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Le imprese cuneesi puntano ad investire «Buoni segnali di crescita»

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Il clima di fiducia è ancora positivo nel Cuneese, benché cresca la prudenza nel settore manifatturiero. Le imprese continuano a voler investire e a mantenere elevate le previsioni sull’impiego di risorse umane, riducendo al contempo la necessità di fare ricorso alla cassa integrazione. Inoltre, sono in espansione le aspettative su quasi tutte le attività del comparto dei servizi. Tutto questo in un quadro con alcune incognite: le incertezze geopolitiche e le sfide strutturali del mercato del lavoro richiedono attenzione e politiche mirate per sostenere la crescita economica anche a livello locale. È quanto emerso dalla conferenza stampa per la presentazione dell’indagine congiunturale di previsione per il terzo trimestre 2024 elaborata dal Centro studi di Confindustria Cuneo.
All’incontro era presente Andrea Amalberto, neo presidente di Confindustria Pie­monte che ha rimarcato: «Inter­venire in una provincia dove i dati e gli indicatori sono positivi è senza dubbio più facile che in altre realtà. È necessario però continuare a riflettere e non abbassare mai la guardia. Siamo attenti rispetto a ciò che accade a livello internazionale, ma la vocazione alla crescita delle nostre imprese è confermata. L’automotive è da sostenere; industria 5.0 e intelligenza artificiale rappresentano im­por­tanti opportunità».
L’indagine congiunturale re­gio­­nale, realizzata a giugno tra circa 1.300 aziende piemontesi e presentata nei giorni scorsi, aveva segnalato attese prudenti per il terzo trimestre. Il comparto manifatturiero mostrava segni di rallentamento, mentre il terziario continuava a crescere. La tendenza regionale si conferma anche a livello cuneese: le 300 imprese associate a Confindustria Cuneo che hanno risposto all’indagine mostrano maggiore cautela rispetto a marzo, con un clima di fiducia ancora favorevole nel settore dei servizi, ma uno stallo nel manifatturiero.
Mariano Costamagna, presidente di Confindustria Cuneo ha rimarcato: «In un contesto globale incerto, in Piemonte e nella nostra provincia si colgono elementi di stabilità, fondamentali per permettere ai nostri imprenditori di continuare ad andare oltre e investire per la crescita».
Nel manifatturiero, il saldo relativo alle previsioni sulla produzione scende di 1,5 punti percentuali (saldo totale 0%), quello sui nuovi ordini di 2,7 punti (-2,7%), valori comunque migliori rispetto a quelli della media piemontese. Resta negativo il saldo sull’export, in risalita comunque di mezzo punto (-2,6%). Si conferma positivo il saldo sulle previsioni occupazionali, evidenziando anche la necessità da parte delle aziende di avere a disposizione manodopera specializzata.
Per quanto riguarda la cassa integrazione, il dato è positivo, come certifica Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo: «Il quadro geopolitico internazionale presenta incognite, ma le prospettive delle aziende della provincia di Cuneo sono buone, con previsioni di crescita sugli investimenti; buoni segnali anche per quanto riguarda occupazione e cassa integrazione, quest’ultima in costante calo».
Solo il 5,5% delle imprese manifatturiere intende farne ricorso contro il 6,8% del trimestre precedente. Questa tendenza si registra solo a Cuneo e Verbania. Un valore, peraltro, di molto inferiore rispetto a quello regionale, che si attesta intorno al 14%.
Gli investimenti di un certo impegno sono previsti dal 27,2% delle aziende manifatturiere, in lieve aumento rispetto all’ultima rilevazione.
La percentuale di imprese con ordini entro i tre mesi scende lievemente, mentre aumentano quelle con previsioni di ordini oltre i tre mesi. Si riducono i ritardi negli incassi, segnalati dal 24,2% delle aziende rispetto al 29,3% del trimestre precedente.
Si allentano i timori legati alla risalita dei prezzi di commodity, energia, trasporti e logistica. Nell’ambito dei servizi, le prospettive per il terzo trimestre sono favorevoli su occupazione, livello di attività, nuovi ordini ed export, con aspettative in generale più ottimistiche rispetto al resto della regione. In leggero aumento la previsione di ricorso alla cassa integrazione, ma sono comunque alte le aspettative sull’utilizzo di nuove risorse umane e crescono quelle sugli investimenti di grande portata. Permangono timori per i rincari dei prezzi di commodity ed energia.
Elena Angaramo, responsabile del Centro studi di Confindustria Cuneo ha concluso: «Nel manifatturiero sono attese crescite per edilizia, grafica-stampa e vetro. Si prevedono prospettive positive anche per quasi tutte le attività nell’ambito dei servizi, dove Cuneo è più ottimista della media regionale».