutela», dichiara la presidente del Consorzio di Tutela e Promozione del Crudo di Cuneo Chiara Aste­sa­na, «confermandone i poteri erga omnes nei confronti di tutti i soggetti coinvolti nel processo di certificazione. Inol­tre, consente ai Con­sorzi di attivare azioni volte a prevenire o contrastare qualsiasi iniziativa che rischi di essere dannosa per la reputazione o per il valore delle DOP. Ad esempio, sono innumerevoli i tentativi di evocazione o imitazione del marchio del nostro Consorzio e molte sono le azioni che rischiano di de-valorizzare il prodotto a danno della denominazione nel suo complesso. Avere maggiori strumenti per la difesa e la tutela della denominazione è senz’altro utile».
In relazione all’approvazione del nuovo Regolamento UE è particolarmente interessante la dichiarazione del vicedirettore di CSQA, Maria Chiara Ferrarese: «Il nuovo regolamento riconosce maggiore importanza al ruolo ed alle funzioni dei gruppi (Consorzi di tutela), prevedendo la possibilità di operare e promuovere i prodotti anche in nuovi contesti di responsabilità, di sviluppo e crescita. Le nuove azioni e attività che i Consor­zi di tutela possono sviluppare, proprio partendo dal legame forte e indissolubile con il territorio connaturato al prodotto IG, attraverso il turismo enogastronomico (c.d. Turi­smo DOP) e gli impegni per la sostenibilità rappresentano una innovazione rilevante e costituiscono opportunità im­por­tanti di aumento del valore riconosciuto: per il prodotto a IG, per gli operatori della filiera di produzione, per gli altri operatori dello stesso territorio sensibili ai temi di tradizione, cultura e sostenibilità. Ecco pertanto che, partendo dal territorio e dalla tradizione, il ruolo del Consorzio di tutela supera i confini della “semplice” qualità del prodotto, delle connotazioni della filiera. Intercettando e facendo propria la sempre più pressante richiesta di sostenibilità (ambientale, sociale ed economica), si amplia ad una considerazione allargata del valore del prodotto: IG come valore – anche immateriale – di un territorio e pertanto riconosciuto come “valore comune”, promosso, difeso e condiviso unitamente agli operatori del territorio stesso».

Articolo a cura di Giovanni Battista Testa