«Passione Granda qui oggi più turisti attenti al Green»

La nostra campionessa e testimonial Stefania Belmondo: «Che bello valorizzare le mie valli»

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Solo per Rivista IDEA, eccovi l’intervista a Stefania Bel­mondo, la “nostra testimonial” che ci accompagna anche in un viaggio ideale tra gli scenari suggestivi delle valli cuneesi, in questa estate animata da tante iniziative.
Nata a Vinadio, cresciuta a Pontebernardo e residente a Demonte, con la Valle Stura “nel sangue”, l’ex fondista ci ha fatto brillare gli occhi con gli sci ai piedi: 10 medaglie olimpiche conquistate e 13 iridate; memorabili gli ori olimpici ottenuti nella 30 chilometri tecnica libera ad Albertville (Francia) nel 1992 e nella 15 chilometri tecnica libera a Salt Lake City (Stati Uniti d’America) nel 2002. Sono 23 le vittorie nelle gare di Coppa del Mondo, un risultato che la incorona come l’italiana più vincente di sempre nel circuito mondiale.
Gli esordi in Coppa del Mondo li fece registrare nella stagione 1986-1987, nella stagione seguente entrò a far parte della squadra nazionale italiana e partecipò ai XV Giochi olimpici invernali di Calgary 1988, in Canada. Fu l’inizio di pagine di storia dello sport italiano, dello sci di fondo, delle nostre vallate e della nostra provincia di Cuneo. Sempre sotto il segno di Stefania Belmondo, atleta d’avanguardia, ma anche campionessa di valori umani.

Nel 2006, invece, ha avuto ancora «gli occhi del mondo puntati addosso»: è stata lei infatti l’ultimo tedoforo che ha acceso il braciere durante la cerimonia di apertura della XX edizione dei Giochi olimpici invernali di Torino, ricevendo la fiaccola nello stadio che oggi si chiama “Olimpico Grande Torino”.

Nel giugno appena trascorso, infine, Stefania Belmondo è stata insignita (durante la decima edizione del Premio An­calau a Bosia) del prestigioso riconoscimento della Targa IDEA dal titolo “Innamo­rati della Langa”. Un premio ricevuto assieme a un altro campione del calibro di Franco Arese, alla presenza del fondatore e presidente onorario del gruppo Uniart, Carlo Bor­salino.

Conferma che con grande orgoglio, dal luglio 2019, è testimonial del nostro gruppo editoriale Uniart “per portare le Valli Cuneesi al centro del Mondo”?

«Sì! Le nostre sono terre e luoghi estesi, da qui, non per niente, il soprannome di provincia Granda. Fare qualcosa di concreto per valorizzare dove viviamo, credo che sia stato fin qui, e sarà, bellissimo. Appagante soprattutto. Io ci tengo tantissimo a questa nostra provincia, davvero tanto, e ogni occasione è propizia per dimostrarlo».

Provincia di Cuneo che è “en­trata” nel mood dell’estate 2024.

«Vedo un territorio molto attenzionato. Mi spiego. I visitatori e i turisti hanno un occhio di riguardo per l’ambiente, noto più sensibilità. Si parla molto di “green” e “outdoor” e ne vedo i giusti benefici, i risultati diretti. Sono molto più ricercate la passeggiata, l’escursione, il giro in bicicletta, l’uso dell’auto elettrica, inquinare meno rispetto a un tempo. Il meteo in primavera è stato un po’ incerto e ha frenato l’affluenza del pubblico. L’arrivo del caldo e la ricerca del fresco, sulle nostre montagne, hanno invertito il trend. Noto davvero tanti stranieri dalle nostre parti, attratti e affascinati dalle bellezze della natura».

Qual è il suo consiglio per trascorrere al meglio l’estate nel Cuneese?
«Consiglio vivamente di guardare la natura che ci circonda. Spesso, non siamo abituati ad ammirarla. Bisogna fermarsi e respirare l’aria pura. Sono innumerevoli gli spazi delle nostre Valli. Da Cuneo parte una raggiera, mi piace immaginarla così, che ci dà davvero tutti gli sbocchi che vogliamo. Langhe e Roero, le pianure, le montagne. C’è l’imbarazzo della scelta. Immaginandomi una turista, andrei a fare lunghe camminate su qualche colle di montagna. Io adoro l’altitudine e così avrei la possibilità di fare sport a contatto con una natura incontaminata. Poi, mi fermerei a mangiare in un rifugio, in un ristorante o in un albergo. Se potessi magari soggiornerei anche».

Il suo colle preferito?

«Mi piace molto il colle della Maddalena, con il suo lago cristallino, con colori fantastici. Il colle della Lombarda con il suo scorcio sul Santuario di Sant’Anna di Vinadio e su Isola 2000 (in Francia, ndr). Il colle dell’Agnello che dà una prospettiva unica sul Mon­viso. Lo so che dovevo sceglierne uno, ma non ho potuto resistere! (ride, ndr)».

Ci racconta la Stefania carabiniere forestale?
«Lavoro molto in ufficio, però ho imparato davvero tanto con i servizi in alta montagna. Soffro particolarmente quando vedo dei rifiuti abbandonati. Mi provocano un fastidio intenso. Però, per fortuna, ne vedo sempre meno. Oppure mi dà fastidio quando l’erba viene calpestata e schiacciata dalle automobili, in quei luoghi in cui non si dovrebbe usarle. Il nervosismo al volante, nei confronti di chi è a piedi o in bicicletta, è un altro aspetto che mi infastidisce. Per me andare in montagna è sinonimo di relax. Occorre rispetto, pa­zienza e tolleranza. Tutti andiamo in montagna per trascorrere una bella giornata o un momento di svago. Mettiamo da parte lo stress».

La Stefania oggi?

«Sono nata muovendomi in continuazione. Lo sport è diventato, strada facendo, la mia professione. Ma lo sport è anche il mio stile di vita. Patisco se non mi muovo e se non lo pratico. Mi serve per stare meglio, perché non mi sto allenando per nessun obiettivo (ride, ndr). Grazie allo sport scopro strade nuove e posti nuovi. Adoro andare in bicicletta. Mi piace scoprire».

Olimpiadi e Paralimpiadi 2024 di Parigi.
«Mi sono goduta il Giro d’Italia e ho ammirato il Tour de France, tanto per parlare di due grandissime competizioni ciclistiche. Tiferò per tutti gli italiani, ovviamente, in gara a Parigi. Sarà uno spettacolo dello sport. Spero come sempre che l’Italia si faccia valere, portando a casa più medaglie possibili. Ci dobbiamo aspettare uno spettacolo incredibile, ne sono sicura. Approfitto di questa chiacchierata per fare un grosso in bocca al lupo alle due atlete cuneesi, Elisa Balsamo e Sara Curtis, perchè sono certa, lotteranno con la solita caparbietà che contraddistingue da sempre la nostra bella e verde provincia Granda».